3197 Mussi ai Verdi: «Non voglio fare un partito»

20070504 22:34:00 redazione-IT

«Non faccio un altro partito alla sinistra del Partito democratico ma lavoro a un movimento che costruisca una vasta area di consenso nei confronti del pacifismo, della non violenza, dei diritti, della sinistra». Con queste parole, Fabio Mussi è intervenuto alla Conferenza nazionale dei Verdi, in corso a Genova venerdì e sabato.«Nella sua forma attuale -ha spiegato Mussi- il capitalismo è incompatibile con il pianeta terra.

Bisogna affrontare la questione con la forza innovativa con cui a suo tempo è stato creato lo stato sociale, è necessaria una riforma dell’economia e della società a livello più alto». E ai Verdi ha assicurato: «Il patto per il clima è bello, l’ho letto e mi piacerebbe poterlo firmare».

È partito a tutti gli effetti il Cantiere della sinistra. Dopo il congresso del Pdci a Rimini, a Genova è in corso la conferenza nazionale dei Verdi. Obiettivo? Un’altra costituente (questa volta ecologista) dopo quella dei socialisti dello Sdi e quelle di Ds e Dl che puntano a dare vita al Partito democratico. «Lavoriamo con tutti a un grande soggetto ambientalista, laico e progressista che superi il 5%», ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, a margine della conferenza nazionale. Il nuovo soggetto, dunque, si colloca all’interno di «una grande alleanza laica», destinata a «superare il 20%» sottolinea sempre il leader dei Verdi, perché «i cittadini vogliono ambiente, lavoro e diritti».

E con lo slogan «Cambiare l’Italia. Unire la sinistra», gli ex diessini, fuoriusciti dalla Quercia in rotta con il Partito Democratico, tengono a battesimo sabato al Palazzo dei Congressi, il movimento Sinistra Democratica già presente in Parlamento con una squadra di circa 35 parlamentari. A sottolineare la spinta verso l’unità della sinistra parteciperanno i segretari Prc e Pdci Franco Giordano e Oliviero Diliberto, il leader dello Sdi Enrico Boselli e esponenti dei Verdi.

E intanto, il segretario dello Sdi, Boselli, ci ha tenuto a precisare: «Ci sono 2 cantieri che operano nella sinistra italiana e che sono profondamente diversi».Uno «è rivolto a mettere insieme la sinistra dei movimenti al di fuori del Pse; l’altro si propone di costruire una forza politica che appartenga al Pse – dichiara –abbiamo attenzione nei confronti del progetto che emerge a sinistra imperniato sull’attività del Prc, ma non è sicuramente il nostro progetto. Infatti da parte di Bertinotti c’è l’aperta volontà di riunire tutte le forze dell’estrema sinistra in una nuova formazione politica che non avrebbe come riferimento il socialismo europeo». E conclude: «Si può certo sperare che Rifondazione abbia uno sviluppo politico che prima o poi approdi al socialismo europeo, ma non è una questione che consideriamo attuale e sulla quale si possa costruire una prospettiva politica comune»

 

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EmiNews 2007

 

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