20070524 12:11:00 redazione-IT
Tra illegalità e disobbedienza civile, quale spazio per un’accoglienza di diritto ovvero chi ha paura dei migranti?
Il dibattito che apre le pagine nazionali e romane dei principali quotidiani e le vicende in esso messe al centro ci impongono una riflessione.
La volontà di descrivere episodi di violenza o di insicurezza sociale (come i fatti della metro di Roma) come frutto della nostra presenza in questo paese, attribuendo alla categoria ‘straniero’ la mancanza di legalità e la conseguente insofferenza dei cittadini, non è solo una strumentalizzazione della destra istituzionale tesa ad alimentare e costruire nell’opinione pubblica un’idea dei migranti come nemici della società, soprattutto adesso che la maggioranza di governo prova a delineare faticosamente un percorso giuridico differente per uscire dalla barbarie della Bossi-Fini.
Tra illegalità e disobbedienza civile, quale spazio per un’accoglienza di diritto ovvero chi ha paura dei migranti?
Il dibattito che apre le pagine nazionali e romane dei principali quotidiani e le vicende in esso messe al centro ci impongono una riflessione.
La volontà di descrivere episodi di violenza o di insicurezza sociale (come i fatti della metro di Roma) come frutto della nostra presenza in questo paese, attribuendo alla categoria ‘straniero’ la mancanza di legalità e la conseguente insofferenza dei cittadini, non è solo una strumentalizzazione della destra istituzionale tesa ad alimentare e costruire nell’opinione pubblica un’idea dei migranti come nemici della società, soprattutto adesso che la maggioranza di governo prova a delineare faticosamente un percorso giuridico differente per uscire dalla barbarie della Bossi-Fini.
L’elemento più preoccupante è la caratteristica che sta assumendo il dibattito sulla legalità anche a sinistra. L’assenza di un ragionamento vero sulla differenza tra le culture lascia spazio all’avanzata di un razzismo che associa all’immigrazione il fenomeno della criminalità e che affronta la legalità e la sicurezza in termini di ordine pubblico.
Si sono ridotti in maniera straordinaria gli spazi di democrazia, gli interventi sociali sono assolutamente insufficienti a garantire condizioni di vita dignitose, siamo costretti a vivere in condizioni di precarietà che spesso si traducono in sfruttamento.
Vorremmo riuscire a riflettere insieme sui percorsi di partecipazione che in questa città siamo riusciti a sperimentare, costruendo dal basso dei processi di democrazia che hanno consentito la riappropriazione dei diritti, a partire da quello all’abitare. Abbiamo violato le leggi e commesso illegalità, disobbedendo a palesi ingiustizie per riaffermare la nostra dignità.
Per questo sosteniamo che è di accoglienza e di inclusione che dobbiamo parlare se vogliamo affrontare le difficoltà e i disagi, e aprire insieme uno spazio che assuma il nodo della cittadinanza come elemento centrale di tutti i percorsi di lotta e di intervento sociale che intendiamo portare avanti. A partire dalla necessità di discutere di diritti per i cittadini migranti attraverso mobilitazioni che ci consentano di andare oltre la semplice, e seppur utile partecipazione ai tavoli sulla legge Amato-Ferrero.
Su queste riflessioni promuoviamo un incontro pubblico al The Lollis il 24 maggio alle ore 17, in via Cesare de Lollis 6
La comunità migrante di Action e Arci Roma
Sono invitati e partecipano: Senzaconfine, Rdb, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Duumchathu, Network diritti, Annamaria Rivera – Università di Bari, Anna Pizzo- Consigliera regionale, Maurizia Russo Spena- ricercatrice Università Roma 3, Stefano Montesi- fotografo Caritas, Maurizio Gressi –Comitato promozione e protezione diritti umani, Alfredo Zolla- CGIL
Per info:
Claudio Graziano
Responsabile Arci – Roma Immigrazione
viale Stefanini, 15 – 00159 Roma
tel. 06/41734712 – cel. 335/6984279
fax. 06/4181093 – email. claudiograzianoit@yahoo.it
3330-immigrazionetra-illegalita-e-disobbedienza-civile-quale-spazio-per-unaccoglienza
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EmiNews 2007
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