3486 IMMIGRAZIONE: Il Veneto scopre il modello francese con il 'patto di accoglienza e di integrazione'

20070717 16:07:00 redazione-IT

Un impegno formale reciproco tra la società ospitante e lo straniero, che accetta regole di convivenza, valori e leggi. De Bona: ”Strumento nuovo e qualificante”. Approvato il piano triennale regionale

PADOVA – È stato approvato dal consiglio regionale veneto il piano triennale 2007/2009 di interventi e iniziative nel settore dell’immigrazione. Tra le novità maggiormente significative, l’introduzione nel Veneto del patto di accoglienza e di integrazione per gli immigrati sulla scorta del modello francese.

L’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona definisce il piano “uno strumento nuovo e qualificante”, ma sottolinea anche che “le risorse che la comunità veneta mette a disposizione sono rivolte a cittadini immigrati regolari, perchè quelli irregolari non dovrebbero esserci”. Il piano prevede, in sostanza, un impegno formale reciproco tra la società ospitante e l’immigrato, che ne accetta le regole di convivenza, i valori e le leggi: l’obiettivo è di “affermare il valore dell’integrazione e produrre ricadute positive su tutta la comunità”. Inoltre il documento comprende un programma regionale di edilizia sociale a beneficio delle fasce deboli della popolazione – tanto veneta quanto immigrata -, sostiene l’inserimento dei minori e prevede iniziative per le donne e la mediazione culturale. Sono contemplati inoltre interventi relativi all’inserimento lavorativo, all’alloggio, all’integrazione sociale e scolastica, all’informazione, al dialogo tra le culture e, infine, alla formazione.

L’attività di pianificazione delle attività future in materia di immigrazione è un’operazione fondamentale per una regione come il Veneto, che è seconda solo alla Lombardia per presenza del fenomeno migratorio. Alla fine del 2005 si contavano oltre 320mila immigrati regolari, con un aumento di circa 33mila unità rispetto al 2005. A seguito delle regolarizzazioni del 2006 questo numero è salito fino a superare le 400mila unità. L’assessore De Bona ha avuto modo di sottolineare che il piano ha ottenuto il parere favorevole degli imprenditori e delle associazioni di categoria del Veneto, delle organizzazioni sindacali, dei comuni, delle province e di tutte le associazioni del volontariato regionale. “Quando discuteremo il nuovo disegno di legge in materia di immigrazione – ha concluso – che dovrà portare al superamento della legge attuale, in vigore da 17 anni quando c’erano 20 mila cittadini extracomunitari nel Veneto, avremo la possibilità di approfondire le motivazioni che ci hanno portato a presentare questo piano che ha la metà delle risorse del piano triennale precedente. La Regione sta facendo rete con tutte le altre amministrazioni locali, che aggiungono anche delle risorse proprie, perché abbiamo avuto un calo da parte dello Stato centrale degli interventi a favore della comunità immigrata. Io spero che dallo Stato arrivino almeno risorse adeguate”.

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EmiNews 2007

 

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