3053 Pd, critiche da Parisi e Mussi: nei congressi scontri di potere

20070401 15:05:00 redazione-IT

«Il modo in cui si stanno svolgendo i congressi della Margherita scoraggia la partecipazione di chiunque abbia un qualche interesse alla politica». È durissimo il ministro della Difesa Arturo Parisi, uno dei protagonisti della edificazione del Partito democratico che risponde ad un giornalista dell’agenzia Ansa. «Mi sono illuso fino alla fine – aggiunge Parisi – che la politica potesse rioccupare il centro della scena. Nella grande maggioranza delle situazioni assistiamo invece a mere risse di potere, segnate per di più in troppi casi da una diffusa illegalità e dal disprezzo di ogni regola, oltre che dal totale disinteresse verso la politica».

Le dichiarazioni di Parisi trovano una sponda in Fabio Mussi, leader del Correntone diessino che sta guidando quel pezzo del partito che non intende traghettare nel nuovo Partito democratico. «Anche Parisi, che ha il brevetto del Partito democratico, stamani dice che bisogna fare autocritica perché così come va non va bene: questo non è mica uno scherzo». «Veltroni dice che bisogna fare un’altra cosa rispetto a quella che sta succedendo, Parisi dice che bisogna fare autocritica perché così non va bene – afferma Mussi – io mi chiedo chi lo fa questo nuovo partito?».

Sabato mattina ha partecipato al congresso della federazione romana dei Ds dove ha dialogato a distanza con Walter Veltroni. Secondo Mussi il sindaco di Roma ha detto «cose importanti, interessanti, suggestive: sarebbero un importante terreno di discussione politica, di costruzione, di progettazione. Il punto è che quello che sta avvenendo non è quello che Veltroni ha detto esser auspicabile, è un’altra cosa». «Sta avvenendo – ha concluso – che si stanno fondendo due partiti diventati sempre più macchine di potere».

«Il Partito democratico, così come sta uscendo dalle mani dei costruttori, non va oltre, va fuori e indietro». Lo ha detto il leader della seconda mozione Ds, Fabio Mussi, al quarto congresso romano della Quercia. «Non è vero – ha aggiunto – che l’unica sinistra che serve è quella che si sposta al centro». Per Mussi siamo di fronte ad una «apoteosi di partiti diventati sempre di più macchine di potere. Il Pd nasce al buio, senza chiarimenti nei congressi tra Ds e Dl».E aggiunge la stoccata finale: «Blair ha fatto la guerra all’Iraq: come fa ad essere indicato come modello per la ristrutturazione della sinistra italiana?».

Mussi riconferma la linea già ripetutamente espressa nei giorni scorsi: la sinistra dei Ds non farà la sinistra del Partito Democratico. «I partiti non sono dei tram – aveva detto Mussi a Fassino che gli chiedeva di ripensare a questa decisione – Non si scende da uno per trovare poi subito posto a sedere su un altro…». Insomma la Sinistra Ds ha ormai rotto gli indugi: in contemporanea con la costituente del Pd, partirà una costituente della sinistra per dar vita ad «un movimento organizzato e autonomo con l’obiettivo di offrire una proposta unitaria alla sinistra italiana».

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EmiNews 2007

 

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