3476 A destra si riflette sulla modifica del voto all'estero. Ferretti: rischi evidenti.

20070717 13:20:00 redazione-IT

L’ORA DEI DILETTANTI: Possibile che noi del centrodestra siamo più ingenui, meno furbi e meno professionali di quelli di sinistra quando si tratta di elezioni all’estero? Smettiamola di farci del male

Gian Luigi Ferretti (da l’Italiano)

ROMA – Pare che nessuno nel centrodestra si sia preso la briga di fare due conti elementari. Si sarebbe accorto che, con questa legge elettorale e malgrado brogli veri o presunti, il centrodestra, fuori dei confini d’Italia,ha preso più voti del centrosinistra. Se noi fossimo stati meno ingenui e meno pressapochisti, avremmo trasformato questa situazione nella conquista della maggioranza dei parlamentari.

Invece no, siamo andati alle elezioni come all’ora del dilettante.
Ci sarà pure un momento in cui ci fermeremo a riflettere e a ragionare. Possibile che a sinistra siano più intelligenti, più furbi, più professionali? State pur certi che loro i conti li hanno fatti e sanno che la prossima volta, se si voterà ancora all’estero e se si voterà con l’attuale legge, la vittoria del centrodestra unito è sicura come il sorgere del sole la mattina.
Ma chi si arroventa il cervello per cercare di cambiare l’attuale legge? Noi. Chi propone le soluzioni più strampalate, pur di cambiare? Noi.
Voto nei Consolati, nelle scuole, nelle associazioni. Bravi fessacchiotti, come se quelli di sinistra, con i patronati e tutto il resto, non avessero maggior capacità organizzativa. Finirebbe che mentre noi riusciremmo ad accompagnare il bicicletta due o tre amici a votare, gli altri rie.pirebbero pullman su pullman
Prendete questa vicenda del famoso video, che puzza sempre più di falso.
Invece di chiederci perché uscisse proprio ora, a freddo, 15 mesi dopo le elezioni, ci siamo tuffati nella trappola.
Ormai è chiaroche è in atto una manovra per farla finita una volta per tutte con questo maledetto voto all’estero, che nessuno voleva, ma che quel testone di Tremaglia è riuscito, Dio sa come, a far passare.
E allora si fa passare l’immagine di un voto degli italiani all’estero come un “gigantesco pasticcio”, così lo definisce il libro “Nel segreto dell’urna” pubblicato da Utet.
Poi si fanno avanti gli “esperti”. Ecco il sociologo Luca Ricolfi, il politologo Paolo Feltrin, l’analista di sondaggi Paolo Natale rimestare nelle disfunzioni per arrivare alla brillante conclusione: “meglio far votare in Italia i residenti all’estero, garantendo loro rimborsi per il viaggio”. Cioè ritornare esattamente al punto prima della legge Tremaglia.
Infine toccherà ai politici. Anzi si sono già messi in moto. Il ministro Chiti ha fatto sapere che, d’intesa con i ministri Amato e D’Alema, “avvierà un’iniziativa volta alla riforma del regolamento concernente il voto degli italiani all’estero, prendendo anche spunto dai severi rilievi a suo tempo formulati dal Consiglio di Stato su questo provvedimento". L’iniziativa del ministro Chiti "non esclude, ove ciò dovesse rivelarsi necessario, la presentazione di un disegno di legge di riforma della legge n.459 del 2001”.
Capita l’antifona, amici del centrodestra? O vogliamo continuare a farci del male?

 

3476-a-destra-si-riflette-sulla-modifica-del-voto-allestero-ferretti-rischi-evidenti

4235

EmiNews 2007

 

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.