3202 Nasce Sinistra democratica «Si è accesa una speranza»

20070505 20:48:00 redazione-IT

«Siamo alleati del Pd, non nemici»

Tutti in piedi al Pala Congressi di Roma battendo le mani e cantando Bella Ciao e poi l’Internazionale. Si apre così la manifestazione per il battesimo di Sinistra Democratica, il movimento nato dopo la fuoriuscita dai Ds della sinistra di Fabio Mussi e dell’area di Gavino Angius. La sala del Palazzo dei Congressi è gremita e così gli spalti in una coreografia spartana dove domina solo il cartello «Nasce il movimento per la Sinistra Democratica per il socialismo europeo». Nessuna bandiera della Quercia né dell’Ulivo ma il nuovo vessillo del Movimento alla cui nascita assistono i segretari Pdci e Prc Oliviero Diliberto e Franco Giordano, il capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli e Rita Bernardini dei Radicali. Non manca neanche Enrico Boselli dello Sdi, che però in questi giorni non ha fatto mancare i distinguo.

Accolto da un boato Armando Cossutta. Presente la Fiom e diversi delegati sindacali, mentre a fare da anello di congiunzione tra il "vecchio" e "nuovo" ci pensano Aldo Tortorella e Achille Occhetto.

Sinistra Democratica guarderà al Partito Democratico «come ad un alleato, non come un nemico», ci tiene a chiarire subito, intervenendo dal palco, Fabio Mussi, perché il centrosinistra «è il nostro spazio di azione politica e non sposeremo mai la politica delle mani libere nelle alleanze». Poi spiega: «SD sarà un movimento, non un partito. Sarà un movimento a disposizione dell’unità della sinistra: una sinistra nuova, plurale, laica, autonoma, critica, larga e di governo». Non rinuncia all’esortazione: «Abbiate tutti cura del neonato, fatelo crescere sul territorio, nelle città, dovunque».

Torna per un momento al passato recentissimo: «I Ds non ci sono più», al congresso «fuori dal coro abbiamo parlato io e Angius per esprimere contrarietà e critica al Pd. Non erano opinioni personali, rappresentavamo un quarto degli iscritti». C’è stata «pena per questo distacco e rispetto verso chi ha fatto scelte diverse dalle nostre. Ma questi – scandisce – sono momenti in cui non si bada alle convenienze, in cui prevale l’etica delle convinzioni: fai quel che devi, avvenga quel che può… E qualcosa è avvenuto – dice tra gli applausi delle migliaia di militanti – guardate questa sala. Qui si è accesa una speranza». E ricorda il compito che si è prefissato: «Ora siamo tutti reciprocamente responsabili per il progetto di riunire e salvare la sinistra italiana».

Mussi, che conclude il suo intervento con una standing ovation, fa anche qualche cenno a quale dovrà essere l’organizzazione di Sd: «Il nostro movimento avrà iscritti, organizzazione e strumenti di informazione stampa e telematici. Presto, prestissimo avremo due forti gruppi parlamentari alla Camera e al Senato. Il movimento sarà rappresentato nel Parlamento europeo da un nucleo di autorevoli personalità che rimarranno ancorate al gruppo del socialismo europeo, la nostra famiglia». Scopo del movimento, precisa tuttavia, è quello di «dialogare con tutti». Per questo propone di partire da «un gruppo promotore nazionale formato dai delegati delle due mozioni congressuali Ds che partecipano alla fondazione del movimento e da personalità del mondo della cultura, del lavoro, dell’associazionismo e del volontariato».

Dopo Mussi tocca all’altro “padre” di Sinistra democratica, Gavino Angius, intervenire: «Oggi qui c’è la prova di un protagonismo di quanti vogliono riappropriarsi della costruzione del proprio futuro e non vogliono delegare agli altri. Un movimento della società civile vera e non di quella virtuale. La vostra presenza restituisce passione alla politica e delinea quella aridità che per molti mesi ha pervaso anche la politica nostra. Non si aderisce ad un partito per inerzia ma per intima convinzione».Il vicepresidente del Senato ricorda che con la sinistra di Mussi «abbiamo condotto una battaglia congressuale da posizioni diverse ma oggi siamo qui insieme e sono convinto che stiamo facendo la scelta giusta. È una giornata importante e spero che lo sarà per la sinistra italiana, per l’Unione e soprattutto per la democrazia italiana». E ribadisce: «Noi non rifaremo gli errori del Pd, ci vogliamo mettere tutti in discussione, certo le storie e le identità sono diverse ma siamo tutti in movimento».

Commentando i discorsi dal palco, Giordano chiede di andare avanti in fretta: «Ci sono tutte le condizioni per determinare una dimensione unitaria della sinistra. Rifondazione c’è, adesso bisogna accelerare il processo di unità della sinistra, per non deludere le aspettative e le speranze di tutta questa gente». Anche Diliberto ribadisce: «Noi siamo pronti per presentarci insieme anche alle amministrative del 2008. Il percorso deve essere rapido e parlare delle Europee del 2009 è un tempo, secondo me, troppo lungo».

A frenare rimane Boselli: «Con Mussi e Angius abbiamo un punto in comune perché ci riconosciamo tutti nel socialismo europeo. Rifondazione e il Pdci, invece, guardano ad un altro Cantiere, quello della Sinistra europea. Penso che oggi è più importante unire quelli che si riconoscono nella famiglia socialista».

Intanto, Pecoraro Scanio chiudendo a Genova la Conferenza nazionale dei Verdi dice la sua: «Più che rossoverde, il colore dell’alleanza progressista può essere quello dell’arcobaleno». E ribadisce il via al progetto della costituente verde, che entro il 2008 punta a dar vita a un nuovo soggetto costituito per metà dai delegati del partito e per metà dai rappresentanti della società civile, e allo stesso tempo anche l’interesse per una nuova alleanza con tutto ciò che si muove a sinistra del Pd.

Commenti freddi e molto critici da Ds e Dl. «L’unica cosa certa -dice Migliavacca, coordinatore della segreteria Ds – è che nasce un altro movimento della sinistra e si formano altri gruppi parlamentari». Mentre Soro, coordinatore della segreteria Dl, teme«l’inizio di una nuova frammentazione della sinistra».

www.unita.it

 

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EmiNews 2007

 

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