3470 IMMIGRAZIONE:Corsi di educazione civica e lingua italiana per immigrati

20070714 14:16:00 redazione-IT

Le precisazioni del ministro Ferrero
Il ministro: ”I corsi già avvengono in varie parti del paese. Si tratta di favorirne la diffusione per cercare in un lasso di tempo breve di fornire a tutti i migranti presenti in Italia i rudimenti della lingua italiana”
(www.redattoresociale.it)

ROMA – In merito all’iniziativa presentata ieri alla moschea di Roma e ripresa dalle agenzie di stampa, lo stesso ministero della Solidarietà sociale ha voluto fare una precisazione circa la notizia così come riportata dalla nostra agenzia.

“Ieri l’agenzia ‘Redattore Sociale’ – afferma una nota -, in riferimento alle iniziative che il Ministero della Solidarietà sociale intende avviare per favorire l’inclusione sociale delle persone immigrate, titolava “Mille corsi per adulti e bambini di origine islamica”. La notizia non è esatta perché in realtà questi corsi saranno rivolti a tutte le comunità dei migranti in Italia e quindi anche agli immigrati musulmani. A tal proposito ritengo opportuno specificare nel dettaglio come stanno le cose”. Il titolo in questione, oggettivamente fuorviante, si riferisce tuttavia alla sola newsletter, spedita quotidianamente dall’Agenzia, ma non anche al lancio, che è stato immediatamente corretto.

Il ministro Ferrero aggiunge poi ulteriori e nuovi particolari in merito all’iniziativa: “Nei mesi scorsi sono stati organizzati presso la moschea di Roma e presso la moschea della Magliana un paio di corsi di lingua italiana e di educazione civica. I corsi sono stati tenuti da insegnanti italiani regolarmente abilitati all’insegnamento. La valutazione dei corsi è stata molto positiva anche per il significato simbolico di apertura di dialogo e abbattimento di barriere che i corsi stessi hanno avuto.

In sede di valutazione dei corsi di cui sopra ho annunciato che nell’ambito dell’utilizzo del Fondo per l’inclusione sociale dei migranti, si prevede la possibilità di finanziare attività di insegnamento della lingua italiana e di educazione civica – come indicato da precise direttive europee – sia nell’ambito delle strutture pubbliche che a cura di associazioni di volontariato. L’ipotesi è quella di contribuire alla copertura di una parte delle spese vive favorendo in tutto il paese il diffondersi di corsi di lingua italiana e di educazione civica indirizzati ai cittadini migranti. Tali corsi già avvengono in varie parti del paese – apripista in questa direzione è stata la Comunità di Sant’Egidio – e si tratta di favorirne la diffusione per cercare in un lasso di tempo breve di fornire a tutti i migranti presenti in Italia i rudimenti della lingua italiana”.

“Ovviamente – conclude – per attribuire questi finanziamenti sarà fatto un regolare bando che fisserà i criteri di ammissione dei progetti, così come accade sempre quando si tratta di utilizzare denaro pubblico. La scelta di valorizzare le strutture del volontariato è data dal valore aggiunto in termini di tessitura sociale e di costruzione di comunità che queste possono dare e dalla necessità di agire rapidamente e in un regime di risorse limitate sul terreno della diffusione della conoscenza della lingua italiana”.

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EmiNews 2007

 

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