3163 Pietro Ancona, ex segretario regionale della CGIL Sicilia, ricorda Pio La Torre

20070503 10:29:00 redazione-IT

"Ero segretario generale della CGIL siciliana quando Pio La Torre fu mandato dalla Direzione del PCI a guidare il PCI in Sicilia.
Nelle commemorazione che si sono susseguite nel corso di questi venticinque anni la sua morte è sempre fortemente legata alle sue proposte veramente incisive di lotta alla mafia. (…)

Ma Pio La Torre fu ucciso per molto di più. Fu ucciso perchè la mobilitazione dei siciliani contro i missili a Comiso era diventata una poderosa leva per un radicale cambiamento dei rapporti politici e sociali nell’Isola.
A Comiso convenivano centinaia di migliaia di persone, in particolare di giovani, certo per protestare contro l’installazione della base missilistica ma consapevoli di rappresentare tutti insieme una nuova forza per operare una radicale rivoluzione civile in Sicilia.
Pio mi diceva: Sto scuotendo l’albero della Sicilia. Cadranno frutti abbondanti per un futuro migliore!
Qualcuno avverti il pericolo rosso di questo "agitatore" che stava facendo scolorire rapidamente i cliches della politica siciliana.
Nell’equilibrio dei rapporti di forza, il milione e passa di voti democristiani erano fondamentali per il governo.
Lo scardinamento dell’equilibrio siciliano avveniva attraverso la leva della mobilitazione per la Pace e l’attacco frontale alla mafia.
Pio chiamava i mafiosi per nome e cognome!!
Questi ultimi venticinque anni spiegano bene la necessità della sua morte per il potere.
Il movimento con epicentro Comiso e la Mafia si è spento e
le speranze di diecine di migliaia di giovani si sono oscurate.
Oggi abbiamo la Regione di Cuffaro che vuole privatizzare l’acqua e che ha prodotto una riforma dello Statuto che la trasforma in una satrapia di oligarchi-
Sono fiero di essere stato al suo fianco in tutte le lotte per la pace e contro la mafia e di avere rilanciato, un mese dopo la sua morte, la lotta per distruggere i patrimoni di mafia in un Consiglio Generale della CGIL siciliana presieduto dalla indimenticata Donatella Turtora

Pietro Ancona

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Pio La Torre (Palermo, 24 dicembre 1927 – Palermo, 30 aprile 1982) è stato un politico italiano.

Sin da giovane si impegnò nella lotta a favore dei braccianti, prima nella Confederterra, poi nella Cgil (come segretario regionale della Sicilia) e, infine, aderendo al Partito comunista italiano. Nel 1960 entrò nel Comitato centrale del Pci e, nel 1962 fu eletto segretario regionale. Nel 1969 si trasferì a Roma per dirigere prima la direzione della Commissione agraria e poi di quella meridionale. Messosi in luce per le sue doti politiche, Enrico Berlinguer lo fece entrare nella Segreteria nazionale di Botteghe Oscure. Nel 1972 venne eletto deputato; in Parlamento propose una legge che introduceva il reato di associazione mafiosa, ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.

Nel 1981 decise di tornare in Sicilia per assumere la carica di segretario regionale del partito. La sua maggiore battaglia la svolse contro la costruzione della base missilistica a Comiso che, secondo La Torre, rappresentava una minaccia per la pace nel Mar Mediterraneo e per la stessa Sicilia; per questo raccolse un milione di firme in calce ad una petizione al Governo. Ma le sue iniziative erano rivolte anche alla lotta contro la speculazione edilizia.

La mattina del 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo in auto (una Fiat 132) la sede del partito. Alla macchina si affiancarono due moto di grossa cilindrata: alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette spararono decine di colpi contro i due politici. Pio La Torre morì all’istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere.

Poco dopo l’omicidio fu rivendicato dai Gruppi proletari organizzati. Dopo nove anni di indagini, nel 1991, i giudici del tribunale di Palermo chiusero l’istruttoria rinviando a giudizio nove boss mafiosi aderenti alla Cupola di Cosa Nostra. Per quanto riguarda il movente si fecero varie ipotesi, ma nessuna di queste ottenne riscontri effettivi. Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, rivelò che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi.

http://www.piolatorre.it/

 

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EmiNews 2007

 

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