3238 ARCI: Da Repubblica ''offensiva culturale davvero preoccupante'' sull'immigrazione

20070511 09:30:00 redazione-IT

Dura critica di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci, secondo cui il quotidiano ha ”montato una campagna di stampa che altera la verità dei dati”

ROMA – "Un’offensiva culturale davvero preoccupante” quella di Repubblica sul tema dell’immigrazione, “affrontato come strettamente connesso a quello della sicurezza e dell’ordine pubblico”. E’ il giudizio di Filippo Miraglia responsabile immigrazione Arci. “Si parte con il grande spazio dato alla nazionalità e all’attività della ragazza che ha ucciso la povera Vanessa nella metropolitana di Roma. Si prosegue con la lettera in prima pagina dell’ormai famoso dipendente del Quirinale che lamenta come la maleducazione, i furtarelli, i comportamenti fastidiosi di migranti e rom rischino di far diventare lui, persona perbene e di sinistra, un razzista.

Angius gli risponde rassicurandolo: si può continuare ad essere perbene e di sinistra e sì, provare fastidio per questi teppistelli stranieri. Si prosegue il giorno dopo con una lettera, sempre in prima pagina, di Veltroni che con tono rassicurante spiega ai lettori che legalità e sicurezza sono valori in sé, né di destra né di sinistra, e che sì, oltre a godere di diritti (quali?) i migranti devono rispettare i doveri. – scrive Miraglia – Infine oggi, titolo di prima: ‘un reato su tre commesso da immigrati’. Salvo poi leggere i dati dell’indagine conoscitiva del Ministero degli Interni cui si fa riferimento nell’articolo, per scoprire che gli immigrati hanno rappresentato nel 2005 il 33,41% del totale delle persone denunciate, denunciate, non condannate. Chiunque abbia un minimo di cultura giuridica sa che la denuncia è solo il primo atto di un procedimento giudiziario che può concludersi con l’assoluzione, l’archiviazione o la condanna. Presumerne automaticamente, come fa Repubblica, la colpevolezza è un’operazione di disinformazione, tanto più grave in quanto utilizzata per sostenere una tesi politica: e cioè che in Italia i migranti rappresentano un grave problema di sicurezza. Il che alla fine ci riporta alla lettera da cui siamo partiti: si può diventare razzisti perché ci si sente insicuri".

Secondo il responsabile immigrazione Arci "questo avviene a pochi giorni dal varo, da parte del Consiglio dei Ministri, di un Disegno di legge sostitutivo della Bossi-Fini, che ribalta l’impianto culturale e politico della destra, mettendo al centro il migrante come persona, con la sua storia e il suo bagaglio di diritti, oltre che di doveri. Ed avviene mentre si concretizza il progetto di partito democratico e si apre la discussione sui contenuti che dovrebbero caratterizzare questo nuovo contenitore, contenuti su cui forse anche Repubblica vorrebbe esercitare un’influenza". "Una cosa è la normale dialettica tra punti di vista diversi, – conclude – una cosa è montare una campagna di stampa che altera, in questo caso, la verità dei dati".

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EmiNews 2007

 

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