2826 ITALIA LAVORO: Corsi di formazione per gli italiani in Argentina, Brasile e Uruguay

20070220 11:30:00 webmaster

Rafforzare la capacità della comunità degli italiani all’estero di produrre occupazione, nuova impresa, alta qualificazione professionale e una maggiore integrazione con il mercato del lavoro locale e italiano. E’ questo l’obiettivo del progetto "Occupazione e sviluppo della comunità degli italiani all’estero ", presentato la settimana scorsa a San Paolo del Brasile presso il Circolo italiano. Promosso e finanziato dal ministero del Lavoro e gestito da Italia Lavoro (l’Agenzia del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, del Ministero della Solidarietà Sociale e delle altre Amministrazioni centrali dello Stato per la promozione e per la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale), il progetto si affianca alle attività formative per gli italiani all’estero finanziate periodicamente.

Si tratta di una prima sperimentazione di intervento organico per lo sviluppo e il consolidamento di servizi per la formazione e l’occupazione rivolta ai nostri connazionali residenti in altri Paesi che, secondo il rapporto "Italiani nel mondo" della fondazione Migrantes, sono circa 3 milioni. Il progetto si colloca, inoltre, nel contesto delle iniziative coordinate dal ministero degli Esteri e integrate con quelle promosse dalle Regioni. L’iniziativa si realizza in Argentina, Brasile e Uruguay e prima di essere estesa ad altri poli di presenza degli italiani, le azioni sono programmate nell’ambito delle aree metropolitane di Buenos Aires, San Paolo e Montevideo, le più numerose ed esposte alle congiunture dell’economia latino-americana.

"Dopo le crisi che questi Paesi hanno sperimentato negli anni scorsi", fanno sapere a Italia Lavoro, "c’è bisogno di iniziative mirate a migliorare l’occupabilità degli italiani residenti, soprattutto i giovani, e a creare una diffusione della cultura del lavoro. In particolare, il progetto vuole sondare l’incrocio domanda-offerta nelle aziende (italiane e sudamericane) locali e tarare interventi formativi per gli italiani all’estero affinché questi corrispondano alle reali necessità".

"Per la prima volta quest’anno", commenta Edoardo Pollastri, Presidente della Camera di Commercio Italiana a San Paolo, "il progetto non cade ‘dall’alto’, ma nasce da un’indagine in loco e dalle reali necessità delle aree in questione. Credo che finalmente si sia dato vita a un progetto ad hoc, mirato e ben studiato, che tenga conto della realtà occupazionale della comunità di origine italiana in Brasile".
Italia Lavoro è presente direttamente negli uffici della CCIE di San Paolo proprio per monitorare direttamente il territorio e rendersi quindi conto della situazione. "Già altri Paesi, come la Germania, la Francia e la Spagna –continua Pollastri- hanno stretto accordi di formazione con il Brasile. Sono contento che anche l’Italia abbia finalmente fatto altrettanto. Questo Paese non ha tassi di disoccupazione molto elevati, ma il problema è la carenza di occupazione qualificata. Lo scorso anno, per esempio, la nostra Camera ha organizzato un corso di formazione per assistenti agli anziani: l’80% dei partecipanti ha ottenuto immediatamente un lavoro presso realtà locali. Questo significa che il tema della formazione è un settore sensibile per il Brasile, che non è più qualificato come in via di sviluppo ma che , per certi aspetti, presenta ancora alcune difficoltà come se lo fosse. La mano d’opera qualificata serve un po’ in tutti i settori, da quello delle confezioni a quello dell’assistenza sociale a quello infermieristico: c’è bisogno di un intervento a 360 gradi".

Anche in Argentina la crisi occupazionale si manifesta soprattutto come crisi di formazione. "C’è poca gente preparata per lavori qualificati", ci spiega Luigi Egidy, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Buenos Aires. "Noi come Camera, nell’ambito del progetto ‘Occupazione e sviluppo della comunità degli italiani all’estero, abbiamo il compito di sondare nelle aziende locali con titolari italiani o oriundi italiani quali sono le carenze di personale, per poi dare vita a un programma di corsi di formazione mirati, nei settori emersi come critici dall’indagine. Siamo a una fase di verifica iniziale, per ora è solo un rilevamento delle aziende. Presto vedremo i frutti".

http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=984&info=133026

 

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EmiNews 2007

 

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