3456 IMMIGRAZIONE: 18 associazioni di stranieri per dire ''no'' all'equazione immigrati-sicurezza

20070709 00:03:00 redazione-IT

Si chiama ”Rete Cittadini di Fatto” e per domenica 8 dà appuntamento a stranieri e milanesi al parco Cassini di Milano per incontrarsi e discutere su come arrivare ad una società di convivenza e co-cittadinanza

MILANO – "Siamo un gruppo di cittadini di Milano e provincia che vive nel VOSTRO paese ormai diventato il NOSTRO paese. Siamo un gruppo di persone immigrate che ha deciso di partecipare attivamente e responsabilmente alla vita di questo paese, non solo versando i contributi ma organizzandosi socialmente".

Si presentano così, con gli aggettivi in maiuscolo, i membri della nascente "Rete Cittadini di fatto", un "ombrello" sotto cui si riconoscono 18 realtà associative di immigrati che vivono a Milano e dintorni, ponendosi come "cittadini che affrontano volta per volta i diversi argomenti che riguardano l’ampio universo dell’immigrazione". Si presentano come un "gruppo di esperti nei vari ambiti legati al tema dell’immigrazione (ambito giuridico, sanitario, educativo, economico…) e lavoriamo come operatori e volontari nel territorio confrontandoci quotidianamente con realtà concrete". Un "gruppo misto, di provenienze diverse e con una forte presenza di donne, che si sta impegnando su temi di questo calibro, perché crediamo che l’argomento è serio e va affrontato in maniera coerente, sistemica e umana. Crediamo in questo paese, dove abbiamo scelto di vivere, e lottiamo con coraggio per avere i diritti che ci spettano perché ci sentiamo profondamente cittadini (indipendentemente dal riconoscimento giuridico formale dello Stato) e perché siamo convinti che senza il nostro contributo da protagonisti non ci potrà essere un’Italia migliore".

Per questo hanno deciso di impegnarsi, a cominciare dalla prossima domenica, 8 luglio, quando si incontreranno alle 15 al Parco Cassini di Milano per discutere di immigrazione e sicurezza. "Purtroppo abbiamo notato ultimamente in Italia e nella città cosmopolita di Milano che le aggressioni verbali e fisiche nei confronti della popolazione immigrata indistintamente aumentano drasticamente. Aumenta proporzionalmente anche la manipolazione psicologica sui cittadini italiani che oggi ci temono associandoci in maniera semplicistica e irreversibile a delinquenti. Gli psicologi sociali chiamano questa deformazione della percezione, così come quella di attribuire alle minoranze un tasso di criminalità più alto, ‘correlazione illusoria’. Siamo consapevoli della esistenza della delinquenza e vogliamo contrastarla esattamente come voi -spiegano-. Ma delinquenza non può e non deve essere sinonimo di immigrati. Diverso non è sinonimo di pericoloso. In Italia, siamo 2.670.524 cittadini stranieri (dati Istat, gennaio 2006) e la maggioranza di noi è inserita nella società a tal punto da essere spesso invisibile o ‘normale’, o erroneamente giudicata ‘una eccezione’. Ma basta che uno di noi ‘sbagli’ per essere immediatamente criminalizzati tutti. Diamo convinti che l’unica strada per costruire una società dove tutti possano avere uguali diritti ma anche uguali responsabilità, una società di convivenza e co-cittadinanza è quella del dialogo, un dialogo tra tutti i protagonisti, che deve essere pensato e agito in base al rispetto e che deve vedere come soggetti i diretti interessati. Noi continueremo a impegnarci seriamente a portare avanti le nostre riflessioni, proposte e azioni per migliorare la convivenza tra i cittadini. Da parte vostra chiediamo un ascolto affinché cerchiate di immedesimarvi per un minuto nell’altro, senza dovervi difendere di fronte alla diversità, affinché quella vostra memoria storica non rimanga nel nulla".

"L’azione di domenica è stata organizzata per dire agli immigrati: vogliamo starvi vicino, capire cosa sta succedendo e dire che c’è gente organizzata che ha voglia di discutere e di dialogare perché non siamo di passaggio e anche noi siamo cittadini di questa città e di questa Italia -dice Modou Gueye, attore senegalese e rappresentante dell’associazione Sunugal. L’incontro è aperto a tutti, ma l’importante è che non ci sia la bandiera dell’assistenzialismo: bisogna lavorare con gli immigrati, non per gli immigrati". Anche gli italiani sono, quindi, benvenuti, con l’obiettivo di "fare qualche passo in avanti nella costruzione di dialogo e convivenza tra cittadini immigrati e italiani". Il tentativo è quello di "invitare più gente possibile -continua Gueye-: con questa repressione sui luoghi d’incontro molti immigrati hanno paura di sedersi ovunque. E’ una cosa vergognosa quando l’amministrazione non sta facendo niente per la socializzazione né per i giovani né per gli anziani. Non so perché andiamo a prendere i modelli altrove quando la nostra società si è sempre basata su un modello associativo di un altro tipo e soprattutto quando questo era valido. Un modello come quello che ho visto a Cosenza, dove la gente sta seduta fuori, al parco e sulle panchine. Mi piacerebbe che un giorno la cittadinanza, quella che ha voglia di vivere gli spazi e i luoghi della città in modo naturale, si svegliasse e dicesse: voglio vivere in questa città e in tutti i suoi luoghi".

Intanto, il vice sindaco Riccardo De Corato ha comunicato che, proprio a partire da domenica 8 luglio saranno potenziati e intensificati i controlli nelle aree verdi cittadine, di recente teatro di scontri e aggressioni definiti ‘intollerabili’. "I vigili già impegnati nell’Operazione Verde sicuro avranno il supporto delle Forze dell"ordine, Polizia di Stato e Carabinieri, con un presidio fisso dalle ore 13 alle ore 24 -ha detto De Corato-. In particolare, opereranno 10 Carabinieri al Parco Trenno e 10 poliziotti al Parco Galli. Il Parco Cassinis sarà sorvegliato da 10 vigili e 10 poliziotti. Inoltre, 10 agenti della Polizia Municipale si muoveranno sulla base delle necessità”. Un potenziamento "che nasce dalla volontà di dare un forte segnale di legalità -ha detto il vicesindaco-, confermando che a Milano zone franche non sono più tollerate. I parchi devono essere restituiti ai fruitori, ovvero a tutti i cittadini che desiderano utilizzare gli spazi verdi nel pieno rispetto delle regole di convivenza civile. Dunque anche a tutti gli immigrati che nelle aree verdi riconoscono punti di aggregazione sociale, senza arrecare danno e disagi agli altri fruitori, perchè rispettosi della legalità. Ne è prova la lettera di solidarietà ai vigili feriti al Parco Cassinis, che mi ha inviato il Centro di integrazione in rappresentanza della comunità peruviana, nella quale si esprime un forte distacco dalla violenza aggressiva esplosa ai danni degli agenti e una severa condanna alla condotta irresponsabile di un gruppo di persone che hanno causato un danno irreparabile alla comunità”. Per la Rete Cittadini di fatto, l’appuntamento è fissato per domenica 8 luglio alle ore 15 alla fermata della metropolitana gialla di Porto di Mare a Milano, per poi spostarsi al parco Cassini (Parco delle rose). Info: cittadinidifatto@gmail.com (ar)

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EmiNews 2007

 

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