3099 IMMIGRAZIONE:Roma, città globale. E la provincia è il primo polo immigratorio del Paese

20070418 21:51:00 redazione-IT

Oltre 365.000 stranieri per 170 nazionalità all’inizio del 2006, il 12% dei tre milioni di immigrati in Italia. Il 68% vive nella capitale. Il Rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni, curato da Caritas e Camera di Commercio

ROMA – La provincia di Roma si conferma come il primo polo immigratorio del paese, con oltre 365.000 stranieri per 170 nazionalità all’inizio del 2006, il 12% dei tre milioni di immigrati in Italia. Il 68% vive nel Comune di Roma. Il 25% sono rumeni, il 60% europei. Gli immigrati rappresentano il 9,4% della forza lavoro a Roma, ma ci sono anche 17.000 studenti universitari e 15.796 imprenditori.

I dati sono quelli del terzo rapporto dell"Osservatorio romano sulle migrazioni, curato da Caritas e Camera di Commercio di Roma, e presentato questa mattina. "Internazionale, interculturale, imprenditoriale e interreligosa”. Questa la Roma che immagina Guerino Di Tora, direttore della Caritas diocesana di Roma. “L’immigrazione – dichiara Di Tora – costituisce la dimensione umana della globalizzazione. I recenti episodi che hanno coinvolto la comunità cinese di Milano non traggano in inganno. L’Italia è un paese accogliente che ben ricorda il proprio passato di migrazioni”.

Secondo il rapporto Caritas, il Lazio è, dopo la Lombardia, la regione con più immigrati: rispettivamente un sesto e un quarto del totale. L’87,2% dei 418.823 stranieri residenti in regione, ovvero 365.274 persone, vivono nella provincia di Roma. Il 55% sono donne. E uno su cinque (18,8%) ha meno di 18 anni. Nella capitale ogni anno nascono 16 bambini ogni 1.000 stranieri. Nel decennio 1995-05 nella provincia di Roma si sono trasferiti più di 200.000 stranieri. Ma la popolazione immigrata si è ridistribuita, privilegiando le altre province laziali e i comuni dell’anello dell’autostrada del Grande raccordo anulare, intorno a Roma, seguendo la maggiore accessibilità del mercato immobiliare della provincia, lungo le linee direttrici del trasporto pubblico. Nella provincia la presenza straniera è cresciuta in misura maggiore a Pomezia (+41,3%), Anzio, Ardea, Guidonia e Ladispoli (20%). La presenza europea nei 120 comuni della provincia romana si attesta al 70%. I rumeni sono la prima nazionalità in tutti i comuni ad eccezione di Nettuno, dove i bulgari rappresentano il 20% della comunità immigrata. Nel Lazio risiede un quarto dei rumeni residenti in Italia. Seguono filippini, polacchi e albanesi.

Sempre secondo il rapporto, nel comune di Roma risiedono 235.708 stranieri, l’8,4% della popolazione, con un incremento del 5,3% rispetto al 2005. Il 40% sono europei, il 30% asiatici, 15% africani e 15% americani. Le comunità più importanti sono quelle emigrate da Filippine e Romania, entrambe a oltre quota 28.000 residenti, seguite dai quasi 12.000 polacchi, i 10.000 peruviani e i circa 9.000 bangladeshi, cinesi ed egiziani.

Secondo l’Istat gli immigrati costituiscono il 9,4% del 1.085.000 occupati a Roma, circa il doppio dell’incidenza sul mercato nazionale del lavoro, ferma al 5,6%. Nel comune di Roma lavorano 103.000 stranieri, per il 53,3% donne, mentre nel territorio di Roma e provincia gli impiegati sono 157.017. Rispetto al quadro nazionale è ridotto l’impiego in agricoltura (1,7% contro 6,3%), mentre per quanto riguarda l’industria, i due terzi degli stranieri impiegati nel settore lavorano nell’edilizia, un comparto che a Roma, assorbe 23.000 lavoratori non italiani. Altro importante reparto si conferma quello dei servizi: 28.080 impiegati nei servizi alle imprese, 20.129 in alberghi e ristoranti, 15.369 assistenti familiari e 15.000 addetti al commercio.

Il Lazio è al quinto posto tra le regioni italiane per numero di alunni non italiani, dopo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Gli iscritti stranieri sono 41.326, ovvero il 5,2% del totale degli alunni, circa 7.500 in più rispetto al 2005. Nella sola provincia di Roma gli alunni non italiani sono 33.358. Sui banchi delle scuole di Roma siedono 170 nazionalità. Il 2005-06 si è chiuso con 6.005 nuovi diplomati di cittadinanza straniera in Italia, di cui 818 nel Lazio. Nel Lazio il ritardo scolastico degli stranieri è maggiore che nel resto del Paese. Ad essere iscritti ad una classe inferiore alla loro età sono il 29,5% dei figli degli immigrati nelle scuole primarie, il 57,3% nelle secondarie di primo grado e il 73,4% nelle secondarie di secondo grado, contro i rispettivi dati nazionali di 22,5%, 55,4% e 72,6%. Ma Roma – conclude il rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni – è anche capitale universitaria ed attrae il 15,9% degli studenti universitari stranieri del paese, ovvero 6.563 giovani, il 3,3% dei 201.026 studenti universitari dell’anno accademico 2005-06. (gdg)

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