2787 BRASILE, un compleanno di riflessione: il Pt ha 27 anni

20070214 13:48:00 webmaster

di Bruna Peyrot, da Belo Horizonte

E’ stato un programma molto denso quello offerto ai dirigenti e ai militanti del Pt (Partido dos trabalhadores) in occasione dei 27 anni di questo partito che ha creato la democrazia in Brasile già dai tempi della dittatura, e senza essere legato alla divisione del mondo est-ovest e anche non monoideologico, perché ha sempre ospitato più visioni del mondo, dal cattolicesimo della teologia della liberazione, ai filocastristi, dai semterra ai sindacalisti riformisti ecc.
Come a dire, il Pt di Lula ha nella sua matrice di nascita ciò che si vorrebbe in Italia per il nuovo Partito Democratico!

Questo non ha certo creato la vita facile ai suoi militanti. Oggi la stampa brasiliana, quasi tutta poco molto critica e attenta alle gaffes del presidente
metalmeccanico, insiste molto sulle sue divisioni
interne, specie fra le due anime più lontane fra
loro: quella che fa capo a José Dirceu del "Campo
Majoritario" (dove si situava anche Lula),
pragmatica e colpita dagli scandali delle
"mensilità" nella pratica della tenuta delle
alleanze di governo. E quella che fa capo a Tarso
Genro, ministro delle Relazioni
Interistituzionali e candidato a ministro della
Giustizia, convinta che sia necessario
"rifondare" il partito, facendogli ritrovare
l’energia delle origini, con un rinsaldato
ascolto ai movimenti e la netta differenziazione
dei ruoli fra partito e stato.
A questo proposito proprio nei tre giorni del
"compleanno" (8-9-10 febbraio), tenutosi nella
magica città di Salvador da Bahia, già in festa
per il Carnevale, sono circolati i documenti
programmatici delle due aree. E anche i loro
leaders. Dirceu con il suo stile di aggregazione
un po’ cospirativa e Tarso con la sua solita
solarità politica. Il "Mensagem ao partido",
iniziato da lui e trasformato da molte "aggiunte"
via internet è un chiaro manifesto, a nostro
avviso, che proclama tre valori sottesi: la
laicità dello stato (non come in Italia rispetto
alle religioni che qui sono molte, almeno non
così influenti sulle cariche istituzionali); un’
"etica repubblicana" che faccia recuperare al Pt
le relazioni democratiche non solo al suo interno
ma con la società brasiliana. Come a dire: diamo
l’esempio e imprimiamo uno stile valido per
tutti. Per questo obiettivo, il Mensagem invoca
il confronto con l’intellighenzia "democratica e
libertaria" del paese; infine, terzo valore: la
trasparenza, che significa sia la non "egemonia
assoluta" del gruppo dirigente sia la
formalizzazione di regole chiare sia
amministrative che di comportamento per i
militanti.

Ma torniamo alla festa di compleanno! Si è
iniziato con un Seminario su "Le sfide della
sinistra latinoamericana e caribegna", a
sottolineare la vocazione del Brasile a portare
avantio l’unità del continente sudamericano
governato oggi da presidenti e governi di centrto
sinistra. Cosa significa questo rispetto alla
presenza Usa nel mondo e nelle Americhe? Cosa
fare per tenere insieme vasti territori colpiti
da povertà e ricchezza in ugual modo? Come
applicare la giustizia sociale? Come sostenere
reciprocamente le lotte per l’emancipazione
sociale? Non è sugli obiettivi che i governi del
sud America e del caribe sono oggi divisi, è
piuttosto sul modo di raggiungerli. E così ci
sono stonature fra il linguaggio d’arrembaggio di
Chavez e la cieca fiducia di Lula nella
mediazione, fra la seria astuzia politica di
Kirchner e la ricerca di coerenze di Evo Morales,
fra gli ex guerriglieri di Uruguay e Salvador ora
impegnati sulla via istituzionale e il Messico
del comandante Marcos. Del resto i segnali di
capovolgimenti in America latina sono simboli di
speranza per i più poveri: i nuovi presidenti
sono donne (come la Bachelet in Cile), indigeni o
ex operai una vera rivoluzione che fino a dieci
anni fa era impensabile. L’unione
latinoamericana è tuttavia una costruzione
sofferta, quanto quella europea: crescere nelle
differenze non è mai un’impresa semplice. E per
il Brasile, già un continente di per sé, meno
che mai: come è possibile, infatti, pensarsi un
qualcosa di unito se non ci sono nemmeno strade,
ferrovie o idrovie che uniscono i nord con i sud?
E si sa, un cammino aperto è anche un passaggio
potente per nuove idee.
A Salvador l’Unione sudamericana vissuta si
vedeva oltre che nell’amicalità che sempre
accompagna questi incontri, anche nella musica
baiana, piena di rimandi a stratificazioni
antichi, dall’africanità contenuta nella capoeira
(la danza degli schiavi) alla dolce languidità
delle Memorias das aguas di Maria Betânia,
Lula, presente con tutti i ministri del Pt, alla
cena di gala organizzata per finanziare il
partito, nella giosità che permeava i militanti
anche per la grande vittoria riportata da
Jacques Wagner come governatore dello stato di
Bahia, dopo decenni di egemonia della destra di
Magalhães, non ha rinunciato a fare un forte
appello all’unità interna del partito, ricordando
il suo ruolo storico di esempio di pratica
democratica.

Sabato 9 invece tutta la giornata è stata
dedicata al Direttivo nazionale del Pt che si è
concluso, oltre alla battaglia delle mozioni, con
l’apertura, il "lancio" del III Congresso del
partito che si terrà il 6-7-8 luglio 2007 a S.
Paulo. E’ l’apertura dunque di un periodo di
intenso dibattito, nelle sezioni, nei governi
locali gestiti dalla coalizione di centro
sinistra, nel governo Lula stesso. La relazione,
accuratissima, della ministra Dilma Roussef
della Casa Civil sul senso del Pac (Plano de
Aceleração do Crescimento) ha messo in luce la
strategia del prossimo mandato del governo Lula.
Attraverso una serie dettagliatissima di lucidi
con dati, cartine, percentuali e geografie
sociali, Dilma ha spiegato perché aprire una
centrale idroelettrice, aprire una grande arteria
stradale o allargare un fiume, dove portare la
luce (entro fine mandato tutti i 5 milioni di
persone ancora senza dovrebbero averla), dove
potenziare un’industria con società a capitale
misto (pubblico e privato). Non è stato solo un
elenco di opere e anche se a volte difficile da
capire (un lavoro di anni visto che è stato
iniziato nel Consiglio di sviluppo economico e
sociale) ha dimostrato che esiste un vero
progetto di sviluppo: che una strada non è stata
scelta a caso ma per potenziare un territorio per
esempio legato alla coltivazione di frutta e così
via. E’ apparso un Brasile valorizzato per
"regioni" in vista di un equilibrio fra il nord e
il sud che qui hanno, in modo capovolto, quasi le
stesse dinamiche dei nostri.
I militanti del Pt, ma non solo, sono chiamati a
rispondere in vista del loro III Congresso a tre
domande – sfida, forse anche tre sogni: quali
sono il Brasile, il socialismo e il partido che
essi vorrebbero.

 

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EmiNews 2007

 

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