3226 IMMIGRAZIONE:Nessun colpevole per i 283 ''fantasmi'' di Porto Palo. Oggi la sentenza

20070509 20:49:00 redazione-IT

Assolto per non aver commesso il fatto l’unico imputato nel processo sulla più grande tragedia dell’immigrazione clandestina. Il pm aveva chiesto l’ergastolo con l’accusa di omicidio plurimo volontario

ROMA – Duecentottantatré vittime, undici anni di processo e nessun colpevole. Finisce così la vicenda del naufragio di Natale, la più grave tragedia dell´immigrazione clandestina in tutto il Mediterraneo. Era la notte del 25 dicembre 1996 e al largo di Porto Palo (Siracusa) la F-174 affondava con i suoi 283 passeggeri, dopo una collisione con la Yohan, la nave madre che li aveva appena trasbordati e che poi fuggì con i pochi superstiti in Grecia senza lanciare nessun sos.

Questa mattina la corte di assise di Siracusa, presieduta da Romualdo Benanti, ha assolto l´armatore pakistano della F-174, Ahmed Sheikh Tourab, per non aver commesso il reato. Il pubblico ministero Filippo Focardi aveva chiesto l´ergastolo con l´accusa di omicidio plurimo volontario. Contro l´assoluzione in primo grado, il pm potrà presentare ricorso entro 90 giorni, quando saranno depositate le motivazioni della sentenza. Simonetta Crisci, avvocato delle 32 famiglie pakistane costituitesi parte civile nel processo contro Tourab, si è detta "delusa" per l´esito del processo. "Tourab ha sempre sostenuto che quella sera non era sulla nave. E tuttavia due dei sopravvissuti sentiti dalla corte lo hanno identificato, separatamente, in una foto che lo ritraeva con altre cinque persone. E hanno testimoniato che quella notte era presente e che dava ordini".

Diverso il parere di Giovanni Maria Bellu, il giornalista che per primo ricostruì i fatti di quella notte – raccontati nel libro "I fantasmi di Porto Palo", Mondatori 2004 -. "E´ una vicenda complicata sul piano tecnico e giuridico. L´assoluzione non mi sorprende affatto, anzi la davo per scontata. Ci troviamo di fronte ad un´organizzazione radicata in 8 Stati diversi, con responsabilità a vari livelli della morte di 283 persone. Abbiamo anche i nomi dei vari attori. Ma non l´assenza di un sistema giuridico internazionale ha ridotto la causa ad un simulacro di processo con il solo imputato Tourab, e con un capo d´accusa, quello della volontarietà dell´omicidio plurimo, difficilmente sostenibile".

In un primo momento l´accusa mossa dal pubblico ministero contro Tourab e Youssef el Hallal, il capitano della Yohan, era di omicidio plurimo colposo. Ma nel 2001, quando lo stesso Bellu ritrovò il relitto della nave affondata, si scoprì che i fatti erano avvenuti in acque internazionali. La Procura di Siracusa perdeva così automaticamente la competenza territoriale sulle indagini per un reato commesso da cittadini non italiani fuori dal territorio italiano. Per portare avanti il processo, il Tribunale di Siracusa decise di applicare una norma speciale del codice penale, che permette di mantenere la competenza su reati particolarmente gravi, anche se commessi fuori dal territorio italiano. La modifica del capo di imputazione, da omicidio plurimo colposo a volontario, causò l’azzeramento del primo processo nel 2003, procedendo contro due soli degli imputati: l´armatore pakistano della F-174 Tourab, e il capitano della Yohan El Hallal. In un secondo momento El Hallal venne estromesso per "difetto di giurisdizione dello Stato italiano nei suoi confronti" per poi essere di nuovo giudicato in un nuovo processo a Catania, dopo che la Procura di Catania aveva fatto ricorso e che la Cassazione aveva bocciato il ricorso dell´avvocato del libanese. E l´esito del processo a Tourab potrebbe influire anche sulla decisione della Corte d´assise di Catania, dove il processo contro il capitano della Yohan va avanti. La prossima udienza è fissata per il 14 maggio.

Nel frattempo, 20 miglia al largo di Portopalo, dopo i primi sopralluoghi, procedono le operazioni di recupero del relitto della F-174, complicate dalla presenza di reti impigliate sulla carcassa della nave, che sta ancora lì, sul fondo del mare, assieme alle vittime di quella che rimane la più grande tragedia dell´immigrazione clandestina, 283 morti, in un mare, il Canale di Sicilia, dove negli ultimi quindici anni hanno perso la vita almeno 1.930 persone, secondo Fortress Europe. (gdg)

 

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EmiNews 2007

 

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