3532 COMUNICATO STAMPA DELLA FIEI SUL CASO PPTIE-ITNETS

20070731 18:15:00 redazione-IT

[b]COMUNICATO STAMPA FIEI[/b]

Gli interventi che si susseguono sulla stampa sul caso Cif-Oil e sui programmi PPTIE ed ITNETS, rendono conto di una gestione anomala e preoccupante di un progetto ideato e proposto al MAE dalle organizzazioni dell’emigrazione per far fronte alle necessità formative e di occupazione degli italiani in Europa, le quali sono state ignorate ed escluse totalmente dai successivi interventi.
Interventi che hanno deviato dalle ipotesi iniziali discusse per anni con le associazioni dell’emigrazione, consentendo ad esempio il dirottamento di consistenti fondi per l’organizzazione di eventi e ricevimenti per la realizzazione di partenariati, il cui esito e la cui efficacia sono in grande parte ignoti ai più.

Le indagini in corso gettano una luce inquietante sul modo in cui si è proceduto e, per quanto sia necessario attendere il normale corso della giustizia, c’è un dato di natura politica che non può essere eluso: quando vengono a mancare gli elementi di partecipazione attiva e trasparente delle organizzazioni di rappresentanza sociale e di servizio dei cittadini, – in questo caso le organizzazioni associative e di servizio degli emigrati italiani, oltre al CGIE che per legge deve esprimere un parere obbligatorio – nella definizione di azioni e programmi ad essi destinati, c’è sempre il rischio di sbagliare e di non cogliere gli obiettivi utili alla collettività.

Siccome è in discussione il rifinanziamento dei programmi PPTIE ed ITNETS, è indispensabile attivare i momenti di partecipazione formali (CGIE) e quelli di una partecipazione di competenza e di merito con le associazioni, gli enti di formazione ed orientamento al lavoro e alla creazione di impresa, oltre alla rete delle camere di commercio all’estero (le uniche ad oggi coinvolte, ma che costituiscono un ambito specifico e limitato di aggregazione).

Solo da una discussione aperta sugli obiettivi e le modalità per il loro raggiungimento, che miri a strutturare una rete paritaria e collaborativa tra le rappresentanze sociali e di servizio e le istituzioni possono essere evitati errori e ambiguità.

Lo stesso approccio è dovuto anche per altre importanti azioni destinate a – o che coinvolgano – le collettività italiane nel mondo, siano esse a titolarità del MAE, o del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale o di altri dicasteri, come da tempo dovrebbe essere prassi consolidata e come è stato fatto utilmente, dopo anni di latitanza, per il nuovo Bando di Formazione Professionale del Min-Lavoro.

Non si tratta di sminuire la valenza di altri attori istituzionali o privati, si tratta di valorizzare al meglio le conoscenze e le competenze che l’emigrazione italiana nel mondo ha saputo costruire in decenni di impegno e di lavoro, competenze e saperi che sono unici e che non possono essere, come è già avvenuto in molteplici occasioni, utilizzate strumentalmente per interessi di altra natura.

C’è infine un altro elemento di valutazione che non può essere ignorato: nel dibattito intorno al rinnovamento e al consolidamento delle strutture di rappresentanza e di servizio dell’emigrazione italiana si avverte la grave difficoltà derivante dal continuo assottigliarsi delle risorse finanziarie; non è giustificabile in alcun modo che fondi destinati alle collettività emigrate siano poi impegnate senza discussione alcuna per misure che non siano state richieste o discusse con le collettività stesse e con le proprie rappresentanze.

La FIEI respinge questo "approccio coloniale e strumentale" che spesso viene utilizzato da più parti e che va oggettivamente contro tutto ciò che è acquisito da anni intorno all’importanza della risorsa emigrazione.

La FIEI richiama quindi l’associazionismo, i Comites, il CGIE ad una maggiore vigilanza ed attenzione su tali fatti ed invita i parlamentari eletti all’estero e il Viceministro Danieli a farsi interprete di tale urgenza."

Segreteria FIEI
31 Luglio 2007

 

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EmiNews 2007

 

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