3168 NO ALLA DIMINUZIONE PER L’ITALIA DEI RISTORNI FISCALI

20070503 13:23:00 redazione-IT

Nei giorni scorsi, in Svizzera si è parlato di una possibile diminuzione dei ristorni all’Italia delle imposte raccolte a carico dei frontalieri, una pratica legata all’art. 5 dell’accordo italo-svizzero del 1974 sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani e sulla relativa compensazione finanziaria, nella misura del 40% sul totale, a favore dei comuni italiani di confine, o delle comunità montane se il rapporto tra frontalieri e popolazione residente è inferiore al 4%.

Alcuni esponenti politici elvetici hanno espresso la volontà di attivarsi per ottenere l’apertura di trattative con l’Italia per una riduzione della misura del ristorno: in particolare in Ticino si dice che la situazione rispetto agli anni ’70 è cambiata e che il 40% rappresenta una percentuale troppo elevata, anche sulla base di quanto avviene con i frontalieri di altre nazionalità (ad esempio austriaci) in altri cantoni.

Tale iniziativa suscita forte preoccupazione non soltanto nei comuni italiani direttamente interessati, ma anche nelle organizzazioni sindacali dei frontalieri: la compensazione finanziaria rappresenta infatti un accordo che permette di raggiungere importanti risultati per i frontalieri e per tutte le comunità di confine e se sarà messa in discussione la risposta del sindacato non si farà attendere, con un’ opposizione che si manifesterà a tutti i livelli.

L’importo della compensazione finanziaria per il 2005 ammontava a circa ventisette milioni di euro: si tratta di cifre di assoluto rilievo che dimostrano tutta l’importanza dei frontalieri per l’economia svizzera, dove le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori esprimono una forza-lavoro sempre più qualificata; un importo ridotto rappresenterebbe un grave colpo per le comunità locali delle province italiane di confine, che utilizzano i ristorni fiscali in parte per opere riguardanti direttamente i frontalieri, in parte per opere di carattere generale a favore di tutta la collettività.

La questione verrà posta anche in occasione della prossima assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, che si terrà a Roma dall’8 al 10 maggio prossimi, coinvolgendo anche il Ministro degli Esteri, che per legge è il Presidente del CGIE, nonchè il vice-ministro per gli Italiani nel Mondo.

Claudio Pozzetti
Responsabile nazionale Cgil frontalieri
Consigliere CGIE

 

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EmiNews 2007

 

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