2895 OPINIONI DA DALLAS (USA): La crisi … della politica

20070227 22:23:00 webmaster

Dallas – In questi giorni, anche leggendo le cronache degli italiani all’estero suNews ITALIA PRESS, impazzano le dichiarazioni dei politici di tutti i colori e le sfumature a sostegno, o contro, il governo Prodi, costretto a dimettersi dopo che la sua maggioranza parlamentare si e’ sfaldata su un dettaglio della politica estera.

La parola d’ordine è: schierarsi.

Quelli del centrodestra gonfiano artatamente le ragioni della crisi per giustificare la richiesta di far cadere Prodi, quelli del centro-sinistra minimizzano più del lecito l’importanza dell’episodio.

In tutto questo "scannarsi" verbale per tifare di qua o di là sono veramente pochi quelli che si preoccupano delle ripercussioni sulla società.

Ciò è dovuto sostanzialmente ad una grave forma di degrado ormai raggiunta dalla "politica" italiana nel suo complesso.

Le cause del degrado stanno principalmente nel fatto che le forze politiche sono ormai quasi esclusivamente autoreferenziali: prima vengono gli interessi dei partiti e dei loro leaders, poi vengono gli interessi dei cittadini (che vengono immediatamente sacrificati senza alcun rimpianto, se essi non coincidono con quelli dei partiti e dei loro leaders).

Naturalmente il discorso si potrebbe anche subito allargare ai cosiddetti "poteri forti", che da sempre condizionano la "politica" nelle democrazie (fino al caso limite di Berlusconi, che è riuscito grazie alle sue televisioni a fondere i due poteri in un singolo soggetto).

Più che nelle motivazioni (peraltro motivi seri) che hanno portato, sulla politica estera, i partiti del centro-sinistra a sfaldarsi, provocando la crisi, il degrado a cui accennavo sopra lo si può individuare proprio nei partiti del centro-destra che, a motivo dei propri interessi non hanno saputo cogliere con efficacia nemmeno il loro momento favorevole (ciò è evidente ormai in qualunque seria analisi, qualunque sia la conclusione della crisi).

I partiti del centro-destra infatti, anche se pongono l’accento e calcano la mano sulle divisioni all’interno del centro-sinistra, sono ancor piu’ divisi del centro-sinistra stesso.

Il vecchio "Polo" delle liberta’ oggi potrebbe resuscitare solo grazie ad un estremo malaccorto comportamento dei loro avversari.

Infatti è sotto gli occhi di tutti che l’UDC di Casini (sempre più apertamente definito "traditore" dagli altri ex alleati) non fa nulla per ricostituire quel polo, nemmeno in una occasione favorevole come questa.

E Fini di AN che fa? Naturalmente evidenzia anche più del necessario le contraddizioni all’interno del centro-sinistra, ma poi, richiesto se il suo partito è favorevole a elezioni subito per mandare a casa l’attuale maggioranza, tentenna, dice che "non è realistico". Perchè? Non ho letto le sue spiegazioni, ma non sono importanti, perchè sarebbero comunque motivazioni di comodo. La realtà è che lui è il naturale successore alla guida del centro-destra (con l’investitura già avvenuta da parte di Berlusconi). Se si andrà a votare tra quattro anni sarà probabilmente così, ma se si torna a votare adesso la sua leadership non è ancora matura e ritornerebbe in pompa magna proprio Berlusconi.

Ecco quindi spiegata la sua strana prudenza: dettata da ragioni politiche o da interessi personali?

La Lega, che aveva già fatto dichiarazioni esplicite di allearsi a chiunque avesse resuscitato il suo "Federalismo" inteso a spezzare l’Italia in tanti piccoli staterelli (quasi come nel Medioevo), vera "missione" di questo piccolo sagace partito, votato alla ideologizzazione degli egoismi grandi e piccoli, ora torna a tuonare contro le contraddizioni del centro-sinistra, prendendo lo spunto proprio da ciò che è meno appropriato per un partito come la Lega, e cioè la politica estera. Tutti sanno che la Lega si interessa in realtà solo di politica "Padana", quindi la pretestuosita’ delle loro motivazioni è palese.

Oggi come oggi la situazione, sia nel centro-sinistra che nel centro-destra (ma con maggiori accentuazioni nel centrodestra), è che ogni partito pensa prima di tutto a tirare l’acqua al proprio mulino, costi quello che costi.

Alla faccia dei cittadini che, in buona fede o facendo "buon viso a cattivo gioco", danno ancora fiducia ad un sistema politico (anzi "partitico") che andrebbe risanato alla radice.

Il tempo passa ma le cose vanno sempre peggio.

La "seconda repubblica" avrebbe dovuto risolvere i problemi lasciati dalla prima, che aveva lavorato molto bene, portando l’Italia reduce da una guerra disastrosa fino al livello di settima potenza economica del globo, ma era stata in pochi anni sopraffatta dalla corruzione e dalla disonestà della classe politica e imprenditoriale in generale.

Doveva iniziare una nuova fase, con politici capaci e onesti in grado di rilanciare un circolo virtuoso per la nazione.

Cosi’ non è stato, e questo, per chi non cade nella trappola di semplicemente "tifare" per questo o per quello, appare con una evidenza disarmante.

La crisi di governo verrà in qualche modo risolta (perchè, come abbiamo visto, conviene anche a metà del centro-destra), quello che invece non verrà risolto, con questi partiti, sono i problemi veri della politica e della nazione.

 

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EmiNews 2007

 

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