20070717 15:51:00 redazione-IT
Il primo numero del mensile cartaceodi Peacereporter riporta la denuncia nel servizio di copertina. Dopo aver
riportato le cifre dell’esplosione della coltivazione
dell’oppio in Afghanistan l’articolo, firmato da Enrico Piovesana, dà voce ad alcuni coltivatori afghani, che si sono visti il loro raccolto requisito dal governo nell’ambito del programma antidroga governativo.
"Per quale ragione il governo decide di distruggere i
campi di papavero proprio in coincidenza con il raccolto? Perché aspetta che i papaveri siano pronti?
Se lo scopo fosse veramente quello di distruggere i raccolti, il governo potrebbe mandare le ruspe prima,
quando i papaveri sono ancora bassi. Invece aspetta la
maturazione delle piante per raccoglierle, non per distruggerle!"
"Vedete quei camion laggiù? Sono quelli sui quali il
governo caricherà i papaveri tagliati dalle ruspe, per
poi portarli a Kabul dove tutto dovrebbe essere bruciato in grandi falò. Ma li avete mai visti questi falò? … La verità è che l’oppio viene portato nelle raffinerie del governo, trasformato in eroina e poi smerciato all’estero. Altro che campagna antidroga!"
Viene poi data voce ad un esperto di economia che
afferma: "In Afghanistan non c’è petrolio, ma c’è l’oppio. Nel 2000 i talebani, per ottenere il riconoscimento della
comunità internazionale, avevano smesso di coltivarlo,
destabilizzando e rischiando di mettere in crisi il terzo mercato più redditizio del pianeta dopo quello del petrolio e delle armi: quello della droga. Ora tutto è tornato a posto"
L’articolo, in formato PDF, è disponibile su http://www.peacereporter.net/upload/documenti/DEFINITIVO_web.pdf
http://www.peacereporter.net/upload/documenti/DEFINITIVO_web.pdf
3484-peace-reporter-il-governo-afgano-e-il-maggior-trafficante-di-eroina-al-mondo
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EmiNews 2007
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