3488 DESAPARECIDOS IN ARGENTINA:La Corte Suprema argentina annulla l’indulto agli ex-gerarchi

20070717 16:46:00 redazione-IT

Le Madres de Plaza de Mayo: “Un atto di giustizia”. Il ministro Nilda Garré, “Cade l’ultimo baluardo di impunità in Argentina”

BUENOS AIRES – “Un atto di giustizia”: così le ‘Madres de Plaza de Mayo’ hanno giudicato la decisione della Corte Suprema argentina di annullare per “incostituzionalità” – con quattro voti su sei – l’indulto n°1002/89 concesso nel 1989 dall’allora presidente Carlos Menem al generale a riposo Santiago Omar Riveros e ad altri ex gerarchi dell’ultima dittatura (1976-’83) accusati di violazioni dei diritti umani; una decisione che apre la strada alla revoca dei benefici di legge di cui hanno goduto anche agli ex-generali Jorge Videla, Emilio Massera, Leopoldo Galtieri, Cristino Nicolaides e Juan Bautista Sasiain.

“Il verdetto costituisce un vero atto di giustizia che consente di ribadire la strada necessaria da percorrere per ottenere il processo e le sanzioni dei responsabili dei crimini della dittatura. Finisce di abbattere il muro di impunità imposto dal ‘menemismo’ per favorire i repressori e nascondere il passato con l’oblìo” si legge in una nota delle ‘Madres’.

“L’importante – ha fatto eco loro il presidente della Lega argentina dei diritti umani, Rodolfo Yanzón – è che si rimuova un ostacolo in più tra i tanti che abbiamo avuto per anni. Ora la corte dovrà pronunciarsi anche su altri indulti ai membri delle giunte militari”.

Per il ministro della Difesa, Nilda Garré, “con questa sentenza cade l’ultimo baluardo di impunità in Argentina”.

Secondo il giudice della Corte Suprema Eugenio Zaffaroni – che ha votato a favore della misura insieme ai colleghi Ricardo Lorenzetti, Juan Carlos Maqueda e Elena Highton – “non restano ormai più ostacoli legali per procedere nelle cause per crimini contro l’umanità comessi durante la dittatura”; per Zaffaroni, “non si sarebbe mai dovuta dichiarare un’amnistia per i repressori”.

Con la decisione del massimo tribunale argentino si chiude un iter giuridico avviato nel 2004 – grazie al forte impulso del presidente Néstor Kirchner – con cui la Corte Suprema ha dapprima dichiarato imprescrittibili i crimini contro l’umanità, per poi procedere alla cancellazione delle cosiddette ‘leggi del perdono’ approvate dal presidente Raúl Alfonsín (1983-‘89) – conosciute come ‘Obbedienza Dovuta’ e ‘Punto Finale’ – ratificata nel 2005 dal Parlamento; da allora sono stati riaperti 950 processi contro altrettanti ex-militari e riavviate inchieste su casi di tortura, sequestri e omicidi avvenuti in 498 centri di detenzione clandestini del regime.

(fb-Misna/Eminotizie)

www.misna.it

 

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EmiNews 2007

 

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