20070214 14:30:00 webmaster
UNO SCHIAFFO ANCHE AGLI ITALIANI!
ZURIGO – "La metropoli multiculturale e multietnica di Zurigo ha bocciato la proposta di concedere il diritto di voto agli stranieri a livello comunale. Lunedì 12 febbraio il Consiglio cantonale di Zurigo a grandissima maggioranza ha respinto una mozione presentata dal cittadino greco Dimitris Sarisavas. L’iniziativa è stata sostenuta unicamente dal partito socialista svizzero e dai verdi.
Si sono opposti non solo i partiti della destra borghese come SVP e FDP, ma anche le formazioni politiche di estrazione cristiane, come CVP e EVP". Lo annuncia Paolo Da Costa, Presidente del Comites di Zurigo, precisando che "mentre i socialisti hanno ritenuto che il voto agli stranieri avrebbe contribuito a costruire un pezzo di democrazia per quel popolo che in Svizzera lavora e paga la tasse, gli oppositori del centro e della destra hanno dichiarato che il diritto di voto non è un mezzo per l’integrazione, ma unicamente una conseguenza". "Questo risultato – secondo Costa – allontana per qualche decennio la realizzazione dell’aspirazione di partecipazione politica dei cittadini stranieri che risiedono nella Confederazione elvetica".
"La comunità italiana, – aggiunge – unitamente alle altre rappresentanze dei cittadini dell’Unione europea, si sente particolarmente colpita dalla votazione del Consiglio cantonale. L’attesa di vedere riconosciuto il diritto di cittadinanza nell’ambito dell’Unione europea, è stata nuovamente tradita dal conservatorismo elvetico".
"Si apre per tutti – prosegue il Presidente del Comites di Zurigo – una nuova fase politica, che dovrà porre in primo piano i diritti dei cittadini dell’Unione europea che risiedono e lavorano nella Confederazione elvetica. I Trattati bilaterali tra la Svizzera e i Paesi dell’Ue sanciscono gli standard di cittadinanza per i rispettivi cittadini sulla libera circolazione senza adempiere al riconoscimento dei diritti di partecipazione politica. In questo ambito, si rileva una lacuna che va assolutamente colmata".
"In questa battaglia politica – afferma Costa – è chiamato in causa il Parlamento europeo, l’unico organismo democratico che rappresenta 450 milioni di cittadini. Nell’azione per fare affermare il principio del diritto di partecipazione politica a livello amministrativo, come avviene in tutti Paesi dell’Unione europea, sono coinvolti anche i parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione europea. Essi – conclude – dovranno avviare iniziative con i loro colleghi del Parlamento europeo per spingere la Svizzera ad attuare il principio della reciprocità".
(AiseEminotizie)
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EmiNews 2007
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