2888 Roberto Weber: «Il centrosinistra è al minimo, ma la sinistra radicale tiene»

20070227 21:25:00 webmaster

Andrea Carugati

«Qui pagano tutti, il centrosinistra è al suo minimo di consensi da aprile in poi». Roberto Weber, presidente della Swg, scuote la testa: «Paga Prodi in termini personali, e anche i partiti grandi e piccoli. L´Unione perde soprattutto il consenso di chi l´aveva votata per la prima volta, magari passando da destra a sinistra. È una botta pesante. Se guardiamo le attuali intenzioni di voto, no meglio lasciar perdere, anche perché bisognerebbe vedere se il candidato della destra sarebbe Berlusconi o meno». Spiega Weber: «Tra gli elettori del centrosinistra non si attribuiscono le colpe all´uno o all´altro leader o partito.

C´è un´idea generale di inaffidabilità che è stata comunicata dalla squadra nel suo complesso, soprattutto perché si è dato un colpo al prestigio del Paese, alla sua credibilità internazionale». Secondo Weber non è vero che la politica estera conti poco nelle intenzioni di voto: «Invece il disorientamento c´è ed è forte, perché si mettono in discussione rapporti e impegni con alleati storici, come gli Stati Uniti: sono temi che si portano dietro i vissuti di generazioni di persone». Eppure un paradosso c´è: accanto al calo complessivo dei consensi per l´Unione, la divisione tra sinistra radicale e riformista si ripropone anche nelle basi elettorali: «Certo- dice Weber- i due dissidenti hanno manifestato un "eccesso di zelo", ma in fondo sono stati coerenti con degli umori che sono presenti nel loro elettorato. Nel complesso mi aspetto un leggero calo nelle intenzioni di voto per la sinistra radicale, ma c´è un nucleo di identità che non viene intaccato».

Eppure i sondaggi, dopo la Finanziaria, avevano cominciato a dare qualche segnale di ripresa: «Sì, c´era stato un rialzo minimo- spiega il numero uno di Swg- ma più per quanto riguarda la fiducia negli uomini (e le donne) del governo che non sulle intenzioni di voto». Ora il barometro volge al peggio: «In politica estera si è sperperato il consenso guadagnato con le politiche di D´Alema». Anche il ministro ne esce con dei lividi? «Probabilmente aver mostrato un di più di nitidezza lo ha aiutato nel rapporto con l´opinione pubblica, ma resta dentro il fenomeno più generale di sfiducia verso questa coalizione».

Quanto alla soluzione della crisi, dice Weber: «La maggioranza degli elettori del centrosinistra auspicava che si concludesse così, con il rinvio alle Camere. Ma è una maggioranza risicata, perché c´erano tra gli elettori dell´Unione anche le ipotesi di un governo tecnico o di un cambio di leadership». E Berlusconi? La crisi gli porta consensi. «La gente pensa che loro almeno hanno durato 5 anni…», spiega il presidente di Swg. Una curiosità: gli elettori del centrosinistra, per una volta, non addebitano alcuna colpa al Cavaliere. «La sensazione è quella di un auto-affondamento, stavolta la destra non c´entra».

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EmiNews 2007

 

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