3472 Clandestini: Nel dubbio, vanno considerati minori

20070714 14:24:00 redazione-IT

Rendiamo disponibile la circolare Ministero Interno Prot n. 17272/7 del 9 luglio indirizzata ai Prefetti e ai Questori della repubblica avente per oggetto “Identificazione di migranti minorenni.”

Clandestini: Nel dubbio, vanno considerati minori
Se gli esami non accertano l’età, i ragazzi stranieri non possono finire nei Cpt o essere espulsi. Le indicazioni di Amato a tutte le Questure
Fonte: stranieriinitalia.it

Per un ragazzo straniero entrato in Italia irregolarmente, avere più o meno di diciotto anni fa la differenza, dal momento che i minorenni non possono esseri espulsi.

Ma che succede se questo ragazzo non ha documenti e anche gli esami medici fatti per stabilire la sua età non danno un responso certo?
Nel dubbio, secondo le direttive appena impartite dal ministero dell’Interno a tutte le Questure, va considerato un minore, e di conseguenza devono scattare tutte le misure di protezione previste dalla legge.

All’identificazione dei minori minorenni è dedicata una circolare firmata lunedì scorso dal ministro Amato.
"Se il minore è erroneamente identificato come minorenne – scrive il titolare del Viminale – possono essere adottati provvedimenti gravemente lesivi dei suoi diritti, quali l’espulsione, il respingimento o il trattenimento in un Centro di permanenza temporanea o di identificazione". Di qui la necessità di "far ricorso a tutti gli accertamenti" per stabilire l’età.

L’esame più diffuso, in questi casi, è la radiografia del polso, che però ha un margine di errore anche di due anni. Può allora succedere che esca fuori un responso del tipo: il ragazzo ha dai 17 ai 19 anni.

Il Viminale ha scelto quindi con buonsenso una linea garantista. Del resto anche l’Unicef, nel commentare la Convenzione sui diritti dell’infanzia, raccomanda nei casi incerti di trattare la persona come se fosse un bambino, e questo già avviene in ambito penale, dove se permangono dubbi dopo una perizia scatta la presunzione di minore età.

Secondo Amato questo principio, che vuole garantire la tutela dei diritti dei minori, si può applicare anche in materia di immigrazione.

La circolare stabilisce quindi che, fino a quando non vengono fatti gli accertamenti, ai ragazzi stranieri "devono essere comunque applicate le disposizioni relative alla protezione dei minori", e se anche dagli esami arriva un responso dubbio "la minore età deve essere presunta". Si eviterà così che dei minorenni vengano lasciati a se stessi, stipati nei Cpt con gli adulti o in giro per l’Italia con in tasca un foglio di via.

"In questo modo il giovane minorenne viene subito inserito in un percorso di tutela e protezione, riducendo così il rischio che finisca in una rete di sfruttamento. Non parliamo solo di accattonaggio ma anche di sfruttamento della prostituzione" ha sottolineato ieri il sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi. "La solitudine per un minore è insidiosa e, in terra straniera, troppe volte significa sfruttamento. Come nell’isola che non c’è, questi "bimbi sperduti" sopravvivono ma hanno bisogno di qualcuno che stia al loro fianco. Per non rimanere invisibili."

circolare Ministero Interno Prot n. 17272/7 del 9 luglio

* * * * * *

Rassegna stampa:
Ministero dell’Interno
”Minori stranieri non accompagnati: percorsi di protezione e pratiche di integrazione”
Un convegno del ministero dell’Interno, della Solidarietà Sociale e dell’Anci
Fonte Ministero Interno

Il sottosegretario Lucidi: "Il numero dei migranti minori non accompagnati è in continua crescita: un dato che deve essere conosciuto e monitorato".
Una circolare del ministro Amato introduce nuovi criteri per la loro identificazione.

"L’arrivo nel nostro Paese, per terra o per mare, di giovanissimi migranti che in solitudine proseguono un percorso fuori della loro terra, senza la loro famiglia è una questione che vive molto nella società, nelle cronache, per questo è stata affrontata del disegno di legge Amato-Ferrero con specifiche proposte".

Sono le parole del sottosegretario all’Interno con delega all’immigrazione Marcella Lucidi, al convegno ‘Minori stranieri non accompagnati: percorsi di protezione e pratiche di integrazione’, che si tiene oggi a Roma presso il centro incontri "Roma eventi".
Sono i ministeri che hanno curato la stesura del testo del disegno di legge, quello dell’Interno e della Solidarietà Sociale, che hanno deciso di dedicare uno specifico incontro a questo delicato tema, ma la partecipazione del governo, a testimonianza dell’interesse e dell’impegno al riguardo, è molto più ampia e coinvolge il ministero della Giustizia e degli Affari Esteri con la partecipazione, rispettivamente, del sottosegretario Daniela Melchiorre e del ministro plenipotenziario Vincenza Lomonaco.

I minori migranti, ha detto la Lucidi, sono in terra straniera e sono stranieri, entrano senza protezione in una società che dice di proteggere la sua infanzia, riuniscono nella loro condizione tre espressioni che descrivono una forte vulnerabilità: sono minori, stranieri e soli. Oggi esiste un pensiero insidioso che vuole emarginare questi soggetti – ha proseguito il sottosegretario – bandirli da una cultura dell’infanzia che si è invece affermata oltre i confini degli Stati iscrivendo i diritti dell’infanzia tra i diritti umani. E’ una vergognosa ipocrisia che comincia col negare a queste persone la loro età.

Proprio sulla questione della identificazione dei minori migranti, è stata emanata ieri, 9 luglio, una circolare firmata dal ministro Amato e inviata ai questori, che introduce nuovi criteri per accertarne le generalità.
Come spiega il sottosegretario, "in caso d’età incerta per evitare il rischio di adottare erroneamente provvedimenti gravemente lesivi dei diritti dei minori, quali l’espulsione, il respingimento o il trattenimento in un Centro di Permanenza Temporanea, il migrante è sottoposto all’esame per l’accertamento dell’età. L’esame consiste nella misurazione del polso e ha un margine di errore fino a due anni. Ecco perché con questa direttiva introduciamo la presunzione della minore età in caso di perizia incerta.
In tal modo il giovane minorenne viene subito inserito in un percorso di tutela e protezione, riducendo così il rischio che finisca in una rete di sfruttamento. Non parliamo solo di accattonaggio ma anche di sfruttamento della prostituzione".

"La solitudine per un minore – ha ricordato la Lucidi – è insidiosa e, in terra straniera, troppe volte significa sfruttamento. Come nell’isola che non c’è, questi "bimbi sperduti" sopravvivono ma hanno bisogno di qualcuno che stia al loro fianco. Per non rimanere invisibili. E in questo sta uno dei limiti della legge Bossi-Fini. Quella legge non ha frenato l’arrivo dei minori ultraquindicenni ed insieme ha abbassato la soglie di età dei minori che giungono clandestinamente sul nostro territorio. Quella legge ha reso vano per molti minori lo sforzo inclusivo praticato dai comuni che li hanno accolti. Altri, privi di una prospettiva, hanno preferito sparire".

Ma quali sono le cifre del fenomeno? Sono quelle di una continua crescita: nel 2006 sono sbarcati sulle nostre coste 1.335 minorenni, di cui 972 non accompagnati. Nei primi sei mesi di quest’anno gli sbarchi ci hanno consegnato 529 minori di cui 446 arrivati da soli. Nel 2006 sono stati 34 i minori che hanno chiesto asilo. Alla fine di maggio 2007 sono stati 29.
E il rapporto Anci 2006 indica un’alta percentuale (il 53%) di minori stranieri non accompagnati privi di qualunque permesso di soggiorno, condizione che non consente di assegnare loro uno statuto di legalità e di accompagnarli in un percorso di tutela e garanzia di diritti.

Le proposte inserite nel disegno di legge Amato-Ferrero
"Abbiamo molto riflettuto nei mesi scorsi sull’efficacia del sistema previsto dalla vigente normativa in favore dei minori stranieri, – dichiara la Lucidi – con particolare riferimento ai minori stranieri non accompagnati. Da ciò sono nate alcune delle proposte che abbiamo inserito nel disegno di legge Amato-Ferrero":

un apposito Programma nazionale per l’accoglienza e la tutela dei minori stranieri che sostenga finanziariamente l’azione degli enti locali nella presa in carico dei minori stranieri e anche di chi nel frattempo diventa maggiorenne;

la modifica della vigente normativa per rivedere la durata dei progetti di integrazione sociale e civile per i minori stranieri non accompagnati;

la garanzia della conversione, al raggiungimento della maggiore età, del permesso di soggiorno per minore età in permesso di soggiorno per studio, lavoro subordinato o autonomo, accesso al lavoro, solo nel caso in cui non ricorrano le condizioni per il rilascio di un permesso di soggiorno;

l’istituzione di un Piano per il rimpatrio volontario assistito che faciliti il reinserimento del giovane straniero nel paese di origine.

Ma oltre alle proposte presentate nel disegno di legge, sono stati approntati altri strumenti operativi come l’Osservatorio sulla prostituzione e sui fenomeni delittuosi ad essa connessi, e normativi, come la direttiva sui minori stranieri non accompagnati richiedenti Asilo.
L’Osservatorio sulla prostituzione e sui fenomeni delittuosi ad essa connessi.

L’organismo sta svolgendo attività di studio, ricerca ed approfondimento sul sistema di prevenzione e contrasto del fenomeno della prostituzione, al fine di migliorarne l’efficacia e di potenziare le misure di assistenza, protezione e tutela delle vittime.
"Ciò che mi colpisce particolarmente – ha detto la Lucidi – è apprendere che spesso le minori straniere vengono reclutate all’uscita di scuola, nei loro paesi di origine, con la promessa di un lavoro regolare una volta in Italia. La lotta al traffico di minori non può però essere vinta solo con l’impegno delle nostre forze dell’ordine. Serve anche un forte lavoro culturale: è necessario che tutti siano consapevoli che avere un rapporto sessuale con un minore in cambio di soldi è un reato, sia esso un minore italiano che straniero".

La direttiva sui minori stranieri non accompagnati richiedenti Asilo.
L’8 marzo 2007 è diventata operativa, dopo la registrazione alla Corte dei Conti, la Direttiva che rafforza la presa in carico da parte delle istituzioni dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo. La direttiva favorisce la presentazione della richiesta d’asilo e riduce i tempi d’attesa – per il suo affidamento ad un servizio appositamente dedicato – dall’arrivo del minore in Italia fino alla consegna della sua domanda d’asilo da parte del tutore. Obiettivo è evitare che il ragazzo scappi e finisca nella rete dello sfruttamento senza alcuna tutela giuridica ma, soprattutto, che diventi un invisibile.
La direttiva stabilisce che, all’arrivo in frontiera, il minore sia subito affidato al Sistema Nazionale di Protezione per Richiedenti Asilo e non ad una struttura qualsiasi come finora è accaduto.
Il Sistema di Protezione, infatti, oltre ad avere una quota di posti che ogni anno vengono destinati alle categorie vulnerabili, ha competenza e formazione per seguire il minore aiutandolo nella difficile fase di inserimento in un contesto culturale nuovo e diverso.
Inoltre, è stabilito all’articolo 1 che al momento dell’arrivo siano subito date al minore tutte le informazioni necessarie sui suoi diritti e le opportunità legali esistenti. Basta solo che manifesti la volontà di chiedere asilo per far partire la procedura.
Finora il minore straniero non accompagnato, anche se richiedente asilo, veniva affidato dalla Questura all’Ente locale, in attesa che gli venisse nominato un tutore. In principio era accolto, quindi, in un servizio genericamente individuato in base alla disponibilità sul territorio e solo in un secondo momento era inserito nel Sistema di protezione nazionale.
La direttiva contribuisce, quindi, ad individuare percorsi e luoghi di aiuto ai minori stranieri, assicurando che i tempi di intervento in loro favore siano rapidi per fornirgli, così, la tutela di cui hanno bisogno.

E’ forte, infine, il ringraziamento che il sottosegretario fa giungere a tutte le associazioni che hanno attivamente sollecitato il governo con la loro "ostinazione e cocciutaggine: proprio dal confronto con loro sono nate le proposte che abbiamo inserito nel disegno di legge Amato-Ferrero".

_________________

La circolare Ministero Interno Prot n. 17272/7 del 9 luglio

Protn. 17272/7 Roma,
Ai sigg. Prefetti
Loro sedi

Ai sigg. Commissari del governo nelle province autonome di
Trento bolzano

Al sig. Presidente della
Regione autonoma valle d’aosta
Aosta

Ai sigg. Questori
Loro sedi

OGGETTO: Identificazione di migranti minorenni.

La vigente legislazione in materia di immigrazione prevede l’inespellibilità di alcune categorie di soggetti, tra cui i migranti minorenni, ai quali l’ordinamento, anche in esecuzione delle prescrizioni contenute nelle convenzioni internazionali in materia di tutela dei diritti dell’infanzia, riserva un trattamento di particolare favore in considerazione della vulnerabilità della loro condizione.

I migranti minorenni, infatti, sia che vengano rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale sia che siano giunti in Italia attraverso canali regolari, rientrano in una delle categorie protette previste dall’art 19 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modificazioni per le quali è sancito il divieto di espulsione che può essere derogato esclusivamente per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato.

L’esigenza di accertare le generalità degli immigrati, inclusi i minorenni, sprovvisti di documenti, assume, quindi, particolare rilevanza atteso che, se il minore è erroneamente identificato come maggiorenne, possono essere adottati provvedimenti gravemente lesivi dei suoi diritti, quali l’espulsione, il respingimento o il trattenimento in un Centro di permanenza temporanea o di identificazione.

Pertanto, nei casi in cui vi sia incertezza sulla minore età, è necessario far ricorso a tutti gli accertamenti, comunque individuati dalla legislazione in materia, per determinare la minore età, facendo ricorso, in via prioritaria, a strutture sanitarie pubbliche dotate di reparti pediatrici.

Tuttavia, poiché, come è evidenziato dalla prassi, tali accertamenti non forniscono, di regola, risultati esatti, limitandosi ad indicare la fascia d’età compatibile con i risultati ottenuti, può accadere che il margine di errore comprenda al suo interno sia la minore che la maggiore età.
i
Al riguardo, il Comitato sui diritti dell’infanzia dell’Unicef, nell’affermare, al punto 31 del Commento Generale n. 6 del 3.6.2005 alla Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia del 1989, l’importanza prioritaria della valutazione dell’età del minore in modo scientifico, sicuro e rispettoso dell’età, del sesso, dell’integrità fisica e della dignità del minore, raccomanda, nei casi incerti, di "accordare comunque alla persona il beneficio del dubbio, trattandola come se fosse un bambino".

Peraltro, in materia di accertamento dell’età del minore, l’art 8, comma 2, del D.P.R. 22.9.1988, n. 448, recante "Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni", fissa il principio di presunzione della minore età, stabilendo che "qualora, anche dopo la perizia, permangono dubbi sull’età del minore, questa è presunta ad ogni effetto".

Il predetto principio, fondato sul dovere di garantire al minore la più ampia tutela dei diritti, si ritiene possa trovare applicazione in via analogica anche in materia di immigrazione, ogni volta in cui sia necessario procedere all’accertamento della minore età. Pertanto, la minore età deve essere presunta qualora la perizia di accertamento indichi un margine di errore.

Si soggiunge, infine, che fintantoché non siano disponibili i risultati degli accertamenti in argomento, all’immigrato dovranno essere comunque applicate le disposizioni relative alla protezione dei minori.

Nel sottolineare la particolare rilevanza della questione, si invitano le SS.LL., nell’ambito delle rispettive competenze, a dare alla presente circolare la più ampia diffusione ai dipendenti uffici.

IL MINISTRO

http://www.deaweb.org/semplice.bancadati.documenti.leggi.php?id=207&testo=minori

 

3472-clandestini-nel-dubbio-vanno-considerati-minori

4231

EmiNews 2007

 

Visits: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.