2910 Fiducia al Governo Prodi: tra i sì quello di Luigi Pallaro: “Mai stato indeciso”

20070301 21:14:00 webmaster

ROMA – “Mai stato indeciso”. Lo ha assicurato il senatore indipendente Luigi Pallaro, eletto in America Latina, subito dopo il voto in Senato sulla fiducia al Governo Prodi. Fiducia passata con 162 voti favorevoli e 157 contrari, cioè con la maggioranza (158) dei senatori eletti più i senatori a vita Colombo, Ciampi, Levi Montalcini e Scalfaro. Degli altri senatori a vita Andreotti e Pininfarina non hanno partecipato al voto, Cossiga ha votato contro. Prodi: "Sono molto soddisfatto, adesso andiamo alla Camera"
Tra i 162 ‘sì’ anche quello di Pallaro.

ROMA – “Mai stato indeciso”. Lo ha assicurato il senatore indipendente Luigi Pallaro, eletto in America Latina, subito dopo il voto in Senato sulla fiducia al Governo Prodi. Fiducia passata con 162 voti favorevoli e 157 contrari, cioè con la maggioranza (158) dei senatori eletti più i senatori a vita Colombo, Ciampi, Levi Montalcini e Scalfaro. Degli altri senatori a vita Andreotti e Pininfarina non hanno partecipato al voto, Cossiga ha votato contro. Prodi: "Sono molto soddisfatto, adesso andiamo alla Camera"
Tra i 162 ‘sì’ anche quello di Pallaro. “Io ho sempre saputo cosa fare fin da quando sono partito dall’Argentina – ha precisato – Ho solo espresso delle opinioni riguardo al fatto che, quando c’è una crisi, occorre che le forze politiche lavorino per la garantire la governabilità”. “Non ho ricevuto nessun tipo di pressioni”, ha puntualizzato Pallaro. Aggiungendo ironicamente: “Alla mia età figuriamoci se mi affliggono le pressioni”.
Dichiarazioni nette e di rimando a quanto accaduto nelle ore precedenti al voto. Un girare di voci vorticoso che dava il senador ‘incerto’. Si era sparsa la notizia che, forse, si sarebbe astenuto (il che , in Senato, equivale a un ‘no’). E il centrodestra si era aggrappato a quella notizia. Nonostante il vice ministro Franco Danieli, che aveva parlato con Pallaro, l’avesse smentita.
Una speranza, quella del centro destra, svaporata del tutto al momento delle dichiarazioni di voto. L’attacco diretto di Renato Schifani (Forza Italia) a Pallaro , nell’emiciclo di Palazzo Madama, ha palesato a tutti che il voto del senatore sarebbe stato a sostegno di Prodi.
Anche alle bordate di Schifani, Pallaro ha voluto rispondere con le precisazioni di cui sopra.
Il senatore forzista in sede di dichiarazioni di voto è andato giù duro con Pallaro, insinuando sospetti sul cambio d’opinione in corsa del senatore argentino. Tra le altre voci girate prima del voto una veramente molto azzardata si spingeva ad ipotizzare l’offerta da parte del Presidente del Consiglio della poltrona di vice ministro per gli italiani nel mondo.
“Siamo tutti ansiosi di conoscere l’indicazione di voto sulla sua maggioranza politica di un collega eletto all’estero, in Argentina, con i voti degli italiani di centro destra – ha detto Schifani – Ricordiamo che in quel collegio la sinistra ebbe a candidare e far eleggere un proprio senatore e il centro destra con una lista autonoma ebbe ad eleggere un senatore, che dovrà votare fra poco”. “Tale senatore – ha proseguito il senatore forzista rivolgendosi a Prodi – le aveva inizialmente dato sostegno ma poi, stancatosi delle lacerazioni e della rottura del Paese determinata dal suo governo, aveva determinato di non votare più la fiducia. Lo aveva dichiarato ad agenzie, al Tg 5 ed al Corriere della Sera. Poi, nelle sue due ultime ore di permanenza in Argentina, tale senatore ha cambiato idea e ha rilasciato una dichiarazione di senso contrario al Tg 1 delle ore 20 di due sere fa”. “Serenamente e pacatamente, ci chiediamo – ha insinuato Schifani – cosa sia successo in quelle due ultime ore di permanenza del senatore Pallaro in Argentina” . Schifani ormai avrà letto della risposta di Pallaro. Si era arrivati ad ipotizzare pressioni da parte dello stesso presidente della Repubblica Argentina sul senatore perché non facesse mancare il suo sostegno a Prodi. Che Pallaro sia spesso ago della bilancia ormai lo sanno pure i muri di Palazzo Madama. “Ago della bilancia? Sì è vero”, ha confermato il senatore a votazione conclusa. Sottolineando, tuttavia, la necessità per “uno che viene dall’estero, di non potersi mettere all’opposizione”, perché “ha bisogno di avere un discorso e un dialogo in tutti i momenti con il governo che in quel momento ha l’incarico di governare l’Italia”.
Ma ciò non significa affatto perdersi per la strada lo ‘spirito di indipendenza’. Ed è così che, a scanso di equivoci, il senador ha annunciato che voterà ‘sì’ al decreto sull’Afghanistan, ma sui DiCo “dirò di no”. Molto chiaro.

(Simonetta Pitari-Inform/Eminotizie)

 

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EmiNews 2007

 

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