2812 Vicenza, l'invasione arcobaleno: oltre 100mila contro la base

20070217 16:29:00 webmaster

Musica a tutto volume e danze in stile brasiliano. Il corteo è pacifico, allegro e multicolore. In una Vicenza avvolta da un sole primaverile, è partita alle 14, con mezz’ora di anticipo, la manifestazione contro il raddoppio della base Usa. Migliaia di manifestanti arrivati in città fin dalle prime ore del mattino. Non è ancora chiaro quante persone partecipano alla manifestazione che si svolge nella città del Palladio. Alle 15 e 40, una stima della questura, parla già di 50mila persone. Ma per i manifestanti la cifra è molto riduttiva. Gli organizzatori confermano: «Abbiamo superato ampiamente le centomila persone».

Cinzia Bottene, uno dei portavoce del comitato ‘No Dal Molin’ precisa: «La testa del corteo è quasi arrivata alla fine del percorso e la coda che non riesce ancora a muoversi. E c’è, inoltre, uno spezzone di 20mila persone che deve ancora muoversi». Bottene ha poi ribadito il carattere assolutamente pacifico della manifestazione. «La città è completamente abbracciata dalla gente, ci sono migliaia di vicentini che stanno proteggendo la città da un futuro che non vogliamo». Michele De Palma, responsabile di Rifondazione per l’organizzazione della manifestazione di Vicenza, parla di 200mila partecipanti.

Quello che è certo è che Il clima è sereno, allegro, festoso. E molto partecipato. tanto che il corteo in certi punti, più che sfilare, spinge. Le strette strade di Vicenza, almeno quelle del percorso, non riescono a contenere i manifestanti e i grandi camion con sopra le amplificazioni, quindi in certi momenti, seppur del tutto involontaria, la manifestazione si trasforma in una ressa con le persone che cercano di trovare un piccolo spazio vitale.

Insomma: un corteo pacifico, anche se un po’ faticoso. Così, nonostante allarmismi vari, i negozi sono rimasti aperti, anche se alcuni (forse) tireranno giù la saracinesca nel pomeriggio. «Sarà una giornata faticosa, ma ci sono tutti i presupposti per ritenere che assisteremo ad una manifestazione tranquilla» ha detto anche il questore di Vicenza Dario Rotondi. La manifestazione inoltre dovrebbe essere controllata, oltre che dalle forze dell’ordine, e dall’autodisciplina dei manifestanti, anche, a quanto si apprende, da 1.500 militanti della Cgil giunti appositamente dall’Emilia Romagna.

Il primo corteo, quello che si e mosso dal presidio fisso davanti all’aeroporto, è partito senza problemi verso le 11, aperto dalle donne e da uno striscione con scritto «Il futuro è nelle nostre mani. Giunta Hullweck, governo Prodi resisteremo un minuto in più».

In piazza, non solo Prc, Verdi e Pdci ma anche la Margherita, investita a Vicenza da una vera e propria ribellione (auto-sospesa l’intera direzione provinciale) che dice, per bocca capogruppo a Palazzo Trissino, Marino Quaresimin che «porterà bandiere del partito, dell’Unione e della pace». «Noi – dice l’esponente Dl, già sindaco di Vicenza – siamo convinti che esistono ancora soluzioni alternative per il Dal Molin».

Tra i Ds vi sarà il senatore Cesare Salvi secondo il quale la decisione di Prodi «va rivista». Il vice-presidente del Senato è fiducioso sull’esito della giornata: «In Italia vi sono state tante manifestazioni per la pace tranquille, se vi saranno oggi elementi di disturbo andranno isolati, il movimento di Vicenza ha dimostrato di non essere eversivo ed ha posto due questioni concrete: la popolazione non è stata coinvolta nella decisione che non può calare dall’alto, occorre fare chiarezza sull’effettivo uso futuro della base».

——————

Voci da Vicenza, «Prodi ha sbagliato, cambi idea»

Cesare Salvi, senatore dei Ds: «Non si tratta di una manifestazione contro il Governo, ma per chiedere di cambiare la decisione presa senza consultare la popolazione locale. Non c’è nessun antiamericanismo. Al Governo non si chiede di parlare ma di prendere le giuste misure. In democrazia se c’è una decisione che non viene accettata è normale ci siano delle proteste».

Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc al Senato: «C’è un clima molto positivo e come pensavamo, assolutamente pacifico. Il mio messaggio al governo è semplice: Prodi, ripensaci».

Franca Rame, senatrice dell’Idv: «Mi spiace che Di Pietro non sia qui a Vicenza. Quando si fa parte di un partito che si chiama l’Italia dei Valori si deve capire che Vicenza è un grande valore. Mi rendo conto che Di Pietro è ministro, ma Prodi ha sbagliato».

Gianni Rinaldini, segretario della Fiom: «È tutto tranquillo, noi speriamo che questa manifestazione sia come quella un p0’ più piccola di qualche settimana fa».

Luca Casarini, leader dei disobbedienti del Nordest: «Sarà una manifestazione assolutamente pacifica non sarà tranquillo invece per il sindaco di Vicenza Hullweck, anzi per lui sarà una giornata durissima, la peggiore della sua carriera, e per chi ha contrastato questa manifestazione. Questa è una battaglia contro la guerra. È una battaglia contro lo scempio ambientale e una nuova proposta di resistenza, un nuovo inizio».

Oreste Scalzone, ex leader di Potere Operaio: «Io non mi aspetto sassaiole, mi pare che se le aspetti il dottor Sottile, Giuliano Amato. È chiaro che se ci sono 300 mila persone a piazza San Pietro, ci può essere un pazzo che vuole ammazzare il Papa, quindi il ministro Amato dice “truismo”, ovvero una banalità, o meglio sciocchezze».

Heidi Giuliani, sentrice Prc madre di Carlo: «Io spero che a nessuno venga in mente di ripetere le infiltrazioni, le provocazioni e le aggressioni del G8 di Genova. Spero che il G8 abbia insegnato a chi di dovere a controllare l’operato di chi dovrebbe salvaguardare l’incolumità dei cittadini. I problemi dei popoli non si risolvono con le armi e con le basi ma solo con la giustizia e l’equità».

Flavio Lotti, responsabile della Tavola per la pace: «Il messaggio principale di questa manifestazione è rivolto al governo: gli chiediamo di aprire il confronto con coloro che vogliono costruire la pace. Non crediamo al muro contro muro. Il problema è cosa fare domani e l’unica via è il dialogo. Prodi non può far altro che dialogare con coloro che vogliono la pace».

Dario Fo, premio Nobel della Letteratura: «Sarà un’enorme passeggiata. Enorme e serena, a meno che non ci sia la volontà di creare il polverone, chiaramente organizzato»

Loredana De Petris, capogruppo dei Verdi al Senato: «Spero che da parte del ministro Massimo D’Alema possa esserci una comunicazione che in qualche modo fa riprendere il dialogo con il popolo che c’è oggi qui a Vicenza, il nostro popolo, quello che ci ha fatto vincere le elezioni».

Laura Fincato, deputato della Margherita: «Chi ama Vicenza sa che quell’unico pezzo di verde che rimane deve essere destinato ad un uso diverso da quello di una cittadella militare».

Oliviero Diliberto, segretario Pdci: «Vedo tanta gente e soprattutto ho visto tutte le bandiere dei partiti dell’Unione: ci sono bandiere della Margherita, dei Ds, della Cgil come del Pdci e di Rifondazione. Il governo Prodi deve tener conto del popolo della pace che è gran parte del suo elettorato. Nel governo ci sono delle differenze ma non cadrà certo per una base americana».

www.unita.it

 

2812-vicenza-linvasione-arcobaleno-oltre-100mila-contro-la-base

3587

EmiNews 2007

 

Views: 6

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.