3316 IN RICORDO DI GAETANO CARIO – DI VITTORIO GALLI

20070525 09:10:00 redazione-IT

BUENOS AIRES – "Gaetano Cario nacque a Parenti, in Provincia di Cosenza, il 22 settembre 1941. Venne molto giovane in Uruguay ed iniziò molto presto a far parte della comunità italiana di Montevideo. Giovane intelligente e volonteroso, si rese conto della necessità di costituire un’Associazione di calabresi, che all’epoca era il gruppo più numeroso della zona.
Il 17 marzo del 1963, insieme ad Angelo Del Duca e Mario De Luca, fondarono dunque, la prima Associazione Calabrese in Montevideo ed egli ne fu il segretario". È Vittorio Galli, collaboratore de L’eco d’Italia, che oggi ricorda la scomparsa di Gaetano Cario, membro di spicco della comunità italiana in Sud America e fondatore del gruppo editoriale cui fa capo il settimanale di Buenos Aires ora diretto dal figlio Alessandro, scomparso il 23 maggio di tre anni fa.

"Nello stesso tempo, si rese conto che mancava un’informazione su quanto succedeva in Italia ed era molto sentita la necessità di fornire notizie agli italiani residenti in terra uruguaiana.
Dopo meno di un mese dalla creazione dell’Associazione, il 14 aprile 1963, unitamente ad Angelo e Mario, creò altresì la prima radio di collettività: “La Voce dei Calabresi”, con un’ora di trasmissione domenicale.
I tempi erano davvero di natura pioneristica: senza esperienze, senza una cultura giornalistica, senza mezzi finanziari, con solo tanta voglia di fare qualcosa per la comunità, costituirono tutto ciò, anzi fondarono il giornale che più veniva richiesto dal gruppo locale: “Il Gazzettino Calabrese”.
Non esisteva Rai International né internet: ricevere notizie dall’Italia era abbastanza complicato; ma il coraggio di Gaetano, la sua volontà, il desiderio di riuscire a far grande una piccola impresa nata solo da un’idea di tre giovani, furono il motore che mise in marcia quello che poi è diventato il gruppo editoriale italiano più importante del Sud America.
Nella scuola italiana di Calle Magallanes a Montevideo, i tre diedero il consiglio di inserire nei corsi scolastici, lo studio della vita italiana, confermando in tal modo la continuità ed i vincoli con la terra d’origine.
Preso ormai nell’ingranaggio della società italiana, ebbe anche l’idea di organizzare quello che fu un vero successo storico: il 1º Festival della canzone italiana in Uruguay, che venne poi proseguito ed ampliato con l’aiuto di Italo Colafranceschi, che riuscì poi a costituire sempre più estese attività, come il Concorso di Miss Italia nel Mondo, organizzando la parte uruguaiana per quella che sarebbe stata la finale italiana.
L’attività di Gaetano Cario divenne sempre più incessante: non si limitò al solo Uruguay, in breve si rese conto della necessità di riunire tutti i calabresi del Sud America in gruppi organizzati.
Con intelligente caparbietà, si recò in Brasile ed ivi, a Rio de Janeiro, a San Paolo ed a Porto Alegre, costituì in pochi anni le locali comunità calabresi.
Ugualmente, serviva un mezzo d’informazione anche in Brasile; ormai organizzato e con l’esperienza maturata a Montevideo, fondò un giornale a San Paolo ed un altro a Porto Alegre, che entrambi sono oggi attivi tra la comunità italiana.
Sposato felicemente, fu padre attento e premuroso: i suoi quattro figli maschi lo seguirono nell’attività e fecero parte del suo “staff”, continuando ancor oggi con lo spirito paterno che li anima nella prosecuzione e nell’ampliamento dell’opera in direzione della Comunità italiana in Sud America.
Si trasferì quindi in Argentina dove, con i suoi quattro figli maschi, continuò in forma professionale l’attività che oggi viene sempre più sviluppata e ampliata sia in campo associazionistico che nell’informazione, con il giornale “L’Eco d’Italia” che segue con tirature cartacee sempre più numerose, con una edizione informatica dello stesso giornale, con la radio bonaerense AM 930 che trasmette quotidianamente per tre ore, e con altri giornali a La Plata, e a Mar del Plata e per le comunità italiane campane, siciliane, giuliane e, ovviamente, calabresi.
Per i suoi meriti Gaetano divenne Consultore della Regione Calabria; partecipò al 1º Congresso della F.U.S.I.E., la Federazione della stampa italiana all’estero, e nell’anno 2000 venne nominato Presidente per l’America Latina di questa stessa entità.
Stava iniziando l’opera di coinvolgimento delle Comunità italiane in Perù ed in Paraguay quando la sua vita terminò nel momento in cui si aveva ancora molto bisogno di lui.
L’onorificenza di 1° classe dell’Ordine della Solidarietà che l’allora Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azelio Ciampi, gli conferì nell’anno 2001 per la sua attività, è solo un meritato riconoscimento: ma quanto avrebbe potuto fare di più! Chissà, forse in cielo sta organizzando un’altra forma di associazionismo… ".

(L’Eco d’Italia/Aise/Eminotizie)

http://www.lecoditalia-online.com.ar

 

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EmiNews 2007

 

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