3363 Bruna Peyrot: SUSSULTI BRASILIANI

20070603 15:33:00 redazione-IT

Sussulti brasiliani (di Bruna Peyrot da Belo Horizonte)

A cinque mesi dall’inizio del nuovo governo Lula, le cose sembrano procedere quasi tranquillamente per il suo secondo mandato. I problemi restano (estreme povertà, Amazzonia disboscata, sicurezza nelle città ecc.), ma la politica sembra che le stia affrontando con progettualità. Il Pac (Plano de Aceleração do Crescimento – vedi Cartas n.20 e n.23) che la ministra Dilma Rousseff della Casa Civil, rimasta in carica dal primo mandato sta discutendo e divulgando per tutto il paese, suscita dibattiti accesi fra stati, fra sindaci e fra città che desiderano, come può essere ovvio, accaparrarsi una fetta di sviluppo, recuperando una strada, un’industria, la luce o un punto di commercio. E anche il Ministero della Giustizia, il più importarte per prestigio e lavoro, guidato da Tarso Genro sta avviando una programmazione interessante. Tarso sostiene un’idea nuova per il Brasile: che la sicurezza sia un diritto civile del cittadino e centro di una strategia democratica, come visione globale di una società in cui la gente si “sente” stato e quindi rispetta e vuole essere rispettato. Si tratta di creare coesione sociale con un’azione sia pedagogica che giuridica.

Per questo Tarso chiama a raccolta la rete associativa (dagli impresari alle ong, dai sindacati alle agenzie internazionali, dai movimenti sociali ai luoghi di cultura e alle scuole…) perché si parli di sicurezza in questo modo ampio. Tarso parla ancora di “democratizzazione degli accessi alla giustizia” e per un brasiliano questa è una frase che potrebbe suonare ironica: ogni giorno, infatti, non solo sui giornali, ma nella cerchia di amici e conoscenti, si vengono a sapere casi di malversazione, di truffa (una mia cara amica ha scoperto di aver aggergato al suo cellulare ben altri undici utenti!!!), di rimandi continui ad altri uffici quando si ha bisogno di qualche pratica. Lo stato in Brasile è ancora troppo costruito per creare ostacoli al cittadino e non lasciargli mai raggiungere la meta, oppure è assente come nella favelas, dove vige un’altra legge. Ma è importante che ora se ne parli, fino a pochi anni fa ognuno subiva senza quasi denunciare nulla. Almeno, quattro anni di governo Lula e ora al raddoppio, comincinciano timidamente a rafforzare l’idea che è possibile farsi valere di fronte agli apparati burocratici. Mentre il mondo della politica cerca un assestamento, che succede nella società? Cerchiamo di leggere qualche segnale di costume. Un’inchiesta della Senad (Secretaria Nacional Antidrogas) ha reso noti i risultati di una ricerca sul consumo di “droghe”: il 25% dei brasiliani, per esempio, consuma bevande alcoliche in modo esagerato (birra soprattutto). E Belo Horizonte (capitale del Minas Gerais) è la quarta città brasilina per numero di fumatori, davanti anche a S. Paulo, Rio de Janeiro e Vitoria. La cerveja (birra) è spesso l’intercalare della giornata dei brasiliani, uomini e donne, specie se militanti politici, è il saluto dopo una giornata di lavoro o il buongiorno del mattino, è un modo di sottolineare le fofocas (pettegolezzi) e di commentare il malcostume… sia nella cultura “alta” che in quella “bassa”, sia nei botequim (baretti popolari) sia negli shopping di lusso.
Un altro fatto di costume fa sperare i brasiliani, così sensibili alla diffusione dei simboli della loro identità collettiva: la proposta del Cristo Redentor come settima meraviglia del mondo. Per diventarlo deve ottenere però 15 milioni di voti dati per telefono o internet entro il 7 luglio prossimo, data in cui a Lisbona la Commissione per la scelta delle nuove sette meraviglie dovrà decidere. Il comitato promotore brasiliano, sostenuto in larga misura dalla chiesa cattolica, specie dopo la visita di papa Benedetto XVI, ha avuto anche l’appoggio di Lula. La statua, costruita nel 1921 per commemorare il centeneario della Indipendenza del Brasile e inaugurata dieci anni dopo, è stata progettata da molti (Heitor da Silva Costa, Carlos Oswald, Paul Landowski, Heitor Levy). E’ alta 38 metri e fino ad ora è stata visitata da quasi due milioni di persone. Vedremo se riuscirà a sconfiggere, fra gli altri: Machu Picchu, la Grande Muraglia e l’Acropoli di Atene!

 

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EmiNews 2007

 

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