2942 Il Sottosegretario all’Interno Lucidi: La cittadinanza è un potente meccanismo d’integrazione

20070312 09:48:00 webmaster

Il Sottosegretario all’Interno Lucidi alla I Commissione della Camera
“La cittadinanza è un potente meccanismo d’integrazione politica e sociale”

ROMA – Al dibattito sulla riforma della normativa sulla cittadinanza, attualmente in corso alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, è intervenuto il sottosegretario all’Intero Marcella Lucidi. Ha innanzitutto evidenziato come la necessità di modificare l’attuale normativa, varata nel 1992, nasca delle mutazioni avvenute nella nostra società a seguito dell’epocale fenomeno delle migrazioni internazionali.

Il Sottosegretario all’Interno Lucidi alla I Commissione della Camera
“La cittadinanza è un potente meccanismo d’integrazione politica e sociale”

ROMA – Al dibattito sulla riforma della normativa sulla cittadinanza, attualmente in corso alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, è intervenuto il sottosegretario all’Intero Marcella Lucidi. Ha innanzitutto evidenziato come la necessità di modificare l’attuale normativa, varata nel 1992, nasca delle mutazioni avvenute nella nostra società a seguito dell’epocale fenomeno delle migrazioni internazionali. Una legge, la n. 91 del 1992, che in anni di grande spirito europeista ancorò l’attribuzione della cittadinanza allo ius sanguinis e introdusse norme più severe e restrittive per l’applicazione dello ius soli. La Lucidi ha ricordato come ormai in Italia siano presenti quasi tre milioni di stranieri regolarmente soggiornanti, pari al 4,8% della popolazione locale. Uomini e donne che, nel 30% dei casi, risiedono stabilmente sul nostro territorio da oltre cinque anni. Ha inoltre sottolineato la valenza della cittadinanza che rappresenta un potente meccanismo d’integrazione politica e sociale e un traguardo essenziale per lo straniero che voglia veramente inserirsi nella comunità locale.
Un concetto, quello di cittadinanza, che oggi non è statico, supera la valenza etnico-territoriale e si evolve verso un profilo aperto che ha rilevanza per la persona e la comunità. Un’idea dinamica che ben si adatta al concetto di generazione allargata vissuto dai giovani che, anche grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, coesistono senza barriere e vivono l’appartenenza alla comunità a prescindere dal riconoscimento formale. Alla luce di queste riflessioni il nuovo provvedimento sulla cittadinanza, secondo la Lucidi, dovrà dunque fare i conti sia con una realtà globale e plurale che non può essere ignorata, sia con la scelta di un modello per l’integrazione degli immigrati. Un problema, non ancora avvertito dal legislatore nel 1992, che oggi viene evidenziato dalla crescente presenza dei minori stranieri nelle nostre scuole, dall’aumento numerico degli immigrati di seconda generazione e dalla sempre più stretta coesistenza di religioni molto diverse. Questioni complesse che vanno seguite con attenzione per evitare divisioni sociali e produrre pacifica convivenza.
Sul merito del testo base, adottato dalla I Commissione, la Lucidi ha rilevato come questo si differenzi dal disegno di legge proposto dal governo per quanto riguarda i requisiti reddituali richiesti agli immigrati che vengono mantenuti unicamente nel caso di acquisto della cittadinanza da parte di stranieri maggiorenni legalmente residenti nel territorio italiano da almeno cinque anni. I due testi si discostano anche sul periodo di residenza legale richiesto ai genitori immigrati per la concessione della cittadinanza ai figli nati in Italia. Uno spazio temporale che, nel testo unico della Commissione, viene ridotto da cinque a tre anni. Diminuito in questo contesto anche il periodo di residenza legale necessario alla concessione della cittadinanza agli adottati comunitari ed extracomunitari.
La rappresentante del governo ha inoltre auspicato una riflessione sulla possibilità di concedere, a chi rischia di vedersi preclusa la cittadinanza per procedimenti penali ancora pendenti, una sospensione della pratica in attesa della comunicazione della sentenza definitiva. Al riguardo il sottosegretario ritiene inoltre di particolare rilievo le disposizioni del testo base che danno facoltà al ministro dell’Interno di respingere o sospendere, per un massimo di tre anni, l’istanza di cittadinanza in presenza di fondati pericoli per la sicurezza della Repubblica. Per quanto riguarda la concessione, da parte del ministro dell’Interno, della cittadinanza a stranieri meritevoli, la Lucidi ha ricordato che in questo contesto il capo del Viminale potrà esercitare solo un potere di proposta, in quanto l’attribuzione di questo diritto deve avvenire mediante decreto del Presidente della Repubblica. Di particolare rilievo è stata inoltre giudicata sia l’attribuzione di una maggiore solennità e di una formula più efficace al giuramento prestato dal nuovo cittadino, sia la norma per il riacquisto della cittadinanza delle donne italiane, sposate con uno straniero prima dell’entrata in vigore della Costituzione, e dei loro figli nati prima del 1948.
Al termine della seduta il presidente della Commissione Luciano Violante ha annunciato che lo svolgimento delle audizioni previste avrà luogo lunedì 12 marzo e che il termine per la presentazione degli emendamenti al testo base sulla cittadinanza è fissato per le ore 15 di mercoledì 14 marzo.

 

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EmiNews 2007

 

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