3039 ECAP al IV Congresso della Federazione Svizzera dei Democratici di Sinistra

20070328 23:14:00 redazione-IT

Berna – Il Direttore della Fondazione ECAP, Guglielmo Bozzolini, ha partecipato ai lavori del IV Congresso della Federazione Svizzera dei Democratici di Sinistra.
Ad un anno dall’introduzione del voto dall’estero, ha detto il Presidente Bozzolini, "e dall’elezione di alcuni deputati e senatori ‘nostri’ rappresentanti (nonché dalla creazione di un governo di centro sinistra), una volta superata la fase di adattamento che necessariamente questa grande innovazione ha comportato, penso sia necessario arrivare al più presto a definire una serie proposte politiche di intervento sulle condizioni concrete di vita dei cittadini italiani in Europa.

E’ necessario arrivare a definire quella che chiamerei una piattaforma di proposte, attraverso un processo di discussione ampia e strutturata, coinvolgendo e valorizzando tutte le articolazioni delle realtà associativa italiana all’estero. Uno dei temi, certamente non l’unico ma indubbiamente uno di quelli prioritari, su cui è urgente che si inizi una discussione è la riforma dell’intervento scolastico e formativo dello stato italiano all’estero, la riforma della Legge 153".

La presentazione di alcune proposte di legge in merito è l’occasione per avviare una discussione su questo tema partendo dall’analisi dell’esperienza avviata nel 1993, con la cosiddetta "privatizzazione" di una parte dei corsi. Esperienza sulla quale, numeri alla mano, "ritengo che in Svizzera si debba esprimere un giudizio più che positivo, ma che naturalmente ha messo in luce anche alcuni limiti su cui è necessario intervenire rapidamente. Partendo dall’analisi di questa esperienza dobbiamo riuscire ad arrivare a formulare una proposta "condivisa" coinvolgendo tutti i soggetti interessati: dagli enti gestori, ai comitati genitori, agli operatori del settore e alle organizzazioni sindacali. E’ necessario quindi non solo formulare delle proposte di merito per risolvere i problemi e sciogliere i nodi emersi nel corso degli anni in uno degli ambiti più importanti per la nostra collettività, ma arrivare a farlo attraverso un metodo di discussione che sappia coinvolgere attivamente tutti i soggetti interessati e permetta di raccogliere il consenso più ampio possibile. Per fare questo è però indispensabile che si riesca a dare rappresentanza, anzi, ad aiutare ad auto rappresentarsi, anche alla vasta rete di volontariato che attorno al problema della scuola si è consolidata in questi quindici anni. Una rete ampia, composta da centinaia di persone, che si impegnano per far funzionare i corsi di lingua e cultura italiana e che costituiscono una delle esperienze più ricche dell’associazionismo italiano in questi ultimi anni".

Guglielmo Bozzolini ha affrontato il problema della "rappresentanza sociale". "Dopo l’infausta decisione, a metà degli anni novanta, di sciogliere il Comitato Nazionale d’Intesa, la rappresentanza dell’associazionismo italiano in Svizzera rimane infatti un problema irrisolto. Bisogna quindi ricostruire le forme di auto rappresentazione dell’ampio tessuto di associazioni, enti, organizzazioni reti di volontariato italiano, che in questi anni non solo non è scomparso, ma ha cambiato forma e per molti versi si è rafforzato e consolidato. Perché proporre questa riflessione in un congresso di partito? Perché nella realtà sociale che ho descritto, militano, sono attive e in molti casi protagoniste, persone che guardano alla sinistra come al loro interlocutore politico naturale, ma rischiano di lasciare il campo al qualunquismo se invece continua a consolidarsi la ricerca del rapporto personalistico tra eletti ed elettori. E nel rapporto personalistico tra eletti ed elettori si svuotano di senso anche e soprattutto le organizzazioni di partito".

(da Newsitaliapress)

 

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EmiNews 2007

 

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