2879 Nino Randazzo: Sulla realtà degli italiani all’estero il centrodestra si sbaglia di grosso

20070226 19:12:00 webmaster

Al primo dei dodici punti di Prodi approvati dal vertice del centrosinistra per la rinascita del governo non è casuale l’esplicito riferimento alla presenza degli italiani nel mondo: “Una incisiva azione per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all’estero”. E’ la più chiara conferma del grado di sensibilizzazione dell’esecutivo in materia e di un impegno politico in fase di attuazione fin dall’inizio di questa legislatura in un clima di fattiva intesa tra i parlamentari eletti all’estero e il viceministro Franco Danieli.

Tra iniziative avviate, nuovi programmi impostati e risultati concreti già ottenuti, per convincere chi si piange addosso per partito preso o fa lo scettico ad oltranza, dovrebbe bastare ricordarne appena due in particolare: un incremento per il 2007 della somma dei capitoli di spesa per gli italiani all’estero nonostante una Finanziaria di notevole rigore, dove risulta ridotto lo stesso bilancio generale del Ministero degli Esteri; l’avvio in corsia preferenziale di un disegno di legge d’iniziativa governativa sulla cittadinanza che include la norma sul riacquisto della cittadinanza italiana senza limiti di tempo da parte di chi l’avesse perduta all’estero, recependo la più comune ed insistente delle istanze presentate dai connazionali espatriati.
Ora è per certi versi comprensibile, ma irragionevole, smodata e ingiustificabile, la reazione di colleghi parlamentari d’opposizione alla crisi di governo di questi giorni. Una reazione incentrata su scatenate fantasie di radicali cambiamenti di rotta e dove si riscontrano anche banali menzogne e ridicole illusioni circa le tendenze politiche e le prospettive elettorali dei cittadini italiani all’estero.
Meritevoli di particolare nota sono certe esternazioni, al limite dell’insulsaggine, del deputato forzista Massimo Romagnoli, eletto nella ripartizione Europa della circoscrizione Estero. Dopo l’urlo, rimastogli strozzato in gola, di ”Prodi deve andare a casa”, Romagnoli informa con note d’agenzia di mercoledì scorso (21/2): “Siamo pronti per la nuova campagna elettorale”. E aggiunge farneticando: “Sabato e domenica sarò in Germania a preparare i primi comitati elettorali. Ciò che avevamo annunciato all’inizio della legislatura come il sogno degli italiani all’estero è diventato realtà”. Ma questo davvero ruba lo stile al Mussolini formato “dichiarazione di guerra 1940”!
Non so come facciano, Romagnoli e camerati, a non sapere e non capire che una delle principali carte vincenti del centrosinistra nella circoscrizione Estero è stata proprio l’immagine dell’Italia nel mondo, ridotta a macchietta nel quinquennio del governo Berlusconi, specie in relazione all’indecente connubio di FI con la Lega Nord (Si ricorda a quale scopo d’igiene personale dovrebbe servire la bandiera italiana secondo i leghisti e…“Portiamo un sogno in cuore: / bruciare il tricolore”?). Ora il quadro del centrodestra s’arricchisce ulteriormente con la “cena di Arcore” di lunedì scorso dove Berlusconi e Bossi hanno posto il sigillo al “patto di ferro” per un programma volto al riconoscimento ufficiale della mitica Padania, riprendendo quindi il disegno della spartizione della Penisola in Padania a Nord, Etruria al Centro e un semplice generico Sud per gli “spendibili terroni”.
No, per i candidati del centrosinistra non c’è problema (ma neppure necessità) a rilanciarsi in una campagna elettorale all’estero. Con questo in mente, giovedì sono andato a congratularmi personalmente in aula col senatore Furio Colombo che aveva mostrato, e commentato, la prima pagina dell’Herald Tribune recante un’ampia foto dell’indegna gazzarra trionfalistica, con lanci per aria di carte, giornali, fascicoli, del settore di centrodestra del Senato dopo la mancata approvazione della relazione di politica estera del ministro D’Alema. Un’altra tessera nel mosaico di degrado istituzionale provocato da esponenti di un impazzito centrodestra e che contribuisce ad appannare l’immagine dell’Italia nel mondo.
E ancora apprendiamo che per Romagnoli “bisogna consentire che alle prossime elezioni politiche gli italiani all’estero votino direttamente presso i consolati”. Troppo comoda e bella l’abolizione del voto per corrispondenza. Troppo comodo e bello ridurre ai minimi termini numerici il voto di elettori che per raggiungere la più vicina sede consolare dovrebbero mettersi in viaggio per decine, quando addirittura non per centinaia o migliaia di chilometri.
Ma dove Romagnoli raggiunge l’apice di un patetico “nonsense” è nell’attacco portato alla persona e all’operato del senatore Renato Turano (Nord e Centramerica), accusato di avere favorito e “incentivato” i nuovi voli diretti dell’American Airlines tra Roma, New York e Chicago, “compromesso per ammazzare definitivamente l’Alitalia”, aggiungendo questa perla di scemenza: “Ormai i rappresentanti dell’Unione hanno tanti padroni, compresi le compagnie aeree americane”.
Il “compromesso per ammazzare definitivamente l’Alitalia” fu in realtà fatto in coincidenza con gli anni del governo Berlusconi. La vergognosa gestione della compagnia aerea di bandiera, il cui standard di servizio non ha neppure granché fatto onore all’immagine dell’Italia nel mondo, ha finito per dimostrare di meritare davvero la condanna e il disprezzo degli italiani d’Australia, delle Americhe e d’Africa dove ha cancellato rotte indiscriminatamente, lasciate a beneficio di operatori concorrenti, creando fra l’altro anche un delicato problema sociale. Quale e perché? Oggi migliaia di anziani emigrati italiani d’Australia, in genere con buone disponibilità economiche ma privati del servizio diretto di un vettore aereo che li prelevi in partenza e li sbarchi a destinazione senza traumatiche esperienze in scali intermedi, sono costretti a rinunciare a visitare il paese di nascita. Solo individui dotati di una certa resistenza fisica sono in grado di affrontare le spesso snervanti attese per le coincidenze e il cambiamento di aeromobile, le difficoltà linguistiche per comunicare e informarsi, le procedure di controllo e di sicurezza, i lunghi trasferimenti interni tra uscite di sbarco e reimbarco negli scali aerei asiatici. Allora è meglio rinunciare. A questa forma di ulteriore isolamento fisico e psicologico per tanti nostri emigrati anziani ha anche contribuito la “benemerita” compagnia aerea di bandiera. Farebbe meglio Romagnoli a dedicare energie ed attenzione a ben altre cause della nostra gente all’estero che non al destino di una fallimentare impresa nazionale che ha ignorato le esigenze dei suoi più importanti clienti potenziali e che non ci ha fatto, e non continua a farci, né adeguato servizio né onore.

(Nino Randazzo)
Il Senatore Nino Randazzo è stato eletto all’estero nella ripartizione Oceania, Africa, Asia, Antartide

 

2879-nino-randazzo-sulla-realta-degli-italiani-allestero-il-centrodestra-si-sbaglia-di-grosso

3654

EmiNews 2007

 

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.