3550 Don Gelmini indagato dalla procura di Terni per abusi sessuali

20070803 10:34:00 redazione-IT

(da l’Unità)
nella foto: Berlusconi e don Gelmini

Don Gelmini, il fondatore della Comunità Incontro, è indagato dalla procura di Terni con l’accusa di abusi sessuali. Ad accusarlo – secondo quanto riporta La Stampa – alcuni ex ospiti delle strutture della comunità ad Amelia. L’indagine, sottolinea il quotidiano, è in corso da oltre sei mesi e i magistrati hanno ascoltato diversi testimoni con l’obiettivo di ricostruire la vicenda. Le dichiarazioni di accusa sarebbero abbastanza concordanti: pagine e pagine di verbali in cui gli ex ospiti – giovani che hanno avuto o hanno tuttora a che fare con la droga, qualcuno anche scivolato nella delinquenza – ripeterebbero sempre gli stessi racconti.I pm hanno anche già sentito il diretto interessato in un «lungo e drammatico interrogatorio».

Ma sulle indagini le bocche in procura sono più che cucite. Per vari motivi, spiega il quotidiano torinese. Primo poiché «il sacerdote è un eroe per il centrodestra, un’icona, un punto di riferimento per Berlusconi, Casini, Fini e tanti altri. Secondo perché si tocca un mostro sacro per tante famiglie italiane, un campione della lotta alla droga..». Terzo giacché gli accusatori sono giovani che hanno avuto o hanno tutt’ora a che fare con le droghe, «insomma sono testimoni non propriamente granitici» scrive La Stampa.

«È una notizia che ci lascia angosciati per la ferita che provoca in un sant’uomo come don Pierino e costernati per un certo uso mediatico e per il modo con cui tutto questo è avvenuto ed uscito, devo dire con una singolare scelta di tempi». È quanto dice il professor Alessandro Meluzzi, lo psichiatra e portavoce di Don Pierino Gelmini. «Questa è una inchiesta aperta da molto tempo – sottolinea Meluzzi, che da anni collabora con la Comunità insieme alla moglie – nè mi risulta che ci siano notizie di ieri, di oggi, di domani, così immediate che giustifichino un titolone sulla prima pagina di un grande quotidiano in una vicenda che ha in sè, come dalle stesse ammissioni dei magistrati, tutti gli elementi per essere oggetto di una attenzione delicatissima, delicatezza che è legata non solo e non tanto alla persona di don Gelmini che come tutti i cristiani e come tutti i pastori è pronto a portare la croce del Golgota insieme a coloro che vogliono aiutarlo a portarla, ma anche per il pericolo che induce in migliaia di giovani che sono ospiti in questo momento nelle comunità Incontro di tutto il mondo».

Il portavoce del fondatore delle Comunità Incontro, 287 nel mondo, dal Brasile alla Bolivia fino a Gerusalemme, specifica che Don Pierino è stato sentito diverse settimane fa in Procura a Terni, dove si è presentato con il proprio legale (ad assisterlo gli avvocati Franco Coppi e Frezza di Terni). «Le vittime principali di questa vicenda sono proprio i tanti giovani – aggiunge il professore – che stanno faticosamente compiendo un cammino di resurrezione e di riscatto e che rischiano di essere colpiti in un momento di estrema delicatezza». In questo senso, dice Meluzzi, la nostra preoccupazione è rivolta non solo e non tanto al martirio di un uomo di 82 anni che ha dedicato la sua intera vita al servizio di Dio e dell’uomo, ma alle migliaia di giovani che in questo momento vedono messo a rischio il loro cammino, il loro riscatto, la loro salvezza«. Specificando »se necessario io sarò consulente della difesà, lo psichiatra ha concluso: «credo che la Comunità Incontro di don Pierino non abbia nulla da temere».

Il centro-destra senza conoscere anocora l’indagine parte all’attacco. O meglio: alla difesa. «Caro Don Gelmini un motivo in più nella strada per la tua santità»: questo il testo di un telegramma che Daniela Santanchè ha inviato a Don Gelmini indagato dalla Procura di Terni. «Sono migliaia i ragazzi e le loro famiglie che potrebbero testimoniare l’operato di Don Gelmini che ha salvato tanti giovani», sottolinea la parlamentare.

Sotto gli artigli del capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè ci capitano anche i giornalisti de La Stampa che semplicemente riportavano la notizia. «L’esistenza di Don Gelmini è da sempre dedicata alla cristallina sequela di Cristo, perciò sempre pronta all’aiuto di coloro che sono in difficoltà. Solo un giornalismo d’accatto può tentare di infangare la storia e le opere di un uomo che ha fatto della generosità e del servizio la propria regola di vita». «È indegna la congiura mediatica contro don Pierino Gelmini» – tuona il segretario della Dca Gianfranco Rotondi – «la stampa italiana – sottolinea – persegue una crociata volta a trasformare gli eroi positivi della lotta alla droga in mostri. Sullo sfondo resta un progetto di scristianizzazione del Paese. Tutti sanno due cose: i drogati farneticano e se la prendono con chi li cura. Condizione per recuperare un drogato è ignorare le sue farneticazioni, restargli vicino e non diventarne complici. Oggi i complici dei mercanti di morte sono quelli che puntano le loro penne nel costato di don Gelmini».
Controcorrente l’opinione di Vladimir Luxuria, deputato di Rifondazione Comunista. «Non sono un magistrato, e quindi non entro nel merito dell’indagine. Invito solo le persone a non assolvere una persona indagata per reati così gravi solo perchè è un sacerdote». Luxuria tiene a sottolineare che «il problema delle violenze sessuali è molto grave, e devo dire che quando coinvolge chi riveste un ruolo di guida spirituale è ancora più grave, perchè il sacerdote incute soggezione e alcune persone possono esserne più facilmente vittime. Il mio invito – conclude Luxuria – è di non fare assoluzioni preventive».

 

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EmiNews 2007

 

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