3003 IMMIGRAZIONE: Integrazione a scuola, dalla Uil un vademecum per gli studenti stranieri

20070321 12:31:00 webmaster

Tradotto in sei lingue aiuterà le famiglie a seguire le procedure per l’iscrizione. Stampato in 40mila copie, l’opuscolo è distribuito nelle sedi Ital e Uil. Loy: ”Apriamo le scuole agli insegnanti stranieri”
La copertina del vedemecum

ROMA – Uno strumento agile, di facile consultazione per contribuire a colmare le difficoltà dei bimbi e delle famiglie straniere che entrano in contatto con il sistema scolastico italiano. E’ il vademecum per l’iscrizione dei bambini stranieri nelle scuole realizzato dal patronato Ital-Uil, congiuntamente con la Uil e la Uil Scuola, e presentato oggi a Roma. Un libretto colorato che al suo interno contiene in sei lingue (inglese, spagnolo, cinese, arabo e rumeno) le indicazioni da seguire per l’iscrizione a scuola: documenti da presentare, compilazione delle domande, modalità di inserimento dei bambini negli istituti scolastici.

Stampato in 40mila copie, l’opuscolo è al momento distribuito nelle sedi del patronato Ital e della Uil ma è in programma l’apertura di convenzioni con enti e amministrazioni pubbliche per ampliare i canali di diffusione. Un’iniziativa che cerca di affrontare le problematiche, anche di natura amministrativa, con cui i bambini stranieri e le loro famiglie devono confrontarsi al momento dell’inserimento nel sistema scolastico. Fenomeno che, come ha spiegato il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, nel tempo diventerà sempre più consistente. Presentando i dati di una ricerca della Uil Scuola sulla presenza e la frequenza scolastica dei minori stranieri in Italia, Di Menna ha spiegato che "c’ è un processo di forte incremento del numero di ragazzi non europei” a fronte del quale il sistema scolastico deve intervenire attraverso “l’integrazione e l’insegnamento della lingua italiana”. Quest’ultimo secondo il segretario Uil Scuola deve essere “un compito prioritario perché favorisce il diritto di cittadinanza”.

I minori stranieri nelle scuole italiane sono circa 425mila. Un numero aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, con una percentuale sul totale degli studenti passata dallo 0,7 per cento dell’anno scolastico 1996/97 al 4,8 per cento attuale che colloca l’Italia all’ottavo posto in Europa per presenza di alunni stranieri. Dai dati raccolti dalla Uil emerge peraltro una fotografia della popolazione studentesca straniera in Italia che si discosta in molti casi dal senso comune. A cominciare dalla provenienza degli studenti: quasi il 50 per cento è di provenienza europea (Ue e extra-Ue), meno del 25 per cento proviene dall’Africa, oltre l’11 per cento dall’America Latina e meno del 15 per cento dall’Asia. I primi per nazionalità sono gli albanesi (16,3 per cento), seguiti da marocchini (14 per cento ) e rumeni (12,4 per cento). Altro dato interessante è che la religione prevalente non è quella musulmana. Il che – ha sottolineato Di Menna – implica una riflessione su proposte come quella di un’aula di preghiera per gli studenti di quest’ultima religione.

Dall’analisi della Uil Scuola emerge anche un incremento della presenza femminile, soprattutto nelle scuole superiori, “e significa – ha sottolineato Di Menna – che il processo di emancipazione e integrazione passa anche dalle scuole”. Per il segretario della Uil Scuola nonostante le problematiche di inserimento, “la scuola svolge una funzione positiva nell’integrazione”, e infatti “laddove l’integrazione è forte per i ragazzi si favorisce anche l’integrazione familiare”. Positivo è anche l’approccio degli studenti stranieri. “Per questi studenti – ha aggiunto – è forte il desiderio di integrarsi e ansare bene a scuola. E in alcuni casi diventano un esempio per l’intera classe. I casi di bullismo non sono un fenomeno significativo per quello che riguarda gli studenti non italiani e extracomunitari”. Per sfruttare le potenzialità della scuola come agente di integrazione, secondo Di Menna, occorre pertanto “un intervento specifico, innanzitutto sull’insegnamento della lingua italiana, anche attraverso i mezzi consentiti dall’autonomia scolastica”. In secondo luogo “c’è bisogno di supportare gli insegnanti” pensando anche “coinvolgere i rappresentanti delle associazioni delle comunità presenti sul territorio”. Questioni che il segretario della Uil Scuola propone di discutere in una Conferenza nazionale che “metta insieme i diversi soggetti preposti a intervenire su questi problemi”.

Iniziative che potrebbero contribuire a fare un salto di qualità nell’approccio alle questioni legate all’immigrazione. “Serve un intervento nel mondo dei nuovi cittadini – ha detto al proposito il presidente dell’Ital-Uil, Giampiero Bonifazi – avendo chiaro che oggi si lavora ancora sull’accoglienza ma che si ha bisogno di interventi duraturi e di più ampio respiro”. Sulla stessa linea, il segretario confederale Uil Gugliemo Loy che, intervenuto alla presentazione dell’opuscolo, ha parlato della necessità di “una politica più aperta, diversa, un po’ più normale considerando che sono oltre 3 milioni di persone straniere che vivono, lavorano, studiano nel nostro Paese”. Ma gli interventi legislativi, secondo Loy, mancano ancora di “una visione generale, di una governance”. Il riferimento è anche al ddl Amato-Ferrero. “La prima impressione – ha detto Loy – è che si cerca di sistemare situazioni che hanno mostrato criticità ma che manca una visione generale”. Lo stesso problema che si riscontra nel sistema scolastico. “Se il 5 per cento degli studenti nel sistema scolastico non sono nati in Italia allora bisogna intervenire – ha aggiunto il segretario confederale – Ogni famiglia in cui avviene un cambiamento cerca un adeguamento, questo non è avvenuto nel sistema scolastico”. Il segretario confederale Uil ha poi annunciato che, dopo l’ufficializzazione del disegno di legge, verrà presentato un documento unitario in cui “chiederemo di accelerare i processi di concorsualità per i cittadini stranieri che vivono in Italia affinché insegnanti non italiani possano lavorare in una scuola inevitabilmente multietnica”. (mariangela paone)

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EmiNews 2007

 

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