3389 Intervento alla Camera di A.CASSOLA (VERDI), SUL SEQUESTRO DI PADRE BOSSI NELLE FILIPPINE

20070616 16:55:00 redazione-IT

Signor Presidente, il gruppo dei Verdi ringrazia il Viceministro e apprezza l’informativa esposta che dimostra come il Governo italiano si stia adoperando per salvare padre Bossi dai suoi rapitori, così come ha fatto con tutti gli altri italiani caduti in mano di altri rapitori, anche in altre aree del mondo. Mi dispiace che vi siano colleghi come l’onorevole Bricolo che strumentalizzano l’episodio per poi svolgere un intervento dedicato solo alla cosiddetta legge Bossi-Fini, al solito discorso sull’immigrazione – che faremo in Assemblea quando presenteremo il nuovo provvedimento in merito –, perchè ora non e` sicuramente il caso di dividerci.

Chiede, l’onorevole Bricolo, la reciprocità : che dovremmo fare,? Rapire qualcheduno qui a Roma? Tanto si è già fatto: Abu Omar e` stato gia` rapito in Italia (Commenti di deputati del gruppo Alleanza Nazionale)! Lasciando da parte le battute, apprezziamo molto il fatto che il Governo stia dando una priorità a questa questione evitando, come ha detto il Viceministro Danieli, azioni che possono compromettere l’incolumità dell’ostaggio. Mi chiedo, però, se il fatto che alla ricerca stiano partecipando forze americane, anche con un aereo spia, come sembra dalla lettura delle agenzie di stampa, possa aiutare a mantenere tranquille le cose. Mi chiedo inoltre se il Governo italiano sia in contatto con il Governo americano per avere ragguagli circa tali lanci di agenzia. Un altro aspetto di cui si potrebbe discutere, e che forse potrebbe essere d’aiuto, riguarda i precedenti rapimenti, quello di padre Benedetti, durato sessantotto giorni di prigionia, e quello di padre Pierantoni, durato sei mesi; però pochi giorni fa, il 31 maggio, è stato rapito, proprio nella stessa zona, un cittadino tedesco, il quale è stato rilasciato pressoché immediatamente – secondo le agenzie anche grazie all’intervento del MILF, il Moro islamic liberation front. Mi chiedo se il Governo italiano sia in contatto con Frank – Walter Steinmeier, il Ministro degli affari esteri tedesco, il quale magari potrebbe fornire alcuni suggerimenti su come si sia sviluppata la vicenda in questi giorni, considerando che si tratta del caso piu` recente ed attuale. Sicuramente noi preferiremmo la strada pacifica, quella delle ONG e delle persone che lavorano sul territorio delle Filippine. Per concludere, non bisogna strumentalizzare, come ho detto, e cercare di creare una frattura tra l’Islam e il catto-licesimo. Come e` gia` stato detto dai miei colleghi, proprio il cardinale di Manila – ma non lo ha ascoltato l’onorevole Bricolo – ha dichiarato: per favore non incolpate l’Islam! Infatti, ricordiamoci, come ha affermato la collega di Rifondazione Comunista, che le Filippine sono un Paese a stragrande maggioranza cattolica e che le centinaia e centinaia di morti che avvengono in tale Paese, frutto delle beghe e delle lotte locali, colpiscono indifferentemente islamici e cattolici. Non si tratta, quindi, solo di una questione religiosa, tant’e` che proprio il caso di padre Bossi ha indotto gli esponenti della comunita` musulmana di Mindanaoa chiederne la liberazione ai rapitori, cosı` come i vescovi delle Filippine hanno chiesto di liberarlo, ed anche Papa Benedetto XVI ha lanciato il medesimo appello: si tratta dunque di una questione «multi- credo», non di un avvenimento che sta separando le persone a seconda della loro religione. Confido, pertanto, nel fatto che il Governo ci terrà al corrente degli svi-luppi della vicenda e che continuerà ad adoperarsi, come sempre, per il bene di tutti gli italiani che si trovano in pericolo all’estero.

 

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EmiNews 2007

 

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