3566 Sei italiani uccisi in Germania: Una strage targata 'ndrangheta'

20070816 12:03:00 redazione-IT

Nomi collegati alla faida di San Luca

Sei italiani morti poco distante dalla stazione ferroviaria di Duisburg nel nord ovest della Germania. Sei giovani tra i 17 e i 39 anni, tutti di origini calabresi. Sono stati uccisi con uno, due colpi di arma da fuoco alla testa. Per terra la polizia tedesca ha trovato settanta bossoli, una carneficina. Solo uno era ancora in vita quando la polizia tedesca li ha ritrovati in due auto parcheggiate vicino al piazzale della stazione, ma anche quest’ultimo è morto di lì a poco durante il tragitto in ospedale.

Da subito gli inquirenti hanno pensato a una strage legata alla ‘ndrangheta, le cui ramificazioni finanziarie in Germania erano già state segnalate dall’Interpol. Infatti ai primi accertamenti tutto lascia pensare che si sia trattato dell’ennesimo episodio della "faida di San Luca", una guerra di mafia, anzi di ‘ndrangheta, che insanguina l’Aspromonte da un quindicennio, da un tragico carnevale del 1991 quando una donna appartenente a una cosca fu uccisa per errore dalla famiglia rivale. Anche i sei uccisi in Germania a Ferragosto sono collegati alla famiglia Strangio-Nirta, a quanto pare. In perenne guerra, economica e mafiosa, con la famiglia Pelle-Vottari.

I sei uccisi in Germania in base alla ricostruzione ancora non conclusa stavano festeggiando il diciottesimo compleanno di uno di loro, Tommaso. Tre dei morti erano residenti in Germania da tempo, altri tre invece erano arrivati solo di recente. Alle 2 e mezzo di notte un commano, forse arrivato dalla Calabria apposta per l’esecuzione, li ha sorpresi a bordo di due auto parcheggiate a poca distanza davanti alla pizzeria della festa. Un colpo alla nuca, pochi secondi per un’esecuzione plurima a freddo.

Secondo la testimonianza di una donna che ha udito i colpi per strada e visto fuggire due uomini, i sei non hanno avuto il tempo di accennare alcuna reazione. Del resto, i cadaveri sono stati trovati disarmati. C’è però anche un filmato, ripreso da una telecamera esterna a un vicino edificio pubblico, in cui sarebbe rimasta impressa tutta la scena del pluriomicidio.

A Roma si è svolto il tradizionale vertice sulla sicurezza di Ferragosto al Viminale, monopolizzato quest’anno dal fatto di sangue in Germania. Il ministro dell’Interno Giuliano Amato ha ricordato come ora è necessario anche evitare che altro sangue, altre vendette, si aggiungano in Calabria come strascico della carneficina di Duisburg. La Germania è molto scossa, non avendo mai vissuto stragi così efferate.
«È una novità assoluta il fatto che i conti vengano regolati all’estero». Così il superprocuratore antimafia Piero Grasso ha commentato ai microfoni di Sky Tg24 la strage di Duisburg.

Le vittime della strage, ha spiegato Grasso, «probabilmente erano andate via per evitare le conseguenze» della faida di San Luca, «ma sono state raggiunte anche lì». Una faida, ha commentato il superprocuratore, che colpisce ormai le generazioni in una maniera indiscriminata: «una barbarie che si dovrebbe cercare di far finire».

Sul fronte delle indagini, il magistrato ha anche sottolineato l’ottima collaborazione che c’è con la Bka tedesca, attraverso uno scambio di conoscenze e di dati.

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Si temono ritorsioni in Calabria: posti di blocco a San Luca

Rientro forzato dalle ferie per i vertici delle forze dell’ordine a Reggio Calabria. È quanto è stato deciso per consentire il massimo impegno da parte di tutti gli investigatori nelle indagini sulla strage di Duisburg, in Germania, collegata alla faida di San Luca.

I dirigenti degli uffici della Polizia di Stato impegnati nell’attività investigativa, con in testa la Squadra mobile di Reggio Calabria ed il Commissariato di Siderno, e gli ufficiali del Comando provinciale dei carabinieri e delle Compagnie dislocate nella Locride sono tutti rientrati dal periodo di riposo che alcuni, tra l’altro, avevano appena cominciato. Un impegno corale e massiccio che consentirà la massima efficacia e concretezza nello svolgimento delle indagini sulla strage in Germania. Un episodio senza precedenti, per gravità, modalità di esecuzione e numero di vittime, nella storia della’ndrangheta.

Carabinieri e Polizia hanno predisposto degli accurati controlli del territorio e in particolare di alcune abitazioni per prevenire eventuali ritorsioni a San Luca, paese in provincia di Reggio Calabria di cui erano originarie le 6 vittime. Sono stati istituiti anche numerosi posti di blocco.

Intanto dal punto di vista investigativo uno speciale pool della Polizia e dei Carabinieri è stato inviato in Germania per collaborare con gli organi di Polizia tedeschi e per ricostruire la dinamica del delitto. I sei calabresi uccisi sarebbero vittime della faida di San Luca. Secondo gli inquirenti la strage potrebbe essere collegata in particolare all’omicidio di Maria Strangio, 33 anni brutalmente uccisa a Natale dello scorso anno proprio a San Luca.

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EmiNews 2007

 

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