3432 La parola ai giovani: tredici giovani si raccontano in un libro della FILEF Campania

20070629 15:19:00 redazione-IT

“Storie di campani all’estero”: tredici giovani si raccontano

NAPOLI – “Storie di campani all’estero. I nuovi protagonisti dell’emigrazione” Questo il titolo del libro scritto dai giovani di origine campana residenti nei cinque continenti, che hanno partecipato al corso “Agenti dell’emigrazione” organizzato dalla FILEF Campania, nell’ambito del progetto promosso dall’Assessorato della Regione Campania alle politiche sociali, guidato da Rosa d’Amelio. Il volume è a cura di Francesco Calvanese, presidente della Filef Campania. Tredici storie per raccontare la propria esperienza in un paese diverso da quello di origine. Racconti che provengono dall’Argentina, dall’ Uruguay, dagli Stati Uniti per parlare della propria realtà e della storia della propria famiglia.
Ma non solo. Il volume è nato anche con l’intento di avviare nuovi progetti, imprese e soprattutto creare una solida rete di cooperazione per rafforzare le relazioni culturali con la Campania e tutte le comunità di campani residenti all’estero. Per scaricare il volume:

[url]http://www.emigrazione-notizie.org/quarantennale_filef/libro_giovani_campani.pdf[/url]

SOMMARIO del Libro

PRESENTAZIONE di Francesco Calvanese

I NUOVI PROTAGONISTI DELL’EMIGRAZIONE:
CLAUDIA KEMPER PACHECO (Cile)
STEFANIA BOVE (Sudafrica)
GIANCARLO DI BIASE (Cile)
MARIA CELESTE BRUNO (Argentina)
PABLO VOTTOLA (Argentina)
PASQUALE ROSANIA (Venezuela)
ANGEL OSWALDO VALLETTA (Venezuela)
RODOLFO KEMPER PACHECO (Cile)
MELINA MONDELLI (Uruguay)
FERNANDO TOPPI (Uruguay)
GEORGE CIPOLLONE (Stati Uniti)
STEPHANIE KATE RAPA (Gran Bretagna)
REBECCA BAGNARA (Australia)

ANALISI DELLE INTERVISTE AI GRUPPI DIRIGENTI E AI DELEGATI CAMPANI AI CONGRESSI NAZIONALI NEI PAESI DI EMIGRAZIONE
di Francesco Calvanese e Grazia Moffa

SCHEDA DEL PROGETTO “AGENTI DELL’EMIGRAZIONE CAMPANA 3”

L’EDITORIALE DI CARLO LEVI SU EMIGRAZIONE IN OCCASIONE DELLA FONDAZIONE DELLA FILEF (1967)

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LA PRESENTAZIONE di Francesco Calvanese, Presidente della FILEF Campania

Questo volume viene presentato il 26 maggio 2007 in occasione del Seminario finale del progetto "Agenti dell’emigrazione campana 3", nei locali del palazzo Matarazzo di S.Maria di Castellabate, nel Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Al Seminario, oltre che i giovani partecipanti al Corso di formazione, provenienti dai 5 continenti, interverranno i rappresentanti delle Istituzioni partner del progetto, l’assessore della Regione Campania Rosa D’Amelio, il responsabile del turismo della Direzione generale impresa della Commissione Europea Franco Ianniello, mentre ci auguriamo che risponda positivamente all’Invito il viceministro con delega per gli italiani all’estero Franco Danieli.
L’obiettivo del Seminario finale è quello di raccogliere i risultati del Corso, canalizzandoli verso una nuova progettualità riferibile ai programmi regionali e comunitari, nonché di costruire una rete solida di Agenti
dell’emigrazione campana in tutti i paesi in cui sono presenti le comunità campane. Siamo infatti, come indicato nel titolo del progetto, alla terza edizione del Corso di Agenti e riteniamo sia venuto il momento per compiere
un salto di qualità, anche valorizzando appieno la tematica del turismo, prescelta per questo Corso. A tale scopo si indica l’esigenza di favorire lo sviluppo delle organizzazioni campane all’estero, puntando sui giovani
di seconda e terza generazione, alimentando un flusso continuo di iniziative e attività, coinvolgendo le istituzioni locali.
E’ infatti molto diffusa la convinzione che non c’è più tempo da perdere.
Essa nasce dal fatto che in tre edizioni del Corso si è registrata la chiara conferma della premessa iniziale del progetto Agenti: lavorare con l’emigrazione oggi significa rapportarsi a nuovi protagonisti. Infatti, non è per amor di polemica , che si è evidenziato come sia opportuno indirizzare le politiche dell’emigrazione verso nuovi soggetti, i giovani qualificati residenti all’estero, che possono diventare i più credibili interlocutori per la
Campania e per l’Italia.
Tutto ciò comprendendo che bisogna dire basta alle celebrazioni annuali di emigrati di successo, trascurando le centinaia di migliaia di emigrati che vivono con la pensione italiana o che sono perfettamente integrati tra i ceti marginali delle grandi capitali dell’emigrazione italiana.
Tutto ciò consapevoli che bisogna fare i conti definitivamente con la retorica della vecchia emigrazione e delle valige di cartone, come emerge in tanti film e documentari anche recenti, mentre invece bisogna lavorare per il futuro, avviando forme di cooperazione con le nostre comunità all’estero.
Si tratta ovviamente di accettare la sfida rappresentata dall’elezione di rappresentanti della nostra emigrazione nel Senato e nel Parlamento della Repubblica: una sfida nuova, che impone anch’essa un salto di qualità e che insegna come gli emigrati non chiedano più misure solo assistenziali, quanto piuttosto il riconoscimento pieno dei diritti, una progettualità diffusa, in sintesi l’effettiva realizzazione di una comune appartenenza
all’Italia.

Si tratta di rivedere le politiche regionali verso l’emigrazione, che ci hanno visto assistere impotenti, negli ultimi anni, ad un drastico ridimensionamento
dei fondi stanziati per le comunità all’estero e le associazioni dell’emigrazione:
il caso della Campania dove nel Bilancio 2007 essi sono
stati ridotti a 380 mila Euro è eloquente al riguardo.
Si tratta di suggerire alle istituzioni locali di far rientrare le politiche migratorie nelle politiche di internazionalizzazione dei territori, collegandole
allo sviluppo locale e avviando iniziative di cooperazione decentrata con le comunità all’estero.
Su quali basi poggiano queste nuove politiche? Sulla constatazione che la risorsa emigrazione è significativa per numero e per qualità, sicuramente coinvolgibile in tutti i progetti innovativi. Cioè: cucina, medaglie e canzonette vanno bene per una celebrazione, non per una politica migratoria al passo con i tempi.
La scommessa dei tre progetti Agenti, ben accolta in Regione Campania, è stata una provocazione. Essa fa perno su di una convinzione, documentata nel progetto, allegato al volume: i giovani delle nostre comunità all’estero sono pronti a diventare interlocutori attivi della Campania e
dell’Italia. Hanno studiato, hanno conseguito più lauree e qualifiche professionali, conoscono diverse lingue, sanno usare i linguaggi della società dell’informazione, viaggiano spesso in Italia, leggono, vedono i nostri programmi televisivi, hanno molta buona volontà e credono nell’Italia.
Questo libro ne è una testimonianza. Abbiamo raccolto le loro storie in presa diretta, durante i giorni di svolgimento del corso di formazione, di corsa per far uscire la pubblicazione in tempo per il Seminario finale.
Vogliamo che partano per i loro paesi portando con sé il volume, lo divulghino, interessino altri giovani, formino nuove associazioni e organizzazioni, producano progetti, creino imprese, sviluppino reti -non solo da e verso la Regione- ma anche tra tutte le comunità all’estero.

Le Storie, lasciatemelo dire, sono bellissime. Raccontano vicende poco rappresentate nella letteratura in materia, respirano di sincerità, intrecciano drammi e allegria: in sintesi si rivolgono a tutti noi perché collaboriamo
a valorizzare il protagonismo dei giovani.
Circa mezzo secolo fa il poeta lucano Rocco Scotellaro con passione profetica recitava “Siamo entrati in gioco anche noi con i panni e le scarpe che avevamo”, riferendosi ai contadini del sud , ma anche ai migranti.
Dopo anni di silenzio, o meglio di retorica sul tema, questi giovani ci rappresentano i loro desideri e le loro potenzialità, la loro ricerca di dialogo.
Non senza contraddizioni. Ad esempio: è stata una scelta redazionale quella di lasciare gli errori di italiano nei testi, o anche di far rendere conto il lettore della forte contaminatio linguistica che caratterizza gli scritti . In
alcuni casi , specie nei paesi di cultura anglosassone, si può notare come le storie siano state proposte in inglese, la lingua dominante, indicando così il prevalere di una tendenza in quei paesi all’emarginazione della lingua italiana.

Non sempre però: si legga il bellissimo racconto della psicologa Stefania Bove (Sud Africa), nel quale in un italiano, per larga parte corretto, si pone in chiara evidenza la problematica delle identità, affrontando il tema del rilancio in grande della cultura italiana dentro
i nuovi tempi e nuovi spazi della società multietnica e della globalizzazione.
Il tema identitario è il principale in tutti i racconti, ma affrontato spesso in modo originale e innovativo. Si legga ad esempio la storia di Claudia Kemper. L’ingegnera cilena, di origine campana, ma anche slava e cilena,
viene al Corso Agenti 2, ritorna in Cile, non rassegnata ad un reinserimento- come nulla fosse accaduto. Riparte per l’Italia,vince una borsa di studio all’ENEA di Frascati, fa la tutor nel Corso Agenti 3. Ci dice: oggi sono proiettata a costruire un’identità ricca di esperienze, che possono essere valorizzate e indicare una nuova strada, anche verso l’Italia ai giovani emigrati
di seconda e terza generazione, aiutatemi-aiutateci a praticarla. Non a caso nella foto di copertina del volume, i giovani Agenti 3 si rappresentano con le valige, non di cartone: ci dicono insomma di essere pronti a ripartire per l’Italia, per il mondo, per la Campania, anche per i propri paesi di attuale residenza, ma riconoscendosi in una nuova identità di migranti, con facce e scarpe nuove, decisi a riversare la grande storia dell’emigrazione
italiana nella società dell’innovazione e della conoscenza.

Per concludere.
Nel libro in aggiunta alle Storie sono inseriti 3 contributi, che comunque rientrano a pieno titolo nell’economia del discorso finora svolto.
1. La Ricerca sui delegati ai recenti Congressi dei campani
all’estero è stata realizzata dalla Filef Campania all’inizio del 2006 in preparazione del Congresso regionale dei campani all’estero. L’indicazione principale fornita dalla ricerca è stata quella della necessità di rilanciare l’associazionismo, svecchiando i gruppi dirigenti, spesso rappresentati dalle stesse pur meritevoli persone da oltre 15 anni, inserendo negli stessi
leve di giovani, portatori di nuove istanze, nuovi bisogni e capaci di diverse progettualità.
2. Il progetto Agenti 3 viene riportato integralmente al fine di rispondere a richieste pervenute alla Regione Campania da altre Consulte regionali dell’emigrazione e dallo stesso Ministero per gli italiani all’estero.
La Regione Campania già segnalò, a richiesta del Ministero, il progetto Agenti 2 come esempio di Buona Pratica. E’ forse possibile riproporlo in più realtà regionali, costruendo così una rete più larga e diffusa di
Agenti dell’emigrazione e, quindi, sviluppando il più ampio impatto delle azioni promosse dai nuovi migranti.
3. Il testo dello scrittore Carlo Levi, scritto in occasione della fondazione della Filef nel 1967, vuole ricordare il quarantennale dell’associazione, ma rappresenta anche il pretesto per un discorso.
Come è noto tutte le associazioni dell’emigrazione italiana negli ultimi anni, riconvertendo al passo coi tempi le loro modalità organizzative, si sono trovate ad affrontare grandi problemi di sopravvivenza. Tra queste la
Filef nazionale, che pure ha circa 400 sedi all’estero e ha portato avanti una ridefinizione delle attività puntando decisamente sulla progettualità.
In questo modo, come è possibile rilevare sul sito Filef, l’associazione si è distinta per qualità dei risultati conseguiti e per numero degli emigrati coinvolti. Tuttavia nell’ultima fase del governo Berlusconi, avvicinandosi
la fase elettorale e il voto all’estero, la Filef è stata tagliata da qualsiasi finanziamento a progetti, mettendone in discussione la sua stessa esistenza.
Questa situazione non si è modificata in maniera significativa neppure col nuovo governo. Si rischia di celebrare il quarantennale senza chiare prospettive
per il futuro.
Eppure il sito Filef è visitato ogni mese da circa 30 mila utenti, la casa editrice- la rivista- il bollettino periodico sono punto di riferimento per studiosi,
associazioni di migranti e istituzioni locali, i film e i documentari prodotti negli ultimi anni sono uno strumento di lavoro utile per far conoscere la nuova emigrazione.
Col volume vogliamo rispondere in parte al problema ora sollevato, promuovendo e suggerendo un’iniziativa eccezionale di finanziamento. A nostro parere in tutte le Regioni sarebbe positivo rivolgere un Invito a tutti
i sindaci e rappresentanti di Istituzioni locali per celebrare degnamente il quarantennale. In tale occasione saranno proposte iniziative, Convegni, servizi da attivare sul fronte dell’emigrazione, materiali audiovisivi, forme
di collaborazione nel campo della ricerca e della progettualità.
Riteniamo che in tal modo si possano favorire anche attività che contemporaneamente finanzino l’associazione e mettano le basi per rilanciare le politiche locali dell’emigrazione con nuovi giovani protagonisti.
Per quanto riguarda la Filef Campania faremo la nostra parte in tale direzione.
Ad esempio : nella prossima estate daremo corso al bando della terza edizione del Premio Carlo Levi, di racconti e ricerche dell’emigrazione.
Il partner principale del Premio sarà il comune di Cava dei Tirreni, che si è dimostrato sensibile a tale iniziativa. Abbiamo intenzione, tolte le spese di pubblicazione e i premi, di mettere a disposizione della Filef nazionale la parte restante del finanziamento che sarà stanziato.

http://www.emigrazione-notizie.org/quarantennale_filef/libro_giovani_campani.pdf

 

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EmiNews 2007

 

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