3117 Colf e badanti: il contratto di categoria c'è ma i costi alimentano il lavoro nero

20070424 15:05:00 redazione-IT

L’assunzione di un’assistente ora costa di più: dai 1000 ai 1300 euro al mese, più vitto e alloggio. Pasquinelli (Irs): ”Per le famiglie gli aumenti sono pesanti. Possiamo aspettarci un ritorno ai servizi pubblici”

MILANO – Colf e badanti dal primo marzo hanno il nuovo contratto di categoria, ma c’è il rischio che aumenti il lavoro nero. L’assunzione di un’assistente domiciliare, infatti, ora costa di più: dai 1000 ai 1300 euro al mese, contributi compresi, più vitto e alloggio.

"Il contratto colf certamente ha migliorato le condizioni economiche per le donne lavoratrici – scrive sulla newsletter "Qualificare" (www.qualificare.info), Sergio Pasquinelli, dell’Istituto ricerche sociali (Irs)- Ma per le famiglie, i “datori di lavoro” , questi aumenti sono pesanti. Per le famiglie il nuovo contratto porta infatti a un aumento davvero forte dei costi da sostenere. Quasi nessuno finora lo ha evidenziato: per molte famiglie i costi di assunzione di un’assistente familiare, soprattutto se co-residente, sono diventati estremamente onerosi". Una famiglia può arrivare a spendere, con il nuovo contratto, 1.500 euro al mese per una badante. "È la cifra su cui si attestano, mediamente, i costi di ricovero in casa di riposo", sottolinea Sergio Pasquinelli.

I costi alti per una badante assunta in regola, incoraggiano il lavoro nero. "Una badante meno competitiva porta a prevedere, come se ce ne fosse ancora bisogno, un aumento del mercato nero, perché più conveniente – sottolinea il ricercatore dell’Irs -. Si consoliderà cioè la collusione tra datore di lavoro e lavoratore all’evasione". Ci sarà poi un’altra conseguenza: "Possiamo aspettare un ‘ritorno’ ai servizi pubblici, residenziali e domiciliari, perché le differenze di costo si riducono mentre qualità e garanzie degli interventi rimangono ben diverse".

La figura della badante sta cambiando, inoltre: sono sempre di più quelle che preferiscono vivere in un proprio appartamento e assistere anziani e bambini solo a ore. "E’ un processo di integrazione delle assistenti familiari nel tessuto sociale – spiega Sergio Pasquinelli -. Sempre più hanno un alloggio autonomo, e crescono i ricongiungimenti familiari. Insomma, le badanti lentamente si integrano nella società, preferendo così il lavoro a ore, che se ben organizzato produce entrate vicine alla co-residenza. Ne consegue il fatto che la domanda di assistenza sulle 24 ore rimanga via via scoperta, con un probabile aumento di richieste di ricovero in strutture residenziali, da parte delle famiglie".

Secondo l’analisi di Sergio Pasquinelli diminuiranno invece le badanti senza permesso di soggiorno. "Il nuovo disegno di legge sull’immigrazione (ddl Amato-Ferrero) prevede ingressi fuori quota per colf e badanti – scrive -. Quando entrerà in vigore la nuova normativa dovrebbe portare a una riduzione di assistenti familiari clandestine, che sono aumentate in questi anni fino a raggiungere la quota di 4 su 10, secondo stime Irs. Una quota doppia rispetto alle stime riguardanti gli stranieri in Italia (Fondazione Ismu, Dodicesimo rapporto sulle migrazioni 2006). L’ingresso di Romania e Bulgaria nella UE e il fatto di togliere il sistema delle quote nel caso delle assistenti familiari porteranno a una salutare riduzione della clandestinità". Le badanti clandesine diminuiranno, ma aumenteranno i casi di lavoro nero: le nuove arrivate saranno più propense ad accettare salari più bassi e in nero rispetto a coloro che lavorano già da anni e sentono il bisogno di migliorare le loro condizioni.

Secondo Pasquinelli sono due gli interventi da mettere in campo contro il rischio di un aumento del lavoro nero. "Occorre investire su due fronti. Da un lato sul fronte economico attraverso detrazioni più incisive di quelle attuali, sostegni diretti e assegni di cura. Dall’altro sul fronte del “valore aggiunto” che l’ente pubblico può offrire alla famiglia, rispetto al mercato privato, che sta nella possibilità di integrare interventi diversi: di facilitazione dell’incontro con l’offerta di lavoro, di tutoraggio, di assistenza domiciliare e di assistenza sanitaria, territoriale e ospedaliera".

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EmiNews 2007

 

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