3089 Promesse Mantenute: "Gente d'Italia" da due anni in America Latina

20070413 10:33:00 lagenteditalia

Promesse mantenute
(di Mimmo Porpiglia)

Sabato 14 aprile 2007: Sono trascorsi due anni da quel venerdì 14 aprile 2005 quando per la prima volta in Uruguay è comparso nelle edicole un quotidiano tutto italiano pensato, stampato e diffuso fuori dall’Italia, Gente d’Italia . Che continua ad essere stampato ogni giorno oltre che nell’edizione Usa-Canada anche nell’edizione speciale, “Sudamerica”, e diffuso nelle edicole dell’America del Nord, del CentroAmerica e in buona parte dell’America Latina.

Abbiamo cominciato due anni fa anche in Uruguay, in questo meraviglioso e fraterno Paese perché – scrivevo e continuo a ripetere da due anni – in quest’area del mondo, secondo gli ultimi calcoli effettuati da consolati ed ambasciate italiane, vive e lavora la più alta concentrazione del mondo di italiani e oriundi italiani, figli e nipoti di quei nostri connazionali che, purtroppo, hanno perso o stanno perdendo ogni contatto con la patria d’origine. Soprattutto per mancanza d’informazione. Non quella “ di ritorno”, intendiamoci. Ma l’informazione sui fatti italiani. Sulla politica, sull’economia, sulla cronaca e sulla vita italiana di tutti i giorni.
In generale la stampa italiana all’estero ha perseguito negli anni un obiettivo circoscritto. Ha cercato cioè di focalizzare problemi e vita delle nostre comunità, ispirandosi, spesso con ragione all’esperienza della gazzetta, che privilegia la cronaca locale. Gente d’Italia ha dato vita ad un quotidiano diverso: competitivo, realisticamente, con gli organi di informazione nazionale. Ha cercato non solo di cogliere ogni aspetto della vita delle nostre comunità nelle due Americhe, ma ha posto sul mercato un prodotto giornalistico di alto livello, raccogliendo firme prestigiose della stampa nazionale ed internazionale. Scegliendo la strada dell’approfondimento tematico, inquadrando e spiegando le novità della politica come dello sport, del costume come degli spettacoli, della cultura come dei piaceri della vita. Con l’obiettivo di fare anche grande cronaca. Non solo cronaca comunitaria. Dando in esclusiva notizie a cui neanche i principali media possono accedere. Vale per tutti l’aver riportato alla luce la tragedia di Monongah, la miniera del West Virginia saltata in aria nel dicembre del 1907 con più di mille morti più di 500 italiani. Inchiesta giornalistica elogiata e premiata anche dall’ex Presidente Ciampi. Tragedia che noi commemoreremo, quest’anno, in occasione del centenario, con un libro-inchiesta, un convegno, e manifestazioni di cordoglio in West Virginia e in Italia. Grazie anche al patrocinio dell’attuale viceministro degli italiani nel mondo, Franco Danieli.
Nato nel 2000, intorno al tavolo di un ristorante romano, Gente d’Italia ha bruciato le tappe in pochi anni, passando da mensile a quotidiano. Con la direzione centrale a Miami, in Key Biscayne, la redazione politica di Roma, gli uffici di corrispondenza di New York, Buenos Aires e Toronto e la sede sudamericana di Montevideo. “Gente d’Italia è in una certa misura un giornale sperimentale. Non statico, ma in movimento. Alla ricerca di nuove proposte. Di un miglioramento costante, sia della veste grafica, sia dei suoi contenuti. Un giornale che ha l’ambizione non solo di recepire, presentare e tradurre problemi, ansie e storie dei nostri connazionali, ma di portare tra loro uno spaccato di alto livello dell’informazione e della cultura italiana. In parallelo, con un ambizioso progetto di sviluppo dell’interscambio con la stampa dei paesi dell’America latina – scrivevo – Un giornale diverso perché in un mondo rissoso e partigiano qual è quello della politica italiana, si è sforzato e continua a sforzarsi di interpretare una realtà democratica in chiave unitaria. Chi segue Gente d’Italia non si sorprende di leggere firme, cronache ed analisi di segno diverso. Talvolta opposto. Un giornale in una certa misura bipartisan. Non un giornale asettico ed equilibrista. Che voi lettori avete avuto l’occasione di “misurare” proprio nel corso dell’ultima campagna elettorale dove abbiamo rifiutato messaggi elettorali a pagamento proprio per dare lo stesso spazio a tutti. Ha detto Silvana Mangione del comitato di presidenza del CGIE “Nessun altro strumento cartaceo d’informazione ha adottato la formula di Gente d’Italia, il quotidiano delle idee, contrapposte ma non stridenti, coerenti con la scelta dell’imparzialità: un concetto questo raramente applicato nel quadro dei giornali per gli italiani all’estero, che spesso vengono usati come armi di discriminazione e di offesa nei confronti delle «persone non grate»”. Per Armando Pizzuti Presidente del Comites Uruguay “Gente d’Italia si è dimostrato uno strumento d’informazione valido non solo per il carattere quotidiano (senza precedenti in questo paese) ma soprattutto per il livello delle informazioni e degli articoli che troviamo nelle sue pagine. Strumenti di questa natura, oltre ad informare, svolgono un ruolo di sostegno importante per l’organizzazione delle nostre collettività all’estero. Inoltre, nella società di accoglienza realizzano un lavoro permanente di diffusione della nostra storia, dei nostri valori, delle nostre tradizioni e della realtà politica della nostra nazione”. Due anni dopo, confermiamo, la scelta si è rivelata felice. La decisione di “posizionare” il nostro giornale anche in Sud America, nell’Uruguay in particolare, è stata vincente. Siamo ben radicati anche a Montevideo, oggi, con gli occhi puntati a Buenos Aires e sul medio termine alle altre capitali latine del Sud, nel quadro di una strategia che ,in chiave geopolitica, possiamo definire come riferita all’intero emisfero occidentale. Ci siamo, infatti, spostati al Sud senza abbandonare le posizioni al Nord. Al contrario. Da Miami a New York a Toronto, il nostro giornale rafforza in termini di immagine, credito e diffusione la sua presenza, al servizio delle comunità italiane e dell’incremento dei rapporti bilaterali con i paesi che le ospitano. Abbiamo puntato – dicevamo – più sull’affluenza che non sull’orientamento, ritenendo così di compiere un servizio al nostro Paese e di rispetto per quello che ci ospita. Il nostro è un giornale il cui orientamento politico non è certo ambiguo o nascosto. Tuttavia, ritenendo che il nostro ruolo prioritario sia quello di informare ed interpretare, abbiamo sempre lasciato aperte le pagine al contributo degli esponenti sia del centro destra che del centro sinistra. Un giornale, quindi, che ha la presunzione di vivere in sintonia con le nostre comunità e di saper cogliere le grandi novità in atto nelle Americhe, ed in particolare nell’America Latina. Un continente che vive una stagione di grandi mutamenti politici e sociali. Che risale la china del disastro economico. Cha stabilizza sempre di più il suo quadro istituzionale. Che vede l’affacciarsi sulla scena di nuovi protagonisti etnicopolitici. Che sta intraprendendo, in chiave ovviamente latino americana, le vie di una sinistra di tipo europeo. Che si confronta con nuove forme di populismo che, aldilà della demagogia, sono rivelatrici di antichi malesseri. Che sta cercando un rapporto nuovo e più equilibrato, ma non più antagonistico, con gli Stati Uniti del Nord. Da questo osservatorio avanzato e privilegiato che è Montevideo, ma direttamente collegato al Nord di questo emisfero, il nostro giornale intende sempre di più seguire e comprendere questi grandi cambiamenti epocali in atto a Sud del Rio Grande. Ricordando l’impatto che 40 milioni di “latinos” hanno ormai sulla vita di un America del Nord sempre meno WASP. In questa realtà vivono ed operano le nostre comunità alle quali, ovviamente, si rivolge l’interesse prioritario di questo giornale. Grazie anche all’apporto della Fondazione Italia nelle Americhe, con la quale in collaborazione stiamo portando avanti un programma di diffusione della lingua, della cultura, del “sentire” italiano culminato, proprio a Montevideo, con un importante convegno, lo scorso settembre. Siamo e lieti ed orgogliosi di operare oltre che nell’America del Nord, anche in uno splendido Paese, a forte origine italiana, che è l’Uruguay, assistiti dalla amicizia e dal sostegno di una classe dirigente di alto livello e da una comunità nazionale di grande valore. Un Paese che Maria Josette Caprio, cofondatrice di questo giornale, moglie e compagna di vita di chi scrive, ha amato subito, al punto di aver pensato di stabilire qui, tra voi, la residenza della Sua, della nostra famiglia. E nel Suo ricordo, nella Sua volontà, spero, insieme con le mie figlie e i miei collaboratori di continuare a darvi ogni giorno un buon prodotto.
Mimmo Porpiglia
Direttore-Editore
La Gente d’Italia

 

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