2884 Governo, l'Unione conta i voti Fiducia a Prodi mercoledì sera

20070226 19:53:00 webmaster

Smentite le indiscrizioni sul discorso

Follini e Fassino
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, sarà martedì sera alle ore 17 in aula del Senato per chiedere la fiducia di Palazzo Madama. Il voto è previsto, in diretta televisiva, nel tardo pomeriggio di mercoledì. Dopo le sue comunicazioni in Senato, Prodi si recherà anche alla Camera.

La seduta di Palazzo Madama sarà sospesa e riprenderà alle 18,30 per concludersi alle 20,30. Mercoledì alle 18 in diretta tv vi sarà la replica del premier e le dichiarazioni di voto; la chiamata dei senatori per la fiducia prenderà il via tra le 20,30 e le 21. Il presidente dei senatori dell’Udc, Franco D’Onofrio, ha detto ai giornalisti di essere stato lui, a nome del suo gruppo, a indicare un’esigenza prioritaria: quella di affrontare e votare giovedì il decreto legge sulla violenza negli stadi. Ciò ha fatto sì che venisse accolta la proposta di chiudere la fiducia mercoledì sera, anticipando a martedì pomeriggio l’intervento del premier. Questa è stata la richiesta iniziale dell’Udc che alla fine è stata accolta.

«Con grande senso di responsabilità i capigruppo dell’Unione sono andati incontro alle richieste dell’opposizione», ha sottolineato il vicepresidente del gruppo Prc, Tommaso Sodano, che aggiunge: «E questo dimostra anche che siamo piuttosto tranquilli sulla conferma del Senato al governo Prodi. L’opposizione era convinta che ci saremmo opposti con ogni mezzo a questo calendario per il timore che non riuscissero a essere presenti alcuni senatori a vita. Non è così e lo abbiamo dimostrato».

Altra smentita è giunta a proposito del discorso che il premier terrà a palazzo Madama. – «Assistiamo in queste ore a un fiorire di ipotesi e anticipazioni che hanno per oggetto il discorso con il quale il presidente prodi chiederà la fiducia al Parlamento», ha fatto sapere il ministro per l’attuazione del programma Giulio Santagata. «Tutto quello che in merito si legge sugli organi di stampa in questi giorni è destituito di fondamento».

La conta dei voti
Già Fassino aveva assicurato che i numeri ci sono, con o senza senatori a vita: 162 per l´Unione nella prima ipotesi, 162 nella seconda. Dopo Follini, in queste ore molti voti potrebbero cambiare colore. Per il "no" si è espresso Sergio De Gregorio, eletto per l´Unione ma passato a destra, ricoverato in ospedale per una colica, ma che ha giurato di andare in Senato anche in barella pur di votare contro il governo Prodi. "Sì" quasi cero del senatore di Rifondazione Franco Turigliatto, anche se lui si schernisce: «La decisione la prenderò solo domani perché sto ancora riflettendo. Ci sono molte parti dei dodici punti presentati da Prodi che non mi convincono. E sia chiaro che su questioni come Afghanistan e Tav non sono disposto a fare sconti». Turigliatto ha concluso, comunque, sottolineando: «Non voglio certo la destra al governo e mi sento responsabile verso la coalizione con cui sono stato eletto».

Giulio Andreotti e l’industriale Sergio Pininfarina dovrebbero votare sì, secondo quanto hanno dichiarato in mattina, facendo alzare la pattuglia dei senatori a vita favorevoli al governo Prodi a sei su sette: «Senza i Dico, voterò sì», ha annunciato l’eterno Andreotti anche se tra solo quindici giorni il ddl Bindi-Pollastrini sarà in discussione al Senato. Parola dello stesso ministro Barbara Pollastrini.

Se il senatore a vita Giulio Andreotti voterà la fiducia a Prodi, alla fine lo farà anche Luigi Pallaro, senatore indipendente eletto all’estero che non ha ancora confermato il suo sostegno all’esecutivo. Lo fa sapere il presidente dei deputati dell’Udeur, Mauro Fabris, che fa notare come «Pallaro tenga parecchio conto delle posizioni del senatore Andreotti».

www.unita.it

 

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EmiNews 2007

 

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