3183 Progetto APASIA: Su "NOI DONNE" prosegue l'approfondimento sul lavoro di cura femminile

20070503 15:31:00 redazione-IT

Il progetto Aspasia
Prosegue l’approfondimento sul tema del lavoro di cura
Daniela Ricci

IL PROGETTO ASPASIA IN EMILIA ROMAGNA, PUGLIA E SICILIA

ASSISTENTE FAMILIARE: PROFILO PROFESSIONALE
Secondo il progetto Equal Aspasia da un’analisi dei profili di assistente familiare definiti dalla Regione Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Liguria, la figura professionale dell’assistente familiare, nella maggior parte dei casi rappresentata da donne, è un’operatrice di sostegno, integrazione e sostituzione delle funzioni di cura della famiglia, in grado di assistere le attività della vita quotidiana di una persona anziana fragile o, più in generale, di una persona temporaneamente o permanentemente priva di autonomia.

L’assistente familiare collabora con la persona assistita e la sua famiglia e svolge la sua attività, a ore o in regime di convivenza, presso il domicilio della persona accudita. Il suo ruolo consiste nel facilitare, o sostituirsi, nelle attività di pulizia ed igiene della casa, pulizia ed igiene della persona, preparazione e somministrazione dei pasti, somministrazione di farmaci, sorveglianza e compagnia. Deve essere in grado di affrontare situazioni di bisogno attivando le risorse esistenti sul territorio e possedere una conoscenza dei servizi socio-sanitari territoriali in grado di fornire aiuto all’anziano.

“ASPASIA” INCLUSIONE E FORMAZIONE PER ASSISTENTI FAMILIARI
Sul ruolo e sulla funzione delle 500mila badanti che operano in Italia e sul loro rapporto con la rete territoriale dei servizi, interviene il progetto “Aspasia – Assistenza domiciliare anziani: sistema integrato di servizi a persone e imprese’, nelle iniziative comunitarie Equal. Il percorso si è posto l’obiettivo di realizzare un sistema integrato di metodologie, modelli, tecnologie e servizi a supporto dell’inclusione sociale e della qualificazione professionale di badanti e assistenti familiari. Aspasia è promosso da una partnership formata da Anci Servizi e da consorzi della cooperazione sociale, come “Anziani e non solo”, “Madre Teresa di Calcutta”, “Quarantacinque”. Un network impegnato in Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, nella sperimentazione territoriale di percorsi formativi a distanza, centri per le assistenti familiari, sportelli informativi per la popolazione anziana e servizi innovativi di domiciliarità integrata.

ASSISTENTI FAMILIARI, ANZIANI E FAMIGLIE
Sono quasi tutte straniere e operano spesso in modo irregolare e precario, le 500mila assistenti familiari che, nelle famiglie italiane, assistono anziani o persone non autosufficienti, con una prevalenza di giovani provenienti dall’Est Europa. Il 57% di loro (fonte: SDA Bocconi) è alla prima esperienza. In media, restano a lavorare nella stessa casa per oltre un anno. Il 57,7% è stato contattato attraverso conoscenti o parenti e solo il 15,5% tramite un’agenzia o un servizio messo a disposizione da enti pubblici. Nel 75% dei casi, assistono persone che hanno più di 75 anni. A questa figura professionale ricorre circa il 18,6% delle famiglie (in maggior misura al Mezzogiorno rispetto al Nord del paese). Si calcola, infatti, che il 75% degli anziani sia gestito dai figli. Appena il 2,5% degli over 65, nel 2002, ha ricevuto un’assistenza domiciliare integrata e il 2% è stato ricoverato in case di riposo. Nelle tre aree coinvolte dalla sperimentazione Aspasia, Emilia Romagna (Bagnolo), Puglia (Brindisi) e Sicilia (Ragusa), gli anziani non autosufficienti sono stimati, rispettivamente, in: 135.700, 105.819 e 121.826. Di questi, riceve un aiuto da personale a pagamento il 17% in Emilia Romagna, il 7% in Puglia e il 13% in Sicilia. Attualmente, le assistenti familiari sono, nelle tre regioni, 23.069, 7.185 e 14.729. E si stima un fabbisogno di persone di supporto, in termini di operatori equivalenti, di 68.529 per l’Emilia Romagna, 55.026 per la Puglia e 62.131 per la Sicilia.

NUOVE RISPOSTE ALLA CRESCENTE DOMANDA DI SERVIZI
"Sulle famiglie italiane grava, per varie cause tra cui l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del carico assistenziale – ha spiegato la coordinatrice del progetto, Loredana Ligabue – attorno al quale è cresciuta molto la domanda di servizi e con essa ha preso corpo un vero e proprio mercato privato del lavoro di cura. E’ una realtà di cui bisogna prendere atto e con la quale misurarsi per ricondurre l’offerta di modelli di servizi ad una logica di sistema e di continuità nell’assistenza all’anziano". Aspasia si rivolge a numerosi soggetti: assistenti familiari, anziani e famiglie, cooperative sociali ed enti locali. Oltre a creare un sistema integrato di modelli per l’inclusione e a qualificare le professionalità delle badanti, il progetto si pone l’obiettivo di favorire nuove sinergie tra gli attori del welfare locale e sviluppare una rete informativa tra istituzioni e soggetti del Terzo Settore.

GLI STRUMENTI
La prima fase del progetto, della durata di 30 mesi e che si concluderà a dicembre 2007, è stata di studio generale. Le fasi successive hanno previsto la creazione di diversi strumenti di utilizzo generale:

Il Sito Aspasia
Il portale di informazione e formazione per assistenti familiari (www.equalaspasia.it) contiene schede informative – vivere in Italia, lavorare in Italia, assistere un anziano -, notizie aggiornate quotidianamente, link, uno spazio di incontro e forum e un’area formazione contenente glossari specialistici, la connessione ad una piattaforma per la formazione a distanza contenente 23 unità didattiche, test, esercitazioni che spaziano dall’informatica, alla legislazione, a temi specifici di cura quali l’alimentazione, l’igiene personale, la mobilizzazione dell’anziano, le patologie dell’invecchiamento, la relazione e la comunicazione con l’anziano e la famiglia, come affrontare le emergenze e unità didattiche mirate allo sviluppo di imprenditorialità sociale e alla conoscenza delle funzioni e del ruolo della cooperazione sociale, con informazioni su contratti e normative. Il sito (in cinque versioni linguistiche: italiano, inglese, francese, spagnolo e russo) dispone, inoltre, di un’area riservata ai partner in cui viene documentato passo passo l’andamento del progetto e dove sono a disposizione del visitatore i documenti elaborati.

I corsi per assistenti familiari
I temi legati all’assistenza agli anziani vengono affrontati nei corsi per assistenti familiari, basati in prevalenza su modalità di formazioni a distanza e con l’ausilio di unità didattiche multimediali fruibili su DVD. I corsi, della durata media di 20/30 ore, hanno visto finora la partecipazione di 48 donne e un uomo. Complessivamente, in Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, sono già state realizzate 138 ore di formazione, di cui 87 a distanza e 52 in presenza, In Emilia a Bagnolo in Piano, dieci donne hanno portato a termine il percorso formativo che si è chiuso nel dicembre scorso con la consegna degli attestati di partecipazione. Le “assistenti familiari diplomate” sono cinque italiane e cinque straniere provenienti da Paesi dell’Est Europa, sia disoccupate, sia operanti nel settore dell’assistenza. Alle donne straniere che ne hanno fatto richiesta è stata data la possibilità di accedere, tramite i computer della Biblioteca Comunale e con il supporto di un’operatrice, ad un corso di italiano multimediale che ha permesso di migliorare sensibilmente la loro conoscenza della lingua. A Brindisi, in Puglia, l’attestato è stato consegnato a quattordici partecipanti. L’elevata partecipazione di donne straniere ha reso utile integrare la formazione tecnica con un supporto all’apprendimento della lingua italiana, avvenuto – così come a Bagnolo – avvalendosi di un corso multimediale accessibile via web. L’ultimo corso a terminare è stato quello realizzato a Ragusa, in Sicilia, conclusosi il 19 gennaio scorso. Nel comune siciliano si sono “diplomate” sedici operatrici: sette italiane e nove straniere, provenienti da Polonia, Turchia, Albania, Azerbaigian, Nigeria, Tunisia, Romania. Sebbene la netta prevalenza fosse di donne straniere, ai corsi si è registrata un’alta partecipazione di donne italiane. Questo è un dato nuovo che evidenzia come, attraverso il processo in atto di regolarizzazione o di esplicitazione della funzione sociale di questo ruolo, sia stata data in generale maggiore attenzione, qualità e rilievo al lavoro di cura. E rappresenta un fattore determinante per alcune categorie di donne italiane dei distretti individuati in Emilia, Puglia, Sicilia, per le quali l’ostacolo più grande è rappresentato dalla difficoltà ad orientarsi al lavoro, in mancanza di politiche specifiche. E per le giovani donne con figli che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro e che iniziano ora a ricercare delle nuove opportunità proprio in questo ambito.

I centro servizi per le assistenti familiari
Al tema della formazione sono dedicati i Centri Servizi Aspasia per le assistenti familiari che sono stati aperti nelle tre regioni interessate dal progetto. Luoghi di orientamento e informazione per l’inclusione sociale e professionale, di formazione continua, tutoraggio, supporti specialistici, ma anche centri dell’attività di incontro tra famiglie e lavoratrici. In queste sedi, situate presso le sedi comunali dei diversi territori, sono stati istituiti gli Albi locali delle assistenti familiari, sia italiane sia straniere, fornite di attestato di partecipazione ai corsi di formazione. A Bagnolo in Piano il nuovo Centro Servizi Aspasia rivolto agli anziani, alle loro famiglie e alle assistenti, ha aperto il 16 gennaio scorso. Il Centro opera in stretta collaborazione con le assistenti sociali e si propone quale punto di riferimento unico sul territorio, in grado di rispondere a diverse esigenze, come raccogliere e distribuire le informazioni sui servizi per l’assistenza agli anziani e rispondere ai bisogni anche mantenendo l’anziano presso il proprio domicilio. Tra gli obiettivi anche quello di migliorare le capacità dei soggetti (anziani, famiglie, operatori impegnati nell’assistenza familiare) ad orientarsi rispetto ai propri bisogni attraverso opportunità qualificate di servizio, ma anche sostenere le iniziative e i progetti volti a migliorare la qualità dei servizi e l’integrazione fra assistenti familiari, famiglie e rete dei servizi territoriali. Un recente accordo tra il Centro servizi e i Servizi per l’impiego della Provincia di Reggio Emilia, consentirà di fornire alle famiglie che abbisognano di assistenza familiare i servizi di incontro domanda/offerta di lavoro.
(2 maggio 2007)

www.noidonne.it

 

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