3150 Congresso Pdci, Diliberto: «Uniamoci sinistra»

20070428 08:28:00 redazione-IT

Si sono aperti i lavori del quarto congresso nazionale del Partito dei Comunisti Italiani a Rimini che si concluderanno domenica 29 aprile. Diliberto:«Dopo cinque anni in cui le destre hanno devastato l’Italia, se metà degli italiani ha votato ancora per Berlusconi si è sbagliato anche nel centrosinistra, anche a sinistra».

Sulle note dell’Inno di Mameli, seguito alle note dell’Internazionale che tutti i congressisti cantano con il pugno levato in alto, e poi l’Inno dei Lavoratori, si sono aperti i lavori del quarto congresso nazionale del Partito dei Comunisti Italiani al Palacongressi della riviera di Rimini che si concluderanno domenica 29 aprile. «Vi è un ultimo adempimento per chi come me ha l’onore e l’onere di aprire il congresso con la relazione – introduce Oliviero Diliberto – Ed è un adempimento, tutt’altro che formale, che svolgo volentieri e di cuore. Sarebbe infatti stolto e ingeneroso che noi non sottolineassimo che questo Congresso nazionale è il primo che teniamo senza la presenza, per sua scelta, di un compagno al quale tutti noi, ed io in particolare, dobbiamo moltissimo». Così il segretario del Pdci, aprendo il congresso ricorda Armando Cossutta: «questo compagno – dice – ha scelto di lasciare il nostro partito e non gli lesina certo aspre critiche».

«Io, viceversa, non intendo, come ho sempre fatto sinora – continua Diliberto – e a questo criterio intendo continuare scrupolosamente ad attenermi, minimamente polemizzare con lui. Da me, nei suoi confronti, non sentirete mai alcuna parola che non sia di riconoscenza politica e di affetto. Egli è stato il fondatore di questo partito e ci dispiace – conclude – non averlo qui tra noi: ma continuiamo a dirgli, anche attraverso questa tribuna: grazie, caro compagno Armando Cossutta». Poi il segretario ha sottolineato come l’Italia sia «migliore di un anno fa». Diliberto ha osservato come subito dopo le elezioni politiche si fosse creata una situazione «rischiosa dal punto di vista delle più elementari garanzie democratiche», e ha citato tra l’altro la «palude politica» della commissione Mitrokhin.

Ma qualche ombra resta: «Se dopo cinque anni nei quali il governo di destra ha sistematicamente calpestato i diritti, cercato di stravolgere le conquiste dei lavoratori, precarizzato il lavoro, distrutto e umiliato la scuola, irriso al mondo della cultura, militarmente occupato le tv, ha legiferato pressochè solo a favore di sè, portato l’Italia in uno scenario terrificante di guerra, ebbene – ha concluso Diliberto – dopo cinque anni così, se metà degli italiani ha votato ancora per Berlusconi io credo che si sia sbagliato anche nel centrosinistra, anche a sinistra».

Ospiti della prima giornata il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che porterà il suo saluto dal palco, il presidente della Camera Fausto Bertinotti, il vicepremier Francesco Rutelli, il ministro della Difesa Arturo Parisi, il ministro per l’Attuazione del programma Giulio Santagata, il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, una delegazione dell’Udc guidata dal vicesegretario vicario Mario Tassone, il viceministro all’Economia Paolo Cento e il senatore Giovanni Russo Spena di Rifondazione.

All’interno appunti di Moni Ovadia, Margherita Hack, Alda Merini, Milva, Bebo Storti e Gino Paoli. Hack, astrofisica lamenta «l’ingerenza del Vaticano». «Il partito – dice – deve fare una lotta a tutto questo e anche alla legge 40, perchè si vada avanti a riconoscere i diritti delle persone e anche delle unioni di fatto». La poetessa milanese Alda Merini, invece, guarda ai giovani e li incita a «pretendere libertà».

Milva "la rossa" porta il suo saluto dalle pagine de La rinascita auspicando coesione e significativo aumento dei numeri del partito. L’attore e musicista Bebo Storti si sofferma, invece, sul tema dei diritti degli esclusi, mentre Gino Paoli denuncia «qualunquismo e disimpegno». «La sfiducia -afferma- non la possiamo sottovalutare, ma non si può dare colpa sempre ai politici. La società civile è disimpegnata». Ma il grande tema di questo IV Congresso sarà inevitabilmente e soprattutto uno: l’unità della sinistra, all’indomani della nascita del Partito democratico e della scissione dei Ds con Fabio Mussi e Gavino Angius, rispettivamente firmatari della seconda e terza mozione congressuale della Quercia, che hanno deciso di intraprendere un’altra strada, più a sinistra rispetto a quella del segretario della Quercia Piero Fassino e del presidente Massimo D’Alema.

_________________

Moni Ovadia: sinistre unitevi per affrontare le nuove sfide (Maura Gualco da L’Unità)

Moni Ovadia, cantore, drammaturgo e poeta, partecipa al IV Congresso dei Comunisti italiani e condivide l’idea di una Federazione, a sinistra del Partito Democratico, che abbracci quanti in quel partito non si riconoscono.

Perché?

«Il Pd nel suo progetto non coinvolge tutto il popolo della sinistra. Molti non si sentono coinvolti nel Pd e se i partiti di sinistra continuano a mantenersi frammentati è la fine. Come quella avvenuta in Francia dove oramai tutti quei piccoli partiti di sinistra non contano nulla. Vedo di buon occhio il formarsi di una federazione, meglio ancora un partito che tracci poche linee chiare, quelle che uniscono e che medii su quelle che dividono. Il Pd rappresenterà la parte maggioritaria del centro-sinistra, ma l’elettorato che va da Rifondazione, Pdci, Verdi e una forza terza che è lo Sdi che possa mantenere postazione sul laicismo potrebbe essere ben rappresentato e svolgere un ruolo incisivo. In politica bisogna fare alleanze. Qual è l’enorme differenza tra PdCI, Rc e Verdi per non fare una sinistra moderna che guardi al futuro? Ci serve questa forza significativa. Se si è un movimento di opinione può servire da stimolo ma se si vuole incidere e aspirare a governare bisogna avere una voce forte. Bisogna raccogliere la sfida lanciata dal Pd ed unire tutta la sinistra senza rimanere attaccati alle nostalgie. I cambiamenti vanno registrati e non si può restare attaccati ad emozioni politiche che rappresentano la nostra storia: la sinistra del Pd si deve assumere il ruolo ed essere forza trainante, così penso che il Pdci faccia molto bene a lanciare questa sfida».

Cosa potrebbe rappresentare una forza politica che alla Camera avrebbe 100 deputati ed essere il terzo gruppo?

«Rappresenta quella parte di popolo che crede che la sinistra non abbia esaurito le sue funzioni ad esempio nel portare avanti il principio della laicità dello Stato. Rappresenta una forza che ritrova le ragioni di unità in cui i laici di sinistra si potrebbero trovare nella possibilità di incidere sulle sorti del Paese e il Pd dovrà misurarsi con questa forza e tenere conto delle scelte dell’alleato».

Questa unione, federazione, gruppo dovrà essere socialista, comunista, cosa?

«Il compito di un uomo di sinistra che si dica socialista o comunista è quello di guardare avanti: il problema sono i valori non i simboli. Nessuno rinnega il passato ma lo strumento del simbolo, della storia non serve a far politica ma soltanto a tenere aggregati i propri iscritti. L’importante sono i contenuti, i valori. Cinquant’anni fa i socialdemocratici tedeschi erano più radicali del Pci. Io mi definisco comunista per provocazione ma la nostalgia è un sentimento privato: non può essere pubblico. Come la fede. Mi interessano di più i contenuti: lo stato sociale, la scuola pubblica, la difesa dei ceti deboli, il primato della politica sull’economia, la lotta alla povertà, alle guerre. Cosa mi interessa se uno come Nelson Mandela si chiama partito comunista o partito del congresso? Questa è un’ossessione titicamente italiana che ha qualcosa di sentimentale e nulla di politico. Mentre il Pd, che ora sembra una fusione a freddo, si muoverà, sarà dinamico, le sinistre che fanno? Dibattono, con milioni di bambini che muoiono di fame, se avere o no la falce e martello? Come abbiamo impedito che Berlusconi devastasse il Paese? Con la falce e martello? Bisogna andare avanti con le nuove sfide. Sviluppare progetti politici»

www.unita.it

 

3150-congresso-pdci-diliberto-uniamoci-sinistra

3922

EmiNews 2007

 

Views: 10

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.