3322 Il quotidiano "Gente d'italia" intervista Angeli (An), deputato eletto in sud-america.

20070526 17:33:00 lagenteditalia

Gente d’Italia il quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia ha chiesto all’onorevole Angeli (An), deputato eletto in Sudamerica, con 40.000 preferenze di tracciare un primo bilancio del suo impegno per gli italiani nel mondo.

”L’impegno di rappresentare i miei connazionali lontani dalla madrepatria mi onora e gratifica davvero tanto – ha risposto Angeli – ma è anche un onere. Le esigenze sono tante, troppe, diverse le une dalle altre. In un anno di legislatura, come è possibile constatare sul mio link personale, sul sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) ho tentato di cominciare a sensibilizzare il ramo del Parlamento nel quale siedo, trattando gli argomenti che maggiormente richiedevano l’attenzione da parte dei legislatori, come ad esempio la riforma della legge sulla cittadinanza, la riforma del trattamento pensionistico e una maggiore interattività tra i sistemi culturali e scolastici.

I suoi elettori quali problemi in particolare le sottopongono?

La maggior parte delle richieste verte sulla cattiva gestione, soprattutto in quest’ultimo periodo, dell’erogazione delle pensioni di anzianità; la discrepanza da molti avvertita nel trattamento della cittadinanza “jus sanguinis” in Commissione Affari Costituzionali; la difficoltà nell’accedere ai servizi consolari. Come infatti ho più volte fatto presente al Ministro per gli Affari Esteri, On. Massimo D’Alema e al Vice Ministro per gli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel mondo, Sen. Franco Danieli, il lavoro all’interno delle sedi consolari è davvero di enorme portata e gli impiegati che ne devono far fronte sono in maniera esigua in rapporto numerico. A Rosario per esempio, parliamo di 1 funzionario per circa 1550 cittadini italiani che usufruiscono o meglio dovrebbero usufruire dei servizi consolari.

Che visione hanno della politica di Palazzo italiana? Credono a questa rappresentanza?

Veda, la maggior parte dei cittadini italiani residenti all’Estero, parlo di coloro che sono andati via nell’immediato dopoguerra, sono di una certa età, ed ancora credono fermamente nelle nostre istituzioni. La fascia che mi preoccupa è invece quella dei giovani, dei nostri eredi della futura generazione, che deve imparare ancora ad apprezzare la nostra terra natia. Mio impegno è proprio questo, tentare almeno con i poteri conferitimi con la nomina a Deputato di far conoscere quello che è davvero l’essere ed il sentirsi Italiani, uscendo dagli stereotipi della malavita, del ladrocinio, dell’imbroglio che molti imputano anche all’interno dei Palazzi della politica. Che una mela sia marcia, vuol dire che è marcio tutto il cesto? O ci sono anche persone oneste e vere che desiderano davvero lavorare?

Veniamo ai temi più importanti in agenda: le pensioni degli italiani all’estero. La questione con l’Inps a Suo avviso è risolta, che difficoltà ha riscontrato con i nostri connazionali?

La questione Inps, ovvero il delegare una banca estera, in questo caso il Banco Itaù, ha provocato numerosissime discrepanze e serissimi problemi a tutti coloro che ricevono la pensione dall’Italia. Come è possibile leggere sul sito della Camera dei Deputati, già prima che tutto questo raggiungesse i livelli amplificati che oggi tutti conosciamo, il sottoscritto aveva presentato una interrogazione scritta al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, dove appunto gli si chiedeva delucidazioni sulle decurtazioni che un pagamento pensionistico subisce. A questo proposito, sto ancora attendendo una risposta e le richieste di “ingiustizie” nei pagamenti, continuano a giungere sia nel mio ufficio romano che in quello rosarino.

Che bilancio da delle legge Tremaglia e quali interventi la politica e il governo dovrebbero attuare per venire incontro alle nostre comunità sparse nel mondo?

Anche a questo proposito, mi sono mosso per tempo. Data la condizione non proprio agevole e sicura nella formazione del Senato della Repubblica, che più volte fino ad ora ha messo in discussione la stabilità di questo Governo, ho presentato una proposta di legge di modifica nel sistema di voto per corrispondenza che era il perno della legge Tremaglia. Tutti sappiamo come si sono svolte le votazioni, e non stiamo ancora a recriminare chi ha vinto, se ha vinto, come si è votato, come si è fatta propaganda elettorale, per quanti voti di scarto si è vinto e così via. Il sistema di voto si è verificato fallace ed ho tentato con la mia proposta di presentarne uno diverso, dove il voto avviene come per l’elezione dei Comites, all’interno di strutture come ad esempio consolati, ambasciate, edifici pubblici, e lo spoglio nei posti dove si è votato, praticamente una trasposizione della votazione come avviene in Italia.

La questione della lingua italiana si pone in modo forte anche in Sudamerica, quali strategie per rilanciare l’italianità nel mondo?

Rilanciare l’italianità nel mondo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a credere nel progetto di candidarmi alla Camera dei Deputati nel seggio dell’America Meridionale. L’Italianità è fatta da Italiani che esportano i loro valori e che li trasmettono ai loro figli, insegnando loro ad amare anche quello che ancora non hanno mai visto, a conoscere i sapori, i gusti, gli usi ed i costumi di una terra che un giorno sicuramente si visiterà, proprio come ho fatto io con i miei figli e loro adesso stanno facendo con i miei nipoti. La cultura è il solo mezzo che ci permette di far resistere, crescere e fortificare i nostri valori, le nostre storie, il nostro futuro. Anche in relazione a ciò, diverse sono le proposte di legge da me presentate al fine di istituire gemellaggi tra le scuole italiane e quelle all’estero, promuovere corsi di formazione e di sviluppo delle attività maggiormente rappresentanti la nostra Patria, attirare tutti coloro che desiderino, con il turismo di ritorno, iniziare a prendere contatti con la terra natia loro e/o dei loro avi.

Lei milita in un partito che fa dell’identità uno dei capisaldi della propria azione politica. Come giudica il cammino di An fuori dai confini nazionali, la questione del Ppe in particolare e le ultime frizioni con Storace e Santanché oltre il fatto che non viene convocato il congresso?

Sin dall’inizio del mio mandato parlamentare, ho sempre sottolineato, e continuo e farlo anche oggi, che Angeli, non rappresenta unicamente gli Italiani all’estero residenti in Sud America che lo hanno votato come rappresentante della lista Tremaglia per il centro destra, ma Angeli rappresenta le esigenze di tutti coloro, di qualunque parte politica e dovunque risiedenti, che chiedono una mano, che espongono delle necessità. Le logiche di Partito, come è noto, preoccupano gli addetti ai lavori in senso stretto, e le pagine di interi giornali. Chi come me, non fa il politico di professione, ma è semplicemente un appassionato di politica che si sente onorato di far parte di un grande partito come Alleanza nazionale, desidera prima di tutto essere fedele agli ideali nei quali si riconosce e compiere al meglio il suo mandato senza deludere nessuno, da qualunque parte provenga.

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EmiNews 2007

 

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