3473 Gli Usa si riarmano in Europa. Putin ferma i trattati sulle armi. La risposta ai missili in Polonia

20070714 15:24:00 redazione-IT

Come premesso il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto di sospensione del trattato Cfe. Si tratta di una risposta alla decisione americana di installare uno scudo missilistico in Polonia e Repubblica Ceca. I russi lo ritengono pericoloso per la loro difesa. Ritorna un clima da guerra fredda. Si sperava che l’incontro bilaterale della scorsa settimana con Bush facesse superare l’empasse ma così non è stato.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che sospende la partecipazione della Russia al Trattato sulle Forze convenzionali in Europa (Cfe). In questo modo la Russia non avrà più limiti alla costruzione di armi convenzionali.

La Russia aveva già annunciato una moratoria sul Trattato accusando i paesi occidentali di non aver ratificato una versione emendata del Patto firmata nel 1999. Putin ha anche accusato i paesi della Nato di aver violato il Trattato sui missili balistici (Abm) con il progetto di scudo spaziale, cioé l’installazione di missili antimissili americani in Polonia e Repubblica Ceca.

La moratoria sul Trattato Cfe era stata annunciata da Putin il 25 aprile scorso. In un’intervista il presidente russo aveva in seguito sostenuto che Mosca ha «applicato in modo scrupoloso» gli accordi sulle forze convenzionali. «Che cosa abbiamo avuto in cambio?», si era chiesto il leader del Cremlino. «L’Europa si sta riempiendo di nuove basi, di nuove truppe, di nuovi radar, di nuovi missili». Nell’intervista, Putin aveva parlato polemicamente di «un disarmo unilaterale».

«Noi abbiamo firmato e ratificato l’accordo sugli armamenti convenzionali in Europa e i nostri partner cosa fanno? Riempiono con nuovi armamenti l’Europa orientale», aveva dichiarato il 31 maggio scorso il presidente russo. «Una nuova base in Bulgaria, un’altra in Romania, un sito per nuovi missili in Polonia e per un radar in Repubblica ceca, cosa dovremmo fare? Non possiamo stare a guardare e rispettare gli accordi in modo unilaterale», aveva sostenuto Putin.

Nessuna soluzione è stata trovata durante la recente conferenza straordinaria dei Paesi aderenti al Cfe, svoltasi a Vienna dal 12 al 15 giugno.

Sottoscritto per la prima volta a Parigi dagli Stati membri dell’Alleanza atlantica e del defunto Patto di Varsavia, l’accordo prevede una riduzione nello spiegamento di carri armati, artiglieria, mezzi blindati, aerei ed elicotteri da combattimento. Sulla base del testo originale, i blocchi politico-militari protagonisti della Guerra fredda si impegnavano a rientrare entro tetti concordati nel giro di cinque anni.

Dopo il crollo sovietico, il testo approvato nel 1990 ha subito varie modifiche. Superata ogni impostazione bipolare, la versione del 1999 fissa quote per ciascun Paese firmatario. Il documento è stato però ratificato solo da Russia, Bielorussia, Ucraina e Kazakistan.

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EmiNews 2007

 

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