3320 VOGLIONO NUOVAMENTE COMMISSARIARE LA DEMOCRAZIA

20070525 11:42:00 redazione-IT

Succede che “misteriosamente”, dopo dieci mesi di insabbiamento, salta fuori un verbale.
Niente di nuovo in questo Paese, ma anche niente di casuale: solitamente questi spifferi sollevano polveroni mefitici. Significa che qualcuno ha deciso di giocare duro, costi quel che costi.
Nel caso specifico si tratta di una deposizione resa all’avvocato dello Stato, dal comandante della Guardia di Finanza, generale Roberto Speciale che accusa il vice ministro Vincenzo Visco di aver tentato di imporgli il trasferimento di quattro alti ufficiali che, a Milano, si occupavano di alcune inchieste scottanti fra le quali quella relativa alla Unipol.

Succede che il vice ministro neghi sdegnosamente; e siamo al parola contro parola. E’ certo che uno dei due mente, ma al momento è impossibile stabilire chi.
Contemporaneamente succede che si parli ormai comunemente, su tutti i giornali, del ceto politico come di una casta di privilegiati spendaccioni: è vero ed il ceto politico, colpevole di aver dilatato i costi del funzionamento del sistema a livelli insopportabili, se lo merita. Ma è anche vero che arroganza e spese folli ci sono sempre state e tante altre volte chi le denunciava veniva immediatamente liquidato come un qualunquista, e amen.
Succede anche che un vice-presidente del consiglio, nonché capo riconosciuto del maggiore partito di governo, Massimo D’Alema, senta l’impellente necessità di avvertire del pericolo, immanente ed imminente, di un grosso sconvolgimento che potrebbe mandare a casa (se non in luoghi meno accoglienti) tutti quanti.
Succede perfino che i medesimi giornali che scandirono l’“epopea” delle magiche e salvifiche manette dei primi anni ’90 abbiano ripreso a dar fiato alle trombe e cominciato a diffondere attese (si sussurra di indagini che potrebbero avere a breve sviluppi clamorosi coinvolgendo i piani alti della politica).
Succede, infine, che torna all’ordine del giorno l’ipotesi di un governo “tecnico” guidato da Mario Monti e che si invochi l’ingresso in politica di Luca Cordero di Montezemolo che a breve sarà libero dai pressanti impegni in Confindustria.
Ebbene: non è detto che tutte queste cose succedano perché ispirate da una sola fonte, o che vadano tutte nella stessa direzione. Ci potrebbe essere l’intreccio di manovre che hanno fini diversi e perfino contrastanti. Ma una cosa è certa: chi corre il rischio di rompersi le ossa è la trasparenza della nostra democrazia. Perché tutte queste cose messe insieme rischiano di indebolire ulteriormente la politica che già è in stato di subalternità rispetto ad altri e più forti poteri: soprattutto quelli economici.
Per questo, succeda quel che succeda, occorre fin da ora scandire un no netto a qualsiasi ipotesi di governo tecnico: meglio il ritorno alle urne o un governo transitorio basato su larghe e politiche intese.

Nicola Cariglia

http://www.pensalibero.it/

 

3320-vogliono-nuovamente-commissariare-la-democrazia

4086

EmiNews 2007

 

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.