3050 Mussi: dopo il congresso DS, una nuova sinistra

20070330 11:58:00 redazione-IT

La sinistra dei Ds non farà la sinistra del Partito Democratico. Fabio Mussi sul punto è chiaro. E, alla fine dell’Assemblea dei coordinatori regionali della seconda mozione congressuale, risponde al segretario della Quercia Piero Fassino che è tornato a chiedergli di restare nei Ds per entrare nel Pd. «I partiti non sono dei tram – incalza Mussi – Non si scende da uno per trovare poi subito posto a sedere su un altro…». Quindi dichiara: «Dall’inizio ho sempre detto che non me la sento di fare la minoranza del Pd. Io sono stato minoranza nei Ds, ma non sempre…». «Sono stato anche maggioranza – assicura sorridendo – È solo da una certa data in poi che sono diventato minoranza».

Insomma la Sinistra Ds ha ormai rotto gli indugi: in contemporanea con la costituente del Pd, partirà una costituente della sinistra per dar vita ad «un movimento organizzato e autonomo con l’obiettivo di offrire una proposta unitaria alla sinistra italiana». Fabio Mussi, tirando le somme della riunione che ha visto impegnati per tutto il giorno gli esponenti dell’ex correntone, dell’area Salvi, Fulvia Bandoli e Valdo Spini, ha rivolto in realtà un «ultimo appello alla maggioranza» per fermare il treno del Pd, anche se la risposta di Piero Fassino era già scontata e ribadita: accelerare la costruzione del Pd, che sarà pronto entro la primavera del 2008.

Quindi la Sinistra, ribadita l’impossibilità di entrare a far parte di un partito «dai contorni identitari poco chiari», ha assicurato che parteciperà al congresso nazionale di Firenze, dove non è escluso che ponga nuovamente la questione dell’adesione al Pse sottoponendo l’assemblea congressuale ad un voto, ma subito dopo avvierà un percorso nuovo. «Il documento ha avuto un larghissimo consenso – ha sottolineato Mussi – ma lo facciamo con lo stato d’animo di chi vede chiudersi una storia, dopo tanti anni di militanza in un partito».

Il primo passo sarà quello della costituzione dei gruppi parlamentari autonomi, il lavoro preparatorio và avanti già da un po’ di tempo ma prenderà forma il 16 aprile nella riunione dei delegati al congresso. «Serviranno a dare sicurezza e un punto di riferimento istituzionale importante», spiega Luciano Pettinari che non nasconde il timore che lungo la strada alcuni esponenti dell’ex correntone sul territorio potrebbero decidere di restare con la maggioranza, magari tentati da qualche proposta. Ma «confidiamo che una parte della mozione Angius venga con noi».

L’idea è quella di dar vita ad un movimento politico che diventi l’interlocutore alla pari delle altre formazioni della sinistra che hanno interesse a riorganizzarsi dopo la nascita del Pd: Prc, Socialisti, Verdi, Pdci. «Sarà un percorso lungo – spiega ancora Pettinari – ma il nostro obiettivo non è quello di entrare in un partito già esistente piuttosto quello di creare qualcosa di nuovo».

www.unita.it

 

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EmiNews 2007

 

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