2860 IL PUBBLICO PRESSING DI FERRETTI (AN) SU PALLARO

20070223 16:13:00 webmaster

Ferretti fa il tenero con Pallaro: "Caro Luigi, non ho mai fatto mistero della nostra profonda amicizia”
(INFORM/Eminotizie)

ROMA – Gian Luigi Ferretti (Alleanza Nazionale) lancia un pubblico appello al “Senador”, finora puntello del centro sinistra al Senato, ma che si è già dichiarato contrario ad un Prodi bis. Pallaro si era già pronunciato contro i Dico, ma ora i Dico non rientrano nei 12 punti del programma per il Prodi bis e sono lasciati all’iniziativa parlamentare. Un tentativo di trovare o ritrovare, specialmente in Senato, l’appoggio di parlamentari cattolici… Chissà che ne pensa Pallaro? (gc)

Caro Luigi,

non ho mai fatto mistero della nostra profonda amicizia. I nostri rapporti iniziarono in maniera molto burrascosa in occasione della elezioni del Comites di Buenos Aires nel 2004. Non ci eravamo mai incontrati personalmente e io, fidandomi di alcuni scemi, che allora erano nel Ctim e ora, grazie a Dio, non ci sono più, mi lanciai in una campagna feroce contro di te. Sono fatto così, sono sanguigno, mi butto a testa bassa nelle battaglie.
Malgrado gli scemi, riuscii a pareggiare sostanzialmente: 6 eletti tuoi,6 eletti i miei. Ma io ero in Italia, tu sul posto e i miei scemi purtroppo anche. Manovrasti bene e Merlo diventò Presidente del Comites.
Poi un giorno ci incontrammo, ci “annusammo” e capimmo che non potevamo essere nemici.
Lo hai detto anche tu, nell’intervista a “L’Italiano alla radio” che io e te arrivammo a concordare un’alleanza per le elezioni politiche nell’ambito della visione di Tremaglia per liste slegate dai partiti e espressione del mondo dell’associazionismo.[b] Lo vogliamo rivelare che fui io a disegnare il simbolo della lista “Associazioni Italiane in Sud America”?[/b]
Ancora una volta intervennero gli scemi, sia in Argentina che a Roma, e finì come finì.
Tu ti ritenesti naturalmente libero e indipendente al cento per cento e, una volta eletto, ti comportasti di conseguenza.
Da partigiano qual sono, nel senso di uomo di parte, mi fece male vederti appoggiare il governo Prodi, ma cercai di capirti. In fondo ti eri presentato alle elezioni contro le liste di tutti i partiti, di destra e di sinistra.
Avevi vinto con le tue forze, non dovevi nulla a nessuno. Potevi dichiarare: “Non farò mai cadere un governo, ma cercherò di trattare per ottenere benefici per gli italiani all’estero”.
Ho sofferto, ma ti ho dato atto che per merito tuo, e solo tuo, la finanziaria è passata da una prima stesura penalizzante per le nostre comunità nel mondo alla versione definitiva con aumenti di risorse.
Quando alcuni ignoranti (dal verbo ignorare) ti hanno accusato di aver ricattato il governo per ottenere vantaggi personali, ho difeso la verità, difendendo di conseguenza anche te. L’ho fatto pubblicamente nei confronti di chiunque, anche del Presidente del mio partito.
Ma ier l’altro, quando ti ho visto votare ancora una volta a favore del governo nella famosa votazione che lo ha fatto cadere, mi è venuta in mente un’altra tua dichiarazione: “Non appoggerò mai un governo che divida gli italiani”. Per questo ti scrivo, per ricordartela.
Il governo Prodi ha diviso, eccome; non ha fatto che dividere, con una finanziaria contestata da tutti, con una politica succube degli estremisti di sinistra, dei due partiti che si chiamano comunisti, dei centri sociali, di un sindacato con i brigatisti rossi in pancia. Un governo che ha calpestati i sentimenti dei cattolici con i Pacs, Dico o come diavolo si chiamano, che si è messo in urto con gli Stati Uniti. Un governo che ha visto manifestazioni contro di sè di sue componenti importanti. Un governo che ormai (lo dimostrano tutti i sondaggi) ha la stragrande maggioranza del popolo contro.
E allora, amico mio, è finito il tempo dell’indipendenza utopistica, dei ragionamenti su una strategia simile a quella dei rappresentanti delle minoranze linguistiche e via discorrendo.
Ora è in ballo il bene della nostra cara Italia, che non si può lasciare in mano a questa gente. Non possiamo permetterci di rovinare l’avvenire degli italiani, tutti gli italiani, anche, e soprattutto, i più deboli ed indifesi: gli italiani all’estero.
Il mio è un appello accorato. Pare che Prodi sarà rimandato alle camere per richiedere la fiducia. Amico mio, non puoi più accordargliela.
Non farti trattare dalla Ds Finocchiaro come se fossi un suo soldatino, un Pollastri qualsiasi.
Vota contro, astieniti, alla peggio rimani a Buenos Aires. Fai quello che credi, ma non fare del male alla tua Patria, alla tua gente.
______
Ho appena finito di scrivere questa mia nota e mi arriva una notizia di agenzia con tue dichiarazioni:
Sì ad un governo istituzionale di larghe intese. Non ad un Prodi bis. Dato il momento di sostanziale parità fra le due coalizioni è bene sforzarsi per trovare soluzioni condivise. All’estero ho sempre lavorato per superare le divisioni e le barriere ideologiche e non sono disponibile a percorsi che adesso dividano l’Italia, specialmente in un tema cruciale quale la politica estera. Sono pertanto favorevole ad un governo istituzionale di larghe intese in cui l’attuale maggioranza condivida con l’opposizione una piattaforma comune che comprenda grandi obiettivi di primaria importanza per la politica del Paese.
Bene, caro Luigi, sono felice di constatare che non mi sono sbagliato sul tuo conto.
Avanti così, per il bene degli italiani, anche quelli all’estero.

(Gian Luigi Ferretti-AN)

 

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EmiNews 2007

 

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