20070307 09:41:00 webmaster
È quanto chiedono gli onorevoli Fedi, Bucchino, Farina, Narducci e Bafile in un’interrogazione a risposta scritta presentata il 6 marzo.
La richiesta, rivolta al Ministero degli Affari Esteri, propone il ripristino dell’Unità di Consulenza per la sicurezza sociale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (D.G.I.E.eP.M.)
È quanto chiedono gli onorevoli Fedi, Bucchino, Farina, Narducci e Bafile in un’interrogazione a risposta scritta presentata il 6 marzo.
La richiesta, rivolta al Ministero degli Affari Esteri, propone il ripristino dell’Unità di Consulenza per la sicurezza sociale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (D.G.I.E.eP.M.)
I parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero fanno notare che l’Unità di Consulenza per la Sicurezza Sociale era stata per lungo tempo stimolo e strumento fondamentale sia per l’avvio dei negoziati che per la stipula ed il rinnovo delle convenzioni bilaterali e multilaterali di sicurezza sociale.
Dopo aver ricordato nel dettaglio gli importanti e complessi compiti svolti dall’Unità, tra i quali la trattazione di tutte le questioni di natura previdenziale in convenzione internazionale e l’elaborazione dei progetti di accordi bilaterali di sicurezza sociale, i Parlamentari Fedi, Bucchino, Farina, Narducci e Bafile, nella loro interrogazione, rilevano che da quando è stata abolita la predetta Unità si è verificato praticamente l’arresto delle stipule e dei rinnovi degli accordi internazionali di sicurezza sociale con grave nocumento agli interessi politici dell’Italia e ai diritti delle categorie dei lavoratori e pensionati interessati.
E’ incomprensibile come accordi bilaterali già firmati – con il Canada, il Cile, il Marocco, le Filippine – siano stati abbandonati e come siano venuti meno raccordo e coordinamento delle iniziative e degli studi della complessa materia della sicurezza sociale in regime internazionale.
In un contesto internazionale dove l’allargamento della Unione Europea richiede una maggiore attenzione alla mobilità dei lavoratori e dei diritti-doveri previdenziali che ne derivano e dove la mobilità internazionale viene esercitata da nuove e variegate categorie di cittadini, i quali rivendicano una ampia e giusta tutela previdenziale, sembra invece indifferibile la presenza al Ministero degli Affari esteri di un Ufficio di coordinamento e di raccordo delle attività dei Ministeri competenti in materia di sicurezza sociale in regime internazionale.
La richiesta è di considerare l’opportunità di ripristinare l’Unità di consulenza, od un Ufficio analogo, nell’ottica di una riqualificazione della politica estera italiana in materia di sicurezza sociale in regime internazionale.
2940-ripristino-dellunita-di-consulenza-per-la-sicurezza-sociale-presso-il-ministero-degli-affari-esteri
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EmiNews 2007
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