3318 DIRITTI UMANI NEL MONDO: RAPPORTO AMNESTY INTERNATIONAL 2007

20070525 11:27:00 redazione-IT

È stato presentato ieri a Roma presso la sede dell’Enciclopedia italiana il rapporto annuale 2007 di Amnesty International, che esamina la situazione dei diritti umani nel mondo. Alla conferenza sono intervenuti Paolo Pobbiati, Presidente della sezione italiana di Amnesty International, Riccardo Noury, direttore della comunicazione di Amnesty e Gabriele Eminente, presidente di Amnesty Italia.

Pobbiati ha parlato di una "rete deformante della paura", la manipolazione messa in atto da molti governi occidentali per giustificare strategie liberticide, per far accettare all’opinione pubblica la restrizione dei diritti come strumento indispensabile di sopravvivenza a causa del momento di tensione nella sicurezza internazionale. "Si vuole creare una sorta di "zona grigia del mondo" – ha affermato Pobbiati – dove i diritti umani sono sacrificabili in nome di uno stato d’emergenza che è fomentato all’esterno
per instillare la paura nelle popolazioni civili".

Il rischio, che in buona parte stiamo già vivendo, è entrare in un sistema di violazione dei diritti umani che non alza il livello di sicurezza ed aumenta il rancore e l’odio
tra i popoli. La repressione "vecchio stile" ha trovato nuova linfa vitale camuffata come lotta al terrorismo. "Le politiche della paura sono miopi e ipocrite – ha continuato Pobbiati – adottate dai gruppi armati come dai governi autoritari, che la usano come spauracchio per legittimarsi, e dai paesi ricchi e democratici, che fanno prosperare il proprio prodotto interno lordo con la vendita delle armi alle nazioni in guerra." Per ogni dollaro speso in una politica di sviluppo ce ne sono dieci spesi per la
costruzione delle armi.

Tra le varie situazioni critiche nel mondo, dalle guerre dimenticata in Darfur, Cecenia, Sri Lanka e Sudan il presidente della sezione italiana di Amnesty International ha voluto puntare il dito sulla Cina. Nessuna delle promesse fatte dalle autorità cinesi in vista dell’assegnazione dei
prossimi giochi olimpici sono state mantenute. "Le politiche repressive cinesi sono rimaste invariate con la connivenza di aziende e governi occidentali – ha continuato Pobbiati – preoccupati solo delle possibilità che il gigantesco mercato cinese offre".

Tante le debolezze della comunità internazionale. Le Nazioni Unite hanno impiegato settimane prima di riuscire a chiedere il cessate il fuoco nel conflitto in Libano, dove hanno perso la vita 1200 civili.

In Afghanistan la comunità internazionale ed il governo locale hanno perso l’opportunità di costruire istituzioni realmente fondate sui diritti umani e sullo stato di diritto. Hanno lasciato la popolazione in uno stato di
insicurezza permanente e di corruzione, in balia del ritorno dei Talebani.
In Iraq le forze di sicurezza hanno incitato alla violenza settaria piuttosto che frenarla.

Cinque anni dopo l’11 settembre, sono emerse nuove prove sul modo in cui l’amministrazione Usa abbia considerato il mondo come terreno di scontro tra giganti nella sua "guerra al terrore" attraverso sequestri, arresti, detenzioni arbitrarie, torture e trasferimenti di sospetti da una prigione segreta all’altra del pianeta in un cotesto marcato dall’impunità e dalle cosiddette extraordinary rendition (consegne straordinarie di presunti colpevoli da un carcere segreto all’altro al di fuori della legislazione di
ogni paese o di una corte internazionale). "Nulla può esemplificare – ha affermato Pobbiati – la globalizzazione della violazione dei diritti umani meglio della guerra al terrore guidata dagli Usa e il programma di extraodinary rendition che ha coinvolto governi di paesi lontani tra loro, come Italia e Pakistan, Germani e Kenya".

Dettagli sulla situazione italiana sono stati esaminati dal presidente di Amnesty Italia, Gabriele Eminente, che ha affrontato le diverse lacune delle quali il nostro paese ancora si macchia: "Il coraggio della coerenza è quello che chiediamo alle nostre istituzioni – ha affermato Eminente – Il nostro governo non ha ancora ratificato il protocollo contro la tortura.
Questo è un ritardo inaccettabile. Ancora, non c’è alcun adeguamento tra la nostra legislazione nazionale e la Corte Penale Internazionale." Ritardo inaccettabile che svilisce la nostra credibilità internazionale proprio ora che l’Italia è stata eletta membro del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per il prossimo triennio. Altro ritardo inaccettabile segnalato dal Presidente di Amnesty Italia riguarda la ratifica del Protocollo opzionale alla convenzione contro la tortura, entrato in vigore da quasi un anno che prevede un doppio meccanismo di prevenzione, nazionale ed internazionale. Ma in Italia manca perfino un reato specifico di tortura. Il parlamento non lo introduce nel codice penale ed i tribunali non possono perseguire adeguatamente i colpevoli.

Fra gli impegni presi in occasione della elezione al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, il nostro governo ha espressamente citato la battaglia contro la pena di morte, l’impegno contro l’utilizzo di bambini soldato e contro la tratta di esseri umani.

Fonte: redazione Latinoamerica

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SABATO 26 E DOMENICA 27 MAGGIO LA II EDIZIONE DELLE GIORNATE
DELL’ATTIVISMO DI AMNESTY INTERNATIONAL

Sabato 26 e domenica 27 maggio, nelle piazze delle principali citta’
italiane, migliaia di socie e di soci di Amnesty International prenderanno
parte alla II edizione delle Giornate dell’Attivismo.

Obiettivo principale dell’iniziativa e’ di promuovere la partecipazione
attiva ad Amnesty International, invitando le persone gia’ iscritte e
quelle che si iscriveranno o si avvicineranno all’associazione nel corso
del fine settimana, a impegnarsi concretamente per dare ancora piu’
impatto alle campagne del principale movimento mondiale in difesa dei
diritti umani.

Le Giornate dell’Attivismo 2007, patrocinate dal Segretariato sociale
della Rai, saranno dedicate alla campagna Control Arms, promossa a livello
mondiale da Amnesty International, Oxfam International e Iansa (Rete
internazionale d’azione sulle armi leggere), cui nel nostro paese prende
parte anche la Rete italiana per il disarmo.

La campagna Control Arms ha raccolto un grande successo alla fine del
2006, quando al culmine di una mobilitazione che ha ottenuto l’adesione di
oltre un milione di persone nel mondo, l’Assemblea generale delle Nazioni
Unite ha adottato con 153 voti a favore e uno contrario, una risoluzione
che ha dato il via alla stesura di un Trattato sul commercio delle armi.
Solo rigorosi controlli, applicati a livello internazionale, potranno
fermare trasferimenti irresponsabili di armi che, a fronte di un giro
d’affari di 22 miliardi di dollari all’anno, provocano una media di 1000
morti al giorno.

Nel corso del fine settimana sara’ possibile partecipare alla
Consultazione popolare, promossa dalla campagna Control Arms, volta a
mobilitare l’opinione pubblica internazionale perche’ faccia pressione sui
governi, affinche’ sostengano l’adozione di un Trattato efficace che sia
realmente in grado di proteggere dalla violenza delle armi.

In occasione delle Giornate dell’Attivismo, dal 18 al 30 maggio, le
quattro compagnie di telefonia mobile hanno messo a disposizione di
Amnesty International un numero per gli sms solidali: 48586. Per ogni sms
inviato da Sim non aziendali, Amnesty International ricevera’ 1,00 ¤.

Tra le iniziative del fine settimana si segnalano:
* Milano, venerdi’ 25: alle ore 20, presso lo Spazio Tadini (via
Jommelli,24), il convegno ‘Amnesty si racconta…e si confronta’;
* Mestre, sabato 26: la seconda edizione delle ‘Amnistiadi’, dalle 15 alle
19 al parco Albanese-Bissuola, piazza Divisione Acqui. Vi saranno giochi
per bambini e ragazzi dai tre ai 14 anni, tutti collegati alla campagna
Control Arms;
* Roma, sabato 26: ‘Il villaggio dei diritti ‘, con diversi stand sulle
campagne di Amnesty International in piazza Santa Maria in Trastevere;
l’iniziativa si replica domenica 27 a Ostia, in largo Magellano;
* Sassari, sabato 26: concerto con Piero Marras nell’ambio della Fiera del
folklore;
* Torino, domenica 27: concerto presso l’Auditorium RAI e in
collaborazione con l’Orchestra sinfonica nazionale della RAI, a partire
dalle 15.30, per festeggiare il 46° anniversario della fondazione di
Amnesty International.

Su www.amnesty.it/attivismo/gatt/index.html si potranno avere maggiori
informazioni sulle attivita’ organizzate e sulle modalita’ di
partecipazione.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 23 maggio 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

www.giannimina-latinoamerica.it

 

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