3287 Titti Di Salvo (Sinistra Democratica): Più "tesoretto" per la giustizia sociale

20070523 09:33:00 redazione-IT

Intervista a Titti Di Salvo 2,5 miliardi sono pochi. Più tesoretto; per la giustizia sociale
(di Antonio Sciotto dal Manifesto 22 maggio 2007)

"I due miliardi e mezzo del "tesoretto" che si vogliono stanziare per il sociale sono pochi: c’h tutta una serie di emergenze e di aspettative riposte nel centrosinistra che non possono essere deluse. Sinistra democratica ha delle idee che pur portare nel dibattito e sarebbe opportuno sentirci: il governo h sostenuto da tutta l’Unione, non solo dal Partito democratico;. Titti Di Salvo, neo eletta capogruppo alla Camera della nuova formazione Sd (il suo corrispettivo al Senato h Cesare Salvi), un passato di segretaria confederale Cgil, contesta la poca collegialità dimostrata dal governo nel vertice sul +tesoretto di domenica scorsa, dove erano presenti il premier Prodi, i vicepremier Rutelli e D’Alema, il ministro dell’Economia Padoa Schioppa e il sottosegretario Letta:

spiccava dunque l’assenza di tutti i partiti a sinistra del Pd (Rifondazione, Verdi, Pdci, Sd) che infatti in questi giorni protestano e chiedono una sorta di verifica. +Capisco che chi era presente al vertice rappresentava delle precise funzioni – aggiunge Di Salvo – Ma resta un nodo che ribadisco: il governo h sostenuto lealmente da tutta l’Unione, non solo dal Partito democratico, dunque si devono sentire le idee di tutti".
Cerchiamo allora di capire come ripartireste il +tesoretto;, e a chi sarebbe da destinare. Sette miliardi e mezzo al risanamento del debito e 2,5 al sociale vanno bene? O avete cifre alternative?
Io non voglio fare cifre ma h certo un punto: se h vero che ci sono tutta una serie di emergenze sociali da affrontare, e magari dopo posso citare alcune priorità; se h vero che tra i cittadini ci sono grandi aspettative sul governo dell’Unione, che non vanno deluse, dobbiamo dire allora che esplicitare che la maggioranza del surplus fiscale va al risanamento del debito e solo la parte più piccola alla giustizia sociale contraddice la stessa logica del centrosinistra, secondo cui risanamento e sociale non possono essere contrapposti. I 2,5 miliardi che vorrebbe stanziare oggi il governo per il welfare sono certamente pochi, maggiori risorse possono essere trovate e soprattutto si pur decidere di modulare alcuni interventi nel tempo, non tutti quest’anno: ma indicando un percorso certo e non dando l’impressione che la logica del risanamento ha la prevalenza su tutto. Dobbiamo restituire valore al lavoro e alle persone. L’altro giorno leggevo un possibile slogan per Sd: "dietro i numeri ci sono le persone". Mi sembra adatto a noi.
Quali sono le priorit` su cui investireste le risorse?
Prima di tutto i contratti, tema che non riguarda solo gli statali, ma tutto il lavoro dipendente: parla delle retribuzioni e del potere di acquisto dei salari. Vanno rinnovati i contratti degli statali perchi questo pur avere effetti positivi su tutti gli altri in rinnovo, a partire dai metalmeccanici. Poi bisogna rivalutare le pensioni piy basse, quelle formate con i contributi, fissandosi un obiettivo: non pur finire tutto ll. Il problema h trovare un sistema che strutturalmente rivaluti tutte le pensioni, anche quelle di media entit`, perchi oggi non sono protette dall’inflazione. Ci sono poi i non autosufficienti, 2 milioni e 800 mila persone che non hanno forme di assistenza adeguata: si devono stanziare piy risorse per il Fondo nazionale. Altrettanto caldo h il tema delle pensioni di domani: bisogna dire chiaramente che i coefficienti non vanno toccati, perchi andrebbero a creare un futuro di pensionati poveri. Cosl va eliminato lo scalone Maroni, non sostituendolo con scalini obbligatori: piuttosto ripenserei all’uscita flessibile, prevista dalla stessa Dini, dai 57 ai 65 anni, con soli incentivi e non disincentivi. Ma soprattutto: no all’aumento di et` per le donne. Già oggi l’82% delle pensioni di anzianità lo prendono gli uomini, le donne vanno con la vecchiaia perchi pagano il lavoro di cura che devono svolgere con una carriera discontinua. Per rendere chiaro e sostenibile il pilastro pubblico si deve separare la contabilità di assistenza e previdenza, e sanare storture come l’aver caricato sull’Inps le pensioni in rosso del fondo dirigenti. Infine c’è il grande tema dei precari.
Vi bastano gli "ammortizzatori" cui si pensa? Voi avete elaborato la proposta di legge "Precariare stanca", il resto della sinistra ha quella Alleva. Mi sembra che ci sia una convergenza di temi sulle riforme del lavoro. Perchi non fate valere questa unità di intenti?
E’ vero che c’è convergenza e non a caso ho proposto un Forum sulla precarietà rivolto ai parlamentari, che pur essere la base per costruire un lavoro unitario. La precarietà ha 4 grandi "matrici": 1) il lavoro nero, su cui il governo ha già avviato riforme coraggiose, da proseguire; 2) l’abuso dei contratti di collaborazione: si sono aumentati i contributi, incentivate le assunzioni, come è avvenuto per i 18 mila stabilizzati nei call center, introdotti diritti per maternità e malattia, ma certo l’obiettivo massimo, che possiamo darci per la legislatura, è quello di riscrivere il rapporto di lavoro, riformando il Codice civile e distinguendo nettamente tra dipendenti e autonomi; 3) i contratti a termine: la legge 368 di Berlusconi permette di accenderli per qualsiasi causale e reiterarli all’infinito; bisogna correggere questi abusi, ridando spazio alla contrattazione; 4) la legge 30: dobbiamo riscrivere le leggi sul lavoro, appunto nella legislatura. Io aggiungerei poi la legislazione di urgenza per le proposte sulla vita e il lavoro delle donne, perchi piy colpite dalla precarietà.
Un ultimo punto, sulle morti bianche: c’è un comma, il 1198 della finanziaria, che esenta per un anno dai controlli sulla sicurezza le aziende che emergono dal nero. Non h un "premio" eccessivo?
Ritengo di sì: sulla quotidiana tragedia degli infortuni si deve essere più fiscali possibili, e certo esentare dai controlli non aiuta.

22 Maggio 2007

http://www.sinistra-democratica.it/

 

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EmiNews 2007

 

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