3033 IMPRESE MULTINAZIONALI E DIRITTI DEI POPOLI IN COLOMBIA: UDIENZA SU DISTRUZIONE DELLA BIODIVERSITA

20070328 22:49:00 redazione-IT

Diffondiamo il comunicato del Tribunale Permanente dei Popoli relativo alla terza udienza della sessione "Imprese multinazionali e diritto dei popoli in Colombia" sulla distruzione della biodiversità.

TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI: IMPRESE MULTINAZIONALI E DIRITTI DEI POPOLI IN COLOMBIA – UDIENZA SULLA DISTRUZIONE DELLA BIODIVERSITA

La conservación de la biodiversidad es interés común de toda la humanidad

(Convegno sulla diversità biologica, giugno 1992)

La terza udienza della sessione "Imprese multinazionali e diritto dei popoli in Colombia – 2005-2008" del Tribunale Permanante dei Popoli sulla distruzione della biodiversità si è tenuta il 25 e 26 febbraio 2007 nella zona remota del bacino del fiume Cacarica, nel Bajo Atrato chocoano, presso la zona umanitaria Nueva esperanza en Dios, istituita dalla comunità Cavida. L’udienza ha seguito la prima sulle multinazionali agroalimentari, tenutasi a Bogotà nel mese di aprile 2006 e preceduta dall’hearing di Berna dell’ottobre 2005, e la seconda sulle multinazionali del settore minerario realizzata a Medellín nel mese di novembre 2006.

Luogo e data dell’udienza appena conclusasi sono stati simbolo delle violazioni subite dalle comunità del Chocò per dieci lunghi anni. Dal 24 al 27 febbraio 1997 gli abitanti di questa regione del paese subirono l’attacco della Brigata XVII e dei soldati dell’esercito nazionale, scatenatisi contro le popolazioni del luogo a causa della presunta presenza di gruppi armati fuori legge nella zona. Più di 4 mila afrocolombiani desplazados, 85 vittime di torture, sparizione forzata tra le molteplici violazioni dei diritti umani compiute: questo è il risultato calcolato dell’azione dello stato, azione di morte, distruzione e sradicamento. L’operazione militare e paramilitare, guidata dal generale Rito Alejo del Río, è conosciuta come Operación Génesis il cui nome rievoca terribilmente l’origine, la nascita, la limpieza di quella terra e delle popolazioni che vi vivevano, costrette a sfuggire ai bombardamenti e alle violente uccisioni, come quella di Marino López Mena, il cui corpo massacrato è stato oggetto di scherno da parte di gruppi paramilitari, di un atto intimidatorio teatralmente inscenato di fronte alla comunità, alla moglie e ai figli. Non è stato necessario aspettare molto tempo per capire che l’Operación Génesis non era rivolta alla guerriglia. La "rinascita" ha presupposto la graduale scomparsa della selva primaria, anch’essa desaparecida. In poco tempo le imprese del legno hanno fatto la loro apparizione, poi seguite da progetti agroindustriali della pianta di banana e della palma africana, della strada panamericana, della fibra ottica, del polidotto. Il lungo pellegrinaggio di comunità indigene, afrocolombiane, contadini e delegati di organizzazioni internazionali verso la zona umanitaria è stato un progressivo riconoscimento e presa di coscienza degli effetti distruttivi scatenatisi su uno dei territori più ricchi di biodiversità al mondo.

L’udienza ha riguardato diversi piani concettuali: biodiversità e biopiarteria, palma e biocombustibile, politica ambientale e agraria in Colombia, transgenici, fumigazioni e militarizzazione. In questo contesto sono state presentate accuse molto dettagliate nei confronti di imprese multinazionali, alcune delle quali hanno filiali in Colombia: SMURFIT KAPPA CARTON DE COLOMBIA, MULTIFRUITS S. A., filiale della transnazionale nordamericana DEL MONTE, PIZANO S.A. e la sua filiale MADERAS DEL DARIEN, URAPALMA S.A., MONSANTO, DYNCORP.

La giuria era composta dal Presidente Marcelo Ferreira, professore ordinario della Cattedra di Diritti Umani della Facoltà di Filosofia (UBA) e professore associato della Cattedra di Diritti Umani della Facoltà di Diritto di Buenos Aires, dai giudici Ricardo Carrere, coordinatore internazionale del World Rainforest Movement, Joao Ricardo dos Santos Costa, membro dell’Asociación de Jueces para la Democracia in Brasile e la FJD (Federación de Asociación de Jueces para la Democrácia de América Latina e il Caribe), Madaleine Alingue, Professoressa dell’Università Externado de Colombia, Alfredo Molano, sociologo e ricercatore colombiano, Lorenzo Loncon Belmar, leader indigeno mapuche del Chile, Francine Damasceno Pinhei, avvocato brasiliano, rappresentante del movimento Sin Tierra del Brasile.

La sentenza, non ancora definitiva, ha riconosciuto la responsabilità di tali imprese sulla distruzione della biodiversità e sui danni ambientali generati sull’ecosistema, sul fenomeno del desplazamiento forzato, sulle numerose torture, sparizioni e uccisioni, sui crimini di lesa umanità, sul "genocidio reorganizador" e sulle pratiche di terrorismo subito dalle comunità del luogo, sulla distruzione dell’identità delle popolazioni indigene e della loro sicurezza alimentare. La sentenza ha inoltre ricondotto tali crimini all’imposizione di un nuovo modello di sicurezza e di politica di sviluppo regionale "forzata" promosso dallo stato colombiano, in cui la violenza si configura come strumento di riorganizzazione della società colombiana.

La prossima udienza del TPP sulle multinazionali petrolifere si terrà a Bogotà nel mese di Agosto 2007. Saranno chiamate a giudizio la BRITISH PETROLEUM, PETROBRAS, REPSOL, CHEVRON E HOCOL.

da Fondazione Lelio Basso

 

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EmiNews 2007

 

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