3485 PADOVA: Svuotata l’ultima palazzina di via Anelli

20070717 16:01:00 redazione-IT

Ferrero: ”Così si superano i ghetti”

Padova, completato il trasloco dei residenti del complesso Serenissima. Un anno fa le polemiche per la costruzione del muro ”anti-criminalità”. Il sindaco Zanonato: ”Ma non era colpa di chi abitava qui”

PADOVA – L’ultimo atto della vicenda di via Anelli: è stata chiusa questa mattina l’ultima palazzina del complesso Serenissima. È passato poco meno di un anno da quando i riflettori si accesero sulla città di Padova, rendendo caldo il dibattito in materia di immigrazione:

nell’agosto del 2006 il muro lungo ottanta metri e alto tre, costruito per contenere la criminalità all’interno del complesso abitativo, aveva raccolto applausi e fischi. Originariamente costruito negli anni sessanta per ospitare gli studenti dell’ateneo patavino, il complesso abitativo era diventato con il passare degli anni scenario di risse, immigrazione clandestina, traffici di droga, prostituzione. Oggi la vicenda si è chiusa, alla presenza del ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero.

“L’esperienza di Padova è da prendere ad esempio perché dimostra che i ghetti possono essere superati – ha detto il ministro – e le persone integrate nel territorio grazie a politiche coraggiose e al lavoro prezioso dei servizi sociali e dei mediatori culturali. Questa esperienza smentisce meglio di qualunque discorso le posizioni oltranziste di coloro che aspettano solo che tutto degradi e marcisca per poi soffiare sul fuoco della demagogia e del populismo”.

Quello di oggi è stato il sesto trasloco da via Anelli in due anni e mezzo. Questo lasso di tempo è stato dovuto, a detta del sindaco di Padova Flavio Zanonato, al fatto che non c’era disponibilità sufficiente di alloggi: “Il Comune ha dovuto provvedere a trovare le soluzioni abitative, senza dimenticare che non solo gli abitanti di via Anelli manifestavano problematiche relative alla casa”.

L’ormai celebre via Anelli sorge in un’area centrale della città, dove importanti arterie stradali si incontrano e il traffico è sempre sostenuto. Il complesso Serenissima con i suoi muri dipinti di verde, le antenne satellitari a ogni balcone e i residenti quasi esclusivamente immigrati ha una lunga storia alle spalle. La ripercorre Zanonato: “Negli anni Sessanta vennero costruite queste sei palazzine da quattro piani, di 270 mini appartamenti da 28 o al massimo 32 metri quadri. Questo complesso, nelle intenzioni dei costruttori, avrebbe dovuto ospitare gli studenti frequentanti l’università di Padova. Ma nel corso degli anni si iniziarono a manifestare degrado e criminalità. Negli anni Novanta arrivarono gli immigrati”. Una cosa però Zanonato tiene a precisare: “La criminalità non era esercitata dai residenti delle palazzine. Purtroppo il complesso così come è strutturato garantiva agli spacciatori che operavano nell’area di nascondersi agevolmente dalle forze dell’ordine. Divenne quindi una sorta di rifugio”.

Adesso che tutto è rimasto vuoto si tratta di capire cosa diventerà il complesso Serenissima: “Gli edifici sono in parte di proprietà comunale, in parte di privati che chiedevano anche 500 euro di affitto. C’è un progetto di riqualificazione urbana ma dobbiamo trovare un’intesa con i proprietari”. (gig)

 

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EmiNews 2007

 

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