2913 DONATO DI SANTO AL CORRIERE DELLA SERA SULLA SITUAZIONE IN COLOMBIA

20070301 21:33:00 webmaster

Lettera del Sottosegretario agli Esteri Donato Di Santo sul “Corriere della Sera” del 1 marzo 2007

Ha fatto bene il Sindaco di Roma Walter Veltroni a ricordare (sul Corriere del 18 febbraio), con la puntualità e l’efficacia che gli sono abituali, che il 23 febbraio si sono compiuti 5 lunghi anni di detenzione di Ingrid Betancourt, la giovane candidata alle elezioni presidenziali colombiane, sequestrata dalle Farc (Forze Armate rivoluzionarie della Colombia), la guerriglia forse più antica del pianeta. La Betancourt, insieme a migliaia di altri cittadini colombiani (tra cui vari ministri, parlamentari, militari) è da anni scomparsa e tenuta prigioniera sulle montagne o nella foresta amazzonica di quel martoriato Paese.

Il governo italiano e la società italiana (e la lettera del Sindaco di Roma al Corriere ne è conferma e testimonianza) sono attivi sulla drammatica situazione colombiana. In questi primi mesi di impegno quale sottosegretario agli Esteri con delega per l’America latina, ho incontrato tante associazioni italiane impegnate a favorire un processo di pacificazione in Colombia (dalla Comunità di S. Egidio al Comune di Narni, dalla associazione Libera di padre Tonio Dell’Olio a Cittadinanza attiva, a tante Ong italiane impegnate in Colombia) e in tutte ho percepito importanti segnali di volontà positiva. Abbiamo individuato concreti interventi mirati a sostenere una possibile apertura di negoziati di pace: dall’aiuto agli sfollati interni (la Colombia detiene il triste primato mondiale) all’offerta di collaborare allo sminamento (dramma che lascia il segno indelebile su intere generazioni). Pochi mesi fa sono stato in Colombia per presentare al governo Uribe e a tutti gli interlocutori politici e istituzionali, di governo e di opposizione, la disponibilità italiana e il forte auspicio che si avvii un processo negoziale, magari partendo da un gesto umanitario, che porti alla pacificazione del Paese.
Positive le reazioni sia degli esponenti dell’opposizione, dal Sindaco di Bogotà al Governatore della Regione di Valle del Cauca, sia del governo. Infatti un primo obiettivo è già stato raggiunto: il governo colombiano ha invitato l’Italia ad essere fra i Paesi «osservatori» del dialogo con la guerriglia dell’Eln, l’altro gruppo armato dopo le Farc, e abbiamo già partecipato a L’Avana, alla riunione tra le parti in causa. Inoltre un folto gruppo di europarlamentari italiani è intervenuto chiedendo ufficialmente se non fosse utile, ai fini dell’avvio di un vero negoziato di pace, che l’Ue considerasse l’opportunità di sospendere temporaneamente l’Eln dalla lista dei gruppi terroristi prendendo atto che è ormai in corso un dialogo con il governo e una misura del genere potrebbe facilitarlo.
Stiamo lavorando affinché in Colombia si accenda la speranza di un percorso di pace, cessino le violenze e i sequestri e si possano ricongiungere le famiglie. Perché questo avvenga è anche necessaria una lotta al narcotraffico che non si diriga solo alla coltivazione ma anche al traffico e al consumo, e il recente richiamo del ministro dell’interno Amato sul traffico e consumo di cocaina in Italia è un monito per tutti.
Speriamo così di contribuire a riavere presto libera lngrid Betancourt e le altre vittime, e di vedere finalmente voltata la pagina della violenza che tanti lutti ha fatto tra contadini, sindacalisti, difensori dei diritti umani, militari, religiosi e semplici cittadini, e di vedere finalmente aperta quella dello sviluppo con giustizia sociale e della pace.

(Donato Di Santo, Sottosegretario Ministero degli Affari Esteri- Corriere della Sera)

 

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EmiNews 2007

 

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